venerdì, 12 Settembre 2025
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Svelato il testamento di Giorgio Armani: “Fondazione e Dell’Orco guideranno la maison”

Aperto il testamento di Giorgio Armani: un’eredità che guarda avanti, tra radici affettive e principi etici destinati a guidare la moda del domani.

Gloria Caruso
Gloria Caruso
La scrittura è una strada di cui seguire la rotta, per muoversi con determinazione tra fatti e parole. L’informazione vale solo se è fatta bene: con gli occhi attenti e la mente aperta.
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Il 4 settembre 2025 il mondo ha salutato Giorgio Armani, lo stilista che ha rivoluzionato l’eleganza italiana rendendola un linguaggio universale.

Nei giorni successivi, davanti a un notaio, sono state aperte le due buste contenenti i suoi testamenti, redatti il 15 marzo e il 5 aprile scorsi.

A dare la notizia è stata l’Ansa: si tratta di documenti che non solo regolano la distribuzione del suo immenso patrimonio, ma tracciano anche il futuro della maison.

Non un semplice atto legale, ma un manifesto di valori e di fiducia verso le persone che hanno condiviso con lui vita e lavoro.

La Fondazione al centro del futuro

Al cuore del testamento c’è la Fondazione Giorgio Armani, custode dell’intera proprietà della Giorgio Armani Spa.

La fondazione, che già in passato aveva affiancato lo stilista in progetti culturali e sociali, diventa ora il perno della governance, con il 30% dei diritti di voto e il compito di preservare i principi indicati dallo stesso Armani.

Tra questi: la gestione etica delle attività, l’integrità morale, la ricerca di uno stile essenziale ed elegante, mai ostentato.

Dell’Orco, il compagno di una vita

Accanto ad Armani c’è sempre stato Pantaleo “Leo” Dell’Orco, amico, compagno e braccio destro.

A lui il testamento assegna un ruolo centrale: il 40% dei diritti di voto in azienda, l’usufrutto di parte delle quote e la possibilità di vivere per sempre nella storica residenza di via Borgonuovo a Milano.

Non solo un lascito materiale, ma un segno profondo di fiducia e riconoscenza.

Il ruolo dei nipoti e della sorella

Giorgio con la sorella Roberta.

Nella visione di Armani, la famiglia rimane un pilastro.

I nipoti Silvana Armani e Andrea Camerana avranno ciascuno il 15% dei diritti di voto, contribuendo alla continuità generazionale.

A Roberta e Rosanna Armani sono state invece destinate azioni senza diritto di voto, a testimonianza di un equilibrio attento tra affetti e governance.

L’amatissima sorella Rosanna eredita inoltre la piena proprietà – insieme a Silvana e Andrea – della società immobiliare di famiglia, che custodisce gioielli come le ville di Saint Tropez, Antigua, Pantelleria e Broni.

Patrimoni oltre la moda

Il testamento tocca anche gli investimenti extra-moda. Armani deteneva una quota significativa in EssilorLuxottica, colosso dell’occhialeria, suddivisa tra Dell’Orco e i familiari.

Una scelta che conferma la lungimiranza imprenditoriale dello stilista, capace di muoversi con intelligenza anche al di fuori del fashion system.

Il lascito simbolico: una casa che resta intatta

Particolarmente toccante è la disposizione relativa al palazzo di via Borgonuovo. Armani chiede che arredi e ornamenti non vengano rimossi, salvo poche eccezioni, affinché l’abitazione resti così com’era durante la sua vita.

Un modo per conservare non solo muri e stanze, ma l’anima stessa di un luogo che ha visto nascere collezioni, sogni e incontri indimenticabili.

Lo sguardo al futuro: apertura alle alleanze

Nel testamento, Armani non si limita a custodire il passato: indica anche una rotta per il futuro.

La Fondazione, con l’accordo di Dell’Orco o dei nipoti, dovrà cedere entro 18 mesi una partecipazione del 15% a un grande gruppo internazionale come LVMH, EssilorLuxottica o L’Oréal.

Una scelta strategica, che apre la maison a nuove sinergie senza tradire la sua indipendenza. È il segno della visione di un uomo che non ha mai smesso di guardare avanti.

Un’eredità di valori, non solo di beni

Al di là delle cifre, delle quote e delle ville, ciò che colpisce del testamento di Giorgio Armani è il tono quasi confidenziale con cui lo stilista fissa i principi per il futuro.

“Etica, integrità, sobrietà, eccellenza”: parole che raccontano una filosofia di vita prima ancora che di moda.

È il modo in cui Armani ha voluto essere ricordato: non come semplice imprenditore, ma come uomo che ha trasformato il bello in qualcosa di accessibile e universale.

Il futuro è nelle radici

Il testamento di Giorgio Armani è il ritratto fedele di chi lo ha scritto: rigoroso e affettuoso, pragmatico e visionario.

La sua eredità non è solo nelle mani di una fondazione, di un compagno o dei familiari: è nel cuore di chi indossa ancora oggi un suo capo, riconoscendovi la magia di un’eleganza senza tempo.

E così, anche senza di lui, il marchio Armani continuerà a parlare al mondo con la stessa voce limpida e autentica del suo fondatore.

Leggi anche: Nasce Armani/Archivio: l’eredità di Re Giorgio diventa patrimonio digitale

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Gloria Caruso
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La scrittura è una strada di cui seguire la rotta, per muoversi con determinazione tra fatti e parole. L’informazione vale solo se è fatta bene: con gli occhi attenti e la mente aperta.

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