Intelligenza artificiale, tre ricercatori leggono una pergamena rimasta sotto il Vesuvio per oltre 2000 anni

L'intelligenza artificiale è in grado di decifrare i papiri dell'antichità: ecco cos'hanno scoperto i tre ricercatori Julian Schilliger, Youssef Nader e Luke Farritor.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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L’intelligenza artificiale ci svela il mondo antico: riesce a decifrare anche i rotoli e papiri. In particolare, è riuscita a leggere una pergamena di oltre 2000 anni rimasta sotto la lava del Vesuvio. La scoperta è a opera di un team di ricercatori Julian Schilliger, Youssef Nader e Luke Farritor che hanno rivelato il contenuto della scrittura greca su un rotolo ormai bruciato, in seguito all’eruzione del Vesuvio, avvenuta nel 79 d.C. nella città di Ercolano.

I tre giovani sono risultati vincitori di un concorso, dal nome Vesuvius Challenge, conquistando un premio di 700.000 dollari per aver impiegato particolari algoritmi di apprendimento sulla scansione del papiro ormai leggibile. Come riporta “Rai News”, si tratta di un codice filosofico greco, e i tre ricercatori continueranno a decifrarlo, per giungere a una comprensione totale e completa del testo.

Che cos’è la Vesuvius Challenge?

Julian Schilliger, Youssef Nader e Luke Farritor hanno partecipato al Vesuvius Challenge, il cui scopo è addestrare alcuni programmi di intelligenza artificiale nella lettura completa di papiri e rotoli molto antichi, rimasti sotto le ceneri dell’eruzione del 79 d.C. Ecco cosa afferma il sito ufficiale della competizione:


La Vesuvius Challenge è un contest di machine learning e intelligenza artificiale che nel 2023 ha risolto l’enigma dei Papiri di Ercolano e ha assegnato premi per oltre 1.000.000 dollari.

Nella città, infatti, venti metri di fango caldo e cenere hanno seppellito un’enorme villa un tempo di proprietà del suocero di Giulio Cesare.

All’interno è conservata una vasta biblioteca di rotoli di papiro.

Le pergamene sono rimaste carbonizzate dal calore dei detriti vulcanici, ma alcune si sono anche preservate.

Per secoli, mentre praticamente ogni testo antico esposto all’aria decade e scompare, la biblioteca della Villa dei Papiri attende sottoterra, intatta.

La sfida del 2024 è passare dalla lettura di pochi passaggi a interi rotoli.

Che cosa hanno già scoperto i tre ricercatori con l’intelligenza artificiale?

Grazie all’intelligenza artificiale, addestrata sulla decifrazione delle immagini e della scrittura, i tre ricercatori hanno già svelato il contenuto di un primo papiro. Come riporta “Wired”, Schilliger, Nader e Farritor hanno interpretato oltre 2000 caratteri: il testo in questione potrebbe essere un’opera del filosofo Filodemo, ― seguace dell’epicureismo e abitante della villa di Ercolano in cui erano conservati i papiri ― dal momento che l’autore affronta temi come cibo e musica, i piaceri della vita, i dettami della filosofia epicurea.

Il contenuto finora scoperto corrisponde a circa il 5% dell’intero testo, ma già a una prima lettura i tre ricercatori hanno potuto constatare che si tratti di un’opera inedita e non una copia di un’altra opera già nota e studiata.

Quali sono i progetti per il futuro dei tre ricercatori con l’impiego dell’AI?

Julian Schilliger, Youssef Nader e Luke Farritor continuano le loro ricerche. Grazie al premio in denaro vinto con il concorso Vesuvius Challenge, i tre ricercatori desiderano svelare almeno l’85% dell’intero rotolo poco sopra citato entro la fine del 2024: l’intelligenza artificiale potrebbe portare alla luce nuove verità rimaste sepolte per troppi anni.

Leggi anche: Svelato dopo più di 700 anni il codice matematico (nascosto) della Divina Commedia

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