Grillo alle brigate di cittadinanza: “Lavorate anche illegalmente, a qualcuno conviene impedirvelo”

Beppe Grillo rivolgendosi ai percettori del reddito di cittadinanza li definisce brigate di cittadinanza e lancia loro un appello. Vediamo di cosa si tratta.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Beppe Grillo, fondatore e garante del Movimento 5 Stelle, sul suo blog ha chiamato a rapporto le brigate di cittadinanza e lanciato loro un appello, affinché si pongano a servizio della comunità per svolgere lavori socialmente utili.

Per legge i percettori del reddito di cittadinanza sono chiamati a dare la loro disponibilità ma nella pratica ciò non avviene per via delle lungaggini burocratiche. Grillo però in sostanza li ha invitati a darsi da fare, a dispetto della legge che spesse volte li ostacolano a suo dire nello svolgimento di tali attività e per il bene comune.

In tono sarcastico, come è suo stile, ha poi così concluso:

Brigatisti di Cittadinanza, abbiamo bisogno di voi! Abbiamo bisogno della vostra abilità e della vostra partecipazione!

L’iniziativa delle Brigate di Cittadinanza giova gravemente alla Comunità. Autorizzazione Ministeriale Non Richiesta.

Brigate di cittadinanza: gli ostacoli al loro servizio

brigate di cittadinanza_grillo

Beppe Grillo sul suo blog ha spiegato come spesso i percettori del reddito di cittadinanza vengano utilizzati come “carne da cannone” per far guerra ai poveri, impendendo loro di mettersi a servizio della comunità:

Oggi i percettori del reddito di cittadinanza sono circa 3 milioni, molti dei quali con competenze che vorrebbero mettere a disposizione della comunità.

E infatti sarebbe anche previsto che lo possano fare ma ‘qualcuno’ preferisce impedirglielo, creando ostacoli burocratici per renderlo irregolare, se non illegale, perché è più comodo usarli come carne da cannone per fare la guerra ai poveri.

Tra le cause che rallentano il processo vi è la mancanza di un database aggiornato, oltre che per i limiti delle amministrazioni comunali.

Brigate di cittadinanza: “Impegnatevi per il bene comune”

Grillo rivolgendosi ai percettori del reddito di cittadinanza, che lui chiama Brigate di Cittadinanza, ha detto:

Cittadini volenterosi che vogliano offrire il loro operato “illegalmente” per aiutare la comunità in cui vivono, con lavori e opere di bene nel proprio quartiere o nel proprio Paese, perché servire la comunità è un dovere ma anche e soprattutto un diritto di ognuno.

Cittadini che si possano sentire liberi di poter riparare una panchina dismessa, ripristinare un giardino abbandonato, costruire giochi per i bimbi, mettersi a disposizione per il prossimo.

A tal proposito Grillo ricorda l’iniziativa che avrebbe lanciato “più di 15 anni fa insieme all’Ingegner Fornari dell’Ansaldo Nucleare” e rivolta a tutti “i residenti di Genova Nervi che volessero rendersi utili alla comunità per rendere più vivibile il quartiere”. Ovviamente la parola illegale è usata ironicamente, come solo lui sa fare, per dire di andare oltre la burocrazia e impegnarsi in modo fattivo per il bene della comunità di appartenenza, senza attendere altro tempo.

Leggi anche: Caro bollette, Germania stanzia 200 miliardi: perché l’Italia non lo può fare

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