Hanno sorpreso, ma forse neanche troppo, le parole di Michele Santoro su Silvio Berlusconi, pronunciate ieri sera nel corso della puntata di “Otto e mezzo”.
Nonostante l’eterna rivalità che li divideva, specie dopo il cosiddetto “editto bulgaro” che nel 2002 portò alla cacciata di Santoro dalla Rai, ieri il giornalista ha messo da parte ogni astio e ha ricordato il leader di Forza Italia con una certa tristezza.
Michele Santoro, Berlusconi, Travaglio e la puntata da record di Annozero
Nello specifico, Michele Santoro ha raccontato uno degli episodi più celebri che lo ha visto protagonista assieme a Berlusconi: quello che ebbe luogo nel corso di una puntata di “Annozero” in onda su La7 e che fece il più alto record di ascolti di sempre per la rete di Urbano Cairo, ovvero il 33% di share (imbattuto ancora oggi).
Nell’occasione ricordata da Santoro, lo scontro a due era in realtà tra Berlusconi e l’altro nemico giurato del Cav, Marco Travaglio. Rimarrà nella storia il famosissimo gesto dell’ex Premier che, nel sedersi, pulirà la sedia dove prima era stato fatto accomodare il direttore de Il Fatto Quotidiano.
Michele Santoro sulla morte di Berlusconi: “Sento anche io la tristezza”
Nel raccontare quell’episodio, ieri Michele Santoro ha fornito ulteriori (e inediti) dettagli. Descrivendo il suo particolare stato d’animo alla notizia della morte del “nemico” Berlusconi, il giornalista ha detto a Otto e mezzo:
Tra un avversario leale e quello con cui stabilisci un duello si crea un legame. In questo momento la tristezza non è solo un sentimento del popolo dei berlusconiani, la sento anche io che l’ho sempre contrastato. Quando cominciò quella trasmissione, che era come un’Italia-Germania, fece il 33% su La7, lui era molto teso e preoccupato.
Io, che sono uomo di spettacolo come lo era lui, ero preoccupato per l’andamento della serata e per questo feci un inizio allegro per tirarlo su. Poi lui si prese la scena, anche se alla fine perse tutti i voti che perse. Durante uno stacco pubblicitario mi fermò, mi tirò per la giacca e mi disse: ‘Michele, ma come ci stiamo divertendo!’. L’empatia è questa.
Michele Santoro su Berlusconi: “Pianse sulla mia spalla quando gli dissi della morte di mio padre”
Ma non sono state tanto le parole di Michele Santoro sul suo stato d’animo di tristezza per la morte di Berlusconi a sorprendere, anche perché si tratta di un sentimento umano e normale di fronte a un qualsiasi lutto. Quel che ha sorpreso è stato un episodio che il giornalista ha raccontato e che potrebbe sembrare paradossale viste le ostilità politiche.
In breve, Santoro ha raccontato che quando rivelò a Berlusconi di aver perso il padre, il Cav si emozionò e pianse insieme a lui, condividendo il suo profondo dolore nonostante la rivalità.
Il giornalista ha spiegato: “Una volta lo vidi dopo che era morto mio padre. Appena glielo dissi, si appoggiò sulla mia spalla e cominciò a piangere a dirotto. Entrava in un rapporto di grandissima empatia. Fece tante cose che non gli perdonerò mai, ma avremo tempo per parlare di una figura complessa”.
Insomma: il messaggio è di empatia oltre ogni rivalità. Forse è questo ciò che provano al momento, che i fuochi di ostilità si sono – se non spenti – affievoliti, molti dei “nemici storici” del Cav.
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