PMI, come richiedere un prestito: è semplice grazie alla finanza alternativa

Tutto quello che devi sapere per richiedere capitali per le piccole e medie imprese in modo innovativo e sicuro.

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Le PMI e l’economia reale. Le piccole e medie imprese italiane (PMI) sono il fulcro della nostra economia reale, in quanto circa il 94% delle aziende rientra nella definizione di questa tipologia di impresa assegnata dalla Commissione Europea.

La loro diffusione inizia con la crisi della grande industria italiana, sia pubblica che privata, degli anni ’70. I lavoratori delle grandi imprese in crisi si misero in proprio e fondarono tante piccole aziende spesso aggregate in distretti industriali con focus su di un particolare tipo di prodotto. Di solito si trattava di settori poco tecnologici come l’arredamento e la moda.

In circa dieci anni il numero di assunti dalle PMI passò da due a tre milioni e queste aziende arrivarono a rappresentare circa il 60% della produzione manifatturiera del nostro Paese. Negli ultimi due anni, la pandemia Covid-19 e la guerra in Ucraina, hanno influito in modo negativo sulle aziende di tutto il mondo.

Le piccole e medie imprese italiane ne hanno però risentito particolarmente soprattutto a causa di un basso livello di digitalizzazione e di solidità finanziaria.

Nel breve/medio periodo ci si aspetta ancora una situazione difficile. In particolare, la guerra ha causato un aumento repentino dei prezzi delle materie prime con tutti i problemi che ne derivano (inflazione, scioperi autotrasportatori, ecc.). In questo contesto le imprese italiane dovranno essere in grado di innovare il loro modello di business al fine di sopravvivere alla crisi.

Le piccole e medie imprese in Italia


Nonostante le difficoltà, le PMI sono ancora essenziali in quanto, come già accennato, costituiscono la quasi totalità del tessuto economico italiano. Per sopravvivere alle aziende serve soprattutto aumentare il loro grado di digitalizzazione e trovare qualcuno che le aiuti nel raggiungimento di questo obiettivo.

Spesso le imprese in difficoltà si rivolgono alle banche per ottenere prestiti o consulenze operative. Tuttavia, le banche non sono sempre efficienti da questo punto di vista e ottenere finanziamenti è sempre più complicato. Le piccole e medie imprese hanno però la possibilità di rivolgersi ad un consulente finanziario, un professionista esperto in mercati finanziari che può aiutare loro a trovare finanziamenti alternativi a quelli bancari.

Il consulente finanziario è una figura in forte crescita proprio per questa necessità delle aziende di innovarsi, digitalizzarsi e reperire fonti di finanziamento alternative ai tradizionali prestiti bancari. Per orientarsi nel mondo della finanza alternativa è possibile rivolgersi ad operatori specializzati come Azimut Direct.


I segreti della finanza alternativa


Gli strumenti odierni di finanza alternativa che le PMI possono utilizzare per avere accesso al credito sono molteplici: direct lending, equity, minibond, ecc. Vediamoli brevemente.

Il direct lending consiste in una fornitura diretta di credito alle aziende da parte di un soggetto non bancario. I minibond sono invece obbligazioni di importo inferiore ai 50 milioni di euro sottoscritte da investitori professionali. Infine, il private equity è un tipo di finanziamento che avviene quando un investitore entra nel capitale di rischio di una società non quotata, acquistandone le azioni e/o sottoscrivendo azioni di nuova emissione.

Per ottenere questi investimenti un’azienda deve rispettare determinati requisiti, come ad esempio le dimensioni o determinati parametri economico-finanziari. Per non commettere errori e scoprire i requisiti necessari è consigliabile rivolgersi ad un’azienda solida con consulenti finanziari accuratamente selezionati. La finanza alternativa è sicura ed è davvero utile per le imprese che non riescono a ottenere fondi con i canali tradizionali. L’importante però è affidarsi sempre a qualcuno di esperto nel campo per non rischiare di incontrare truffatori o finti consulenti, bisogna sempre accertarsi della provenienza di freelance e della reputazione delle aziende con cui si collabora.

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