Kevin Spacey è a Torino per girare un film di Franco Nero dopo quattro anni dalle accuse di molestie

L'attore statunitense Kevin Spacey è a Torino per girare un film di Franco Nero, dopo anni di ostracismo da parte dei set americani in seguito alle accuse di molestie sessuali.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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A quattro anni dalle accuse di molestie e abusi sessuali, tutte archiviate, Kevin Spacey torna sul set di L’Uomo che disegnò Dio, pellicola diretta dal regista italiano Franco Nero. In questi giorni le riprese del film si stanno svolgendo a Torino e Spacey ne sta approfittando per godersi le bellezze della città insieme al compagno e manager Evan Lowenstein, con cui convive a Londra da un paio di anni.

Il protagonista è lo stesso Franco Nero che interpreta un anziano signore non vedente, insegnante di ritrattistica a carboncino in una scuola serale.

Nel cast ci sono anche Robert Davi, Massimo Ranieri e Stefania Rocca.

Kevin Spacey e l’oblio cinematografico

Kevin Spacey_molestie

L’attore statunitense, due volte premio Oscar per I soliti sospetti e America Beauty, Kevin Spacey, torna sul set dopo anni di ostracismo di parte delle grandi produzioni cinematografiche e televisive hollywoodiane in seguito alle accuse di violenze sessuali nell’ambito del caso Weinstein.

L’attore era stato accusato di molestie da parte di oltre venti uomini e nello specifico nel periodo in cui Kevin Spacey era direttore artistico dell’Old Vic di Lontra, tra il 1995 e il 2013. Il divo è stato dapprima espulso dalla serie House ok Cards, poi sono state cancellate le scene del film Tutti i soldi del mondo in cui compariva nel ruolo del petroliere J.P. Getty, affidato poi dal regista Ridley Scott a Christopher Plummer.

Da qui l’oblio cinematografico fino ad oggi, con la partecipazione ne L’Uomo che disegnò Dio, che rappresenta anche l’occasione per un nuovo inizio.

Pare che lo vedremo anche come presidente della prima edizione del Festival Internazionale d’Arte Cinematografica In Movie Fest 2021, in programma in Abruzzo, Molise e Marche dal 24 agosto al 2 settembre.

Il soggetto de “L’uomo che disegnò Dio”

Il soggetto del film, prodotto da Louis Nero e diretto ed interpretato da Franco Nero con la partecipazione di Kevin Spacey, si ispira ad una storia di Eugenio Masciari risalente ad una ventina di anni fa, quando l’attore si trovava a Torino per girare il film “Preferisco il rumore del mare” di Mimmo Calopresti e decise di andare a vedere la sua vecchia casa torinese. In quell’occasione si imbatté in un vicino di casa non vedente che sembrava non fosse invecchiato per nulla rispetto agli altri. Capì che il motivo era l’uso di una parrucca mentre prima era calvo.

Da lì nacque un interesse per quell’uomo, che possiamo sintetizzare con le sue stesse parole:

Sono stato mesi a cercare di comprendere cosa scatta nella mente di un non vedente che ci tiene a non cambiare il suo aspetto. Ma dopo aver trovato mille ragioni e non essendo soddisfatto, ho pensato di scrivere una storia inventata.

Così è nato “L’uomo che disegnò Dio”, questo non vedente di nome Emanuele che essendo stato privato del dono più bello, la vista, ne ha un altro incredibile: riesce, ascoltando nel profondo la psiche di una persona, a ritrarre i tratti fisiognomici del viso in un modo impressionante, iperrealista.

E incidentalmente questa qualità attraverso vari accadimenti gli sarà di aiuto a cambiare totalmente la sua vita, esterna e interna.

Poi l’incontro con Franco Nero e la difficile scelta del produttore, cambiato una decina di volte, come afferma Masciari.

Leggi anche: Valeria Golino è al cinema con Fortuna, film sulla morte per violenza di una bambina volata dall’ottavo piano

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