Gli altri genitori che conosci e che l’hanno già scelta per i propri figli te ne hanno parlato bene al punto da convincerti a provare l’istruzione parentale? Quelle che seguono sono una serie di informazioni che potresti trovare utili su quali sono i prossimi step da compiere e cosa ti serve per cominciare con l’home schooling. Ti accorgerai da solo che non c’è niente di davvero complicato o che richieda troppo tempo e attenzioni ma, se dovessero servirti, trovi a questo link maggiori approfondimenti.
Come cominciare con l’home schooling: una guida passo passo
Il primo passo per cominciare con l’home schooling in Italia è fare domanda di istruzione parentale. Puoi rivolgerti a una qualsiasi scuola del territorio: quella già frequentata da tuo figlio, quella in cui risulterebbe automaticamente iscritto secondo un criterio di vicinanza al domicilio o qualsiasi altro istituto. Nella maggior parte dei casi le scuole hanno tra la modulistica riservata ad alunni e genitori anche un modello standard per fare richiesta di home schooling. Se anche così non dovesse essere, tieni conto che le informazioni che dovrai fornire sono semplici e per lo più di natura anagrafica.
Ricordati di allegare un’autodichiarazione con cui garantisci di avere i “mezzi personali e/o economici” per provvedere autonomamente all’istruzione del tuo bambino – è questo l’unico requisito formalmente richiesto in Italia alle famiglie che optano per l’istruzione parentale – e di un piano delle attività didattiche in cui intendi impegnarlo. Per compilare l’ultimo puoi fare riferimento alle tabelle ministeriali predisposte per i vari indirizzi e gradi di istruzione. La domanda di home schooling va ripetuta per ogni anno scolastico per il quale vuoi approfittare di questa opportunità, presentandola in genere entro la fine del mese di gennaio precedente.
Una volta fatta la domanda di istruzione parentale, per cominciare con l’home schooling non ti resta formalmente che aspettare il nullaosta della scuola. Mentre attendi che arrivi, potresti approfittarne però per organizzare nel dettaglio le attività e i momenti formativi da proporre a tuo figlio.
Non è detto che tu debba fare tutto da solo: al contrario di quanto potrebbero far pensare le due espressioni, infatti, fare home schooling non vuol dire necessariamente fare scuola a casa e l’istruzione parentale non è per forza quella impartita dai genitori. In Italia, cioè, i genitori che optino per questa alternativa non hanno l’obbligo di dedicarsi in prima persona all’educazione dei figli. Se hai tempo, una certa esperienza o una predisposizione per l’insegnamento puoi organizzare tu stesso dei momenti di studio per i tuoi figli.
È un’alternativa valida soprattutto se hai bambini piccoli, in età da scuola materna o da scuola elementare, e puoi comodamente sostituire a quelle scolastiche semplici attività casalinghe non meno didattiche e da cui gli ultimi abbiano modo di apprendere nozioni utili, più in linea con il loro grado di maturità e capaci di nutrire loro interessi.
Niente vieta, però, di affidare i tuoi figli a tutor e insegnanti privati che li seguano passo passo nello studio: è un’opzione efficace soprattutto in caso di lacune preesistenti, ma per cui faresti meglio a muoverti in anticipo considerato che c’è sempre una forte domanda di insegnati privati. Ultima alternativa, ma non certo in termini di efficacia, è scegliere una buona scuola online a cui iscrivere i tuoi figli: ci sono lezioni, verifiche, momenti di confronto proprio come in una scuola tradizionale ma tutto avviene a ritmi più su misura per il singolo studente.
