L’azienda del futuro è senza capo: ognuno è manager di se stesso

Valentina Cuppone
Valentina Cuppone
Valentina Cuppone, classe 1982. Caporedattore de Il Digitale. Formazione umanistica, una laurea in Lettere Moderne e una specializzazione in Comunicazione della cultura e dello spettacolo all’Università di Catania. Curiosa e appassionata di ogni cosa d’arte, si nutre di libri, mostre e spettacoli. Affascinata dal mondo della comunicazione web, il suo nuovo orizzonte di ricerca è l''innovazione.
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La società evolve velocemente cavalcando le sfide del progresso. La rivoluzione dei network sociali, la personalizzazione di internet e la connettività del mobile hanno cambiato profondamente il tessuto delle relazioni private e professionali. L’impatto sulle realtà aziendali è fortissimo: tutto cambia e la direzione sembra avere due parole chiave: decentralizzare e degerarchizzare. «LA CRESCITA ESPONENZIALE DELLA TECNOLOGIA DISGREGHERÀ OGNI SETTORE E CAMBIERÀ IL MODO IN CUI LAVORI (E VIVI)» Così Giovanna D’Alessio, partner di Asterys, scrive nel rapporto che illustra la ricerca quali-quantitativa “Organization 3.0. L’azienda del futuro” condotta appunto da Asterys in collaborazione con ResearchNow. Il mondo del lavoro va incontro alla ridefinizione delle strutture che lo caratterizzano, trasformando sia l’organizzazione delle imprese sia la gestione del lavoro individuale. Emerge un nuovo modello aziendale, espressione della società attuale e frutto dell’innovazione, della digitalizzazione dei processi, del paradigma della condivisione, divenuto un mantra per una generazione cresciuta a pane e web come quella dei millenials che ha vissuto dall’interno tale rivoluzione e che oggi costituisce la workforce più rappresentativa nell’economia mondiale e maggiormente la costituirà nei prossimi decenni. “Organization 3.0. L’azienda del futuro” parte dall’assunto per cui il web porta la collaborazione a un diverso livello rispetto a quello osservato finora. Pensiamo all’open source, al crowdsourcing, al peer to peer, alla social collaboration. Questi elementi lasciano immaginare uno sviluppo ulteriore delle realtà aziendali: “Le tecnologie creano spazio per organizzazioni decentralizzate dove ogni unità è autonoma, il potere e la conoscenza sono distribuite e l’organizzazione è fluida, capace di reagire prontamente alle sfide”. Questo pensiero di Laura Donnini, MD HarperColling Italia, riportato nel rapporto, sintetizza la nuova prospettiva per il futuro delle aziende. Costituzione di team auto-organizzati e autonomi che puntino alla condivisione delle conoscenze, alla fluidità e alla capacità di gestire e risolvere i problemi.

I 7 cambiamenti nell’azienda del futuro

Le interviste sono state somministrate a un campione di 800 persone tra manager, dipendenti ed executive di aziende in Europa e in Usa. Tra gli stati europei è stata vagliata anche l’Italia. Dall’indagine, condotta nel 2017, emergono alcuni risultati chiave:

  1. la collaborazione come elemento chiave di cooperazione tra individui, non solo appartenenti a team di stessi dipartimenti e funzioni ma anche connessi efficacemente a diverse aree
  2. le decisioni decentralizzate dal vertice alla periferia, rendendo responsabile della soluzione chi è direttamente a contatto con il problema
  3. no al sistema gerarchico: sì, ad una struttura orizzontale più agile, veloce, innovativa
  4. la condivisione delle informazioni come elemento fondamentale per creare un’impresa smart e competitiva
  5. il lavoro è smart, arginando i processi burocratici
  6. l’attenzione cresce verso il cliente, inteso come gruppo allargato di stakeholders a cui è rivolta la creazione di valore
  7. le performance lavorative si valutano attraverso feedback diretti

Non gerarchie ma team autonomi

Un sistema aziendale che sembra già prendere piede, considerando che dal 2012 al 2016, le imprese in cui vige la self-governance è passata dal 3% all’8%. Una realtà che ha cominciato ad essere sperimentata in Olanda e in California e che in Italia comincia a far intravedere diversi sostenitori. Secondo il sondaggio, tra gli intervistati italiani:

  • il 23% propende per una struttura organizzata secondo network coordinati di team auto-organizzati
  • il 56% sostiene che le decisioni devono essere prese a livello di team e decentralizzate
  • il 31% considera necessario che la maggior parte delle informazioni siano rese accessibili

Si delinea un panorama in cui sembra mettersi in discussione l’intera idea di subordinazione, in cui emerge la necessità di nuove opportunità da cogliere per un sistema che non sembra voler più rispondere attraverso la struttura gerarchica e che vuole convertirsi all’organizzazione di reti di team autonomi.   di Valentina Cuppone

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Valentina Cuppone, classe 1982. Caporedattore de Il Digitale. Formazione umanistica, una laurea in Lettere Moderne e una specializzazione in Comunicazione della cultura e dello spettacolo all’Università di Catania. Curiosa e appassionata di ogni cosa d’arte, si nutre di libri, mostre e spettacoli. Affascinata dal mondo della comunicazione web, il suo nuovo orizzonte di ricerca è l''innovazione.
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