Gianluca Vialli ha una famiglia molto unita e allo stesso tempo riservata, che gli è stata vicino fino alla fine.
È stato lo stesso ex campione a voler proteggere la moglie e le sue due figlie, tenendole lontane dai riflettori, tanto che sul profilo ufficiale non vi sono foto che li ritraggano insieme, ma solo una datata con la sua famiglia d’origine.
Vialli, la moglie Cathryn e la vita a Londra
Cathryn White Cooper è la moglie di Gianluca Vialli, da lui definita più volte il grande amore della sua vita. I due si sono conosciuti a Londra nella stagione 1996-97, durante gli anni di militanza al Chelsea, per poi sposarsi nel 2003. Dalla loro unione sono nate due figlie: Olivia e Sofia.
Cathryn White Cooper è un’ex modella originaria del Sudafrica che oggi lavora come arredatrice d’interni. È sempre stata accanto a Gianluca, anche negli anni più difficili della malattia, un tumore al pancreas scoperto 5 anni fa.
La coppia ha sempre vissuto a Londra, per trascorrere la vita più serenamente. Nella Capitale del Regno Unito sono nate e cresciute le due figlie, dove attualmente studiano e lavorano. In un’intervista a Vanity Fair sul fatto di vivere all’estero l’ex calciatore ha dichiarato: “Nessuno mi passa avanti in coda, i politici si dimettono, c’è un sistema scolastico eccezionale e tanto sport da fare e vedere”.
Vialli e il rapporto con le sue due figlie
Il rapporto con le due figlie è sempre stato trasparente, anche dopo aver scoperto di avere il tumore. Con la moglie, infatti, ha deciso di affrontare apertamente il discorso con loro, come raccontato ad Alessandro Cattelan:
C’è sempre il dubbio se sia giusto dirglielo e creargli ansia. Abbiamo parlato, insieme a mia moglie, con persone che hanno più esperienza. Ci hanno detto che se racconti le bugie, non le proteggi. Quando lo scopriranno, perché avverrà, penseranno che tu non ti fidi di loro.
E se tu non ti fidi di loro, come faranno mai a fidarsi di loro stesse? Certo, devi metterla nel modo meno traumatico possibile però devi essere chiaro: ‘Il papà ha il cancro, ha molte possibilità di stare bene ma dovrà gestire un periodo non facile, di cure. Noi abbiamo deciso di affrontarla così e dopo un mese glielo abbiamo detto.
Sdrammatizzare e sfruttare al meglio la malattia: la strategia di Vialli
Con le figlie ha cercato spesso di sdrammatizzare per non gravare su di loro il peso della malattia. In un’intervista al Times ha raccontato di aver imparato anche a trarre i lati positivi, seppur nella sofferenza:
Le mie figlie mi hanno aiutato disegnandomi le sopracciglia e ho chiesto dei consigli a mia moglie sui trucchi da usare. Abbiamo riso, devi ridere, hai bisogno di trovare il lato divertente, ma c’erano dei giorni in cui mi rinchiudevo in bagno per non farmi vedere piangere.
Io credo che sia un privilegio quello di sapere che c’è una scadenza. Questa ti permette di avere il tempo di fare tutte le cose… se tu dici ‘buonanotte’ e poi muori durante la notte, rimangono incompiute. Io oggi so che ho il dovere di comportarmi in un certo modo nei confronti delle mie figlie, di mia moglie perché non so quanto ancora vivrò. Questo ti dà un’opportunità di sistemare le cose.
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