Diventa mamma dopo un tumore raro. A Pavia trovano una cura solo per lei: “Primo caso al mondo”

Da Pavia giunge un messaggio di forza e speranza per tante donne: Angelica dopo un tumore raro, e sottoponendosi alle cure, è riuscita a diventare madre.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Mamma dopo un tumore. La storia di Angelica ha toccato tutte le corde delle emozioni, dalla gioia di diventare madre alla scoperta di avere un tumore fino alla nascita della sua prima figlia, Federica, grazie a un percorso di cure ideato solo per lei. La donna, a 27 anni, scopre di avere un tumore raro e decide di recarsi a Pavia, dalla provincia di Avellino, dove grazie alla collaborazione di tanti specialisti diversi, ognuno con il suo ruolo, riesce a trovare una cura, che si rivelerà vincente.

La gravidanza è stata portata a termine in modo naturale dopo androterapia alla pelvi, terapie studiate ed eseguite da un gruppo di specialisti di due strutture presenti a Pavia, che hanno collaborato tra loro: il Centro nazionale di adroterapia oncologica (Cnao) e la Fondazione Irccs Policlinico San Matteo. Si tratta della prima volta che in Italia e nel mondo viene esiguità una tale procedura.

Mamma dopo un tumore: la scoperta del cancro

Angelica inizia a soffrire di dolori lombari nel 2018, all’età di 26 anni. È fidanzata con Carmine, ragazzo che le starà vicino anche nei momenti più difficili. A febbraio 2019, dopo l’ennesima risonanza, giunge la diagnosi: condrosarcoma di grado 1 dell’osso sacro, vicinissimo a retto, utero e ovaie. Ricorda Angelica, in un’intervista al Corriere della Sera:

La diagnosi è uno shock, seguito da inevitabili ansia, paura, confusione, fatica.

Se abiti in un paesino e ti imbatti in un tumore raro, poi, le difficoltà si moltiplicano, tra ricerca di medici esperti e spostamenti. Non ero sola, però. Avere accanto Carmine e la mia famiglia è stata la mia prima cura.

Cos’è il candrosarcoma e quali sono le cure

Il candrosarcoma del sacro è un tumore raro che viene o asportato chirurgicamente oppure curato con la radioterapia, come spiegato dalla radioterapista oncologa del Cnao Amelia Barcellini:

In questo caso la massa era tecnicamente asportabile, ma le dimensioni della neoplasia avrebbero determinato un intervento “importante” con effetti collaterali invalidanti per chiunque e ancor di più per una ragazza giovane come Angelica: dolore, perdita di sensibilità nell’area interessata e incontinenza (tecnicamente “sindrome della cauda equina”).

L’alternativa in queste situazioni è la radioterapia: diversi studi hanno però messo in luce che quella tradizionale (a base di fotoni, utilissima per molti pazienti) non è molto efficace contro il condrosarcoma, noto come tumore “radioresistente” vale a dire che, sebbene riceva un danno dalle radiazioni, è capace di autoripararsi nel tempo e quindi generare una recidiva, un ritorno della malattia.

L’adroterapia (che utilizza adroni, in particolare gli ioni carbonio), ha mostrato invece una maggiore efficacia nel ridurre drasticamente la capacità di autoriparazione di questi tumori, aumentando le possibilità di controllo locale a lungo termine. Il Cnao di Pavia è uno dei soli sei Centri al mondo in grado di erogare fasci di protoni e ioni carbonio.

Mamma dopo un tumore: la gravidanza e la nascita di Federica

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Angelica si è sottoposta prima a un intervento per preservare la fertilità, tramite crioconservazione degli ovociti, per poi iniziare il trattamento comprensivo di 16 sedute adroterapia, quattro a settimana. Per proteggere gli organi interni oltre a un dispositivo in silicone, detto “spacer” è stato necessario spostare le ovaie perché una dose eccessiva di radiazioni avrebbe potuto renderle inattive e determinare anche una menopausa.

A rappresentare l’inedito non è stata la dislocazione, già eseguita in Italia e nel mondo, ma “l’inserimento dello spacer nella sede di dislocazione delle ovaie e nell’aver spostato parzialmente anche l’utero”, spiega Lorenzo Cobianchi, chirurgo del Policlinico San Matteo che ha eseguito l’intervento. Angelica scopre di essere incinta, con sua grande sorpresa dopo le terapie alle quali si era sottoposta. Racconta la donna:

All’inizio ero molto spaventata, avevo mille dubbi, non si sapeva come avrebbe reagito il mio corpo.

Per questo ho deciso di farmi seguire là dove erano stati in grado di trattare il mio tumore e conoscevano bene la mia storia. Pavia mi aveva ridato la vita e la possibilità di dare la vita: la mia bambina doveva nascere lì.

Federica nasce il 23 dicembre 2022, con un parto cesareo programmato. Oggi ha cinque mesi e sta bene. La madre non esclude che presto possa giungere a farle compagnia una sorellina o fratellino: “Ho 31 anni, guardo fiduciosa al futuro, spero di poter avere presto anche un secondo bambino. Sarà la mia prima festa della mamma e sarà bellissima, come un arcobaleno dopo la tempesta”.

Leggi anche: Scoperto il gene che provoca la malattia della piccola Bea. La zia: “È il suo ultimo regalo”

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