Caro bollette, Germania stanzia 200 miliardi: perché l’Italia non lo può fare

La Germania stanzia 200 miliardi per il caro bollette. Perché dall'Italia giungono critiche e si insiste sul price cap?

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Il Governo tedesco ha deciso di stanziare 200 miliardi per il caro bollette in seguito all’aumento dei prezzi dell’energia conseguenti all’interruzione delle forniture di gas, principale fornitore per la Germania.

In Italia tale scelta è stata criticata, sia dal premier in pectore, Giorgia Meloni, e sia da quello uscente Mario Draghi. Quest’ultimo, da sostenitore dell’adozione di un tetto al prezzo del gas, non può aver apprezzato una tale scelta che rappresenta una soluzione singola a un problema comune, che riguarda l’intera Europa e non un solo Paese.

Caro bollette: il tema del price cap

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Una soluzione comune auspicabile al caro bollette non rappresenta un compromesso impossibile, anzi il consiglio d’Europa ha dichiarato di aver trovato un accordo e di star ancora discutendo sul price cap, su cui servirà l’unanimità. I Paesi contrari sono l’Ungheria di Viktor Orban, che continua ad intrattenere rapporti con Putin, e l’Olanda, dove attualmente ha sede la Borsa di Amsterdam e dove viene stabilito il prezzo del gas.

Se il price cap non sarebbe vantaggioso per la Germania, in quanto un tetto al prezzo del gas potrebbe portare il gas altrove, lasciando il Paese senza energia necessarie, per l’Italia invece rappresenterebbe la soluzione ideale. Si eviterebbe infatti di dover coprire gli aumenti da parte dello Stato, che dovrebbe modificare il bilancio deviando rispetto agli obiettivi che si era prefissato su finanza ed economia. Diversamente la situazione si aggraverebbe ulteriormente.

Caro bollette: perché l’Italia non può effettuare una manovra come quella tedesca

Il nostro Paese ha già fatto ampio ricorso agli scostamenti di bilancio: 100 miliardi nel 2020 per arginare la pandemia, e altre richieste nel 2021, hanno aumentato il nostro debito pubblico che oggi corrisponde al 151% del nostro prodotto interno lordo.

Inoltre anche se la Germania ha un debito pubblico di poco inferiore a quello italiano a variare è il prodotto interno lordo che è nettamente superiore rispetto al nostro. Di conseguenza il rapporto debito/Pil in Italia è al 151% mentre nello stato tedesco è pari al 69%. Ciò si riflette anche nei tassi d’interesse, che da noi sono più alti, quindi in Italia indebitarsi ha un costo maggiore ed è più svantaggioso.

Ancora la situazione attuale di inflazione, pur essendo un problema per le famiglie e imprese italiane, diviene un momento vantaggioso per lo Stato il quale, essendo indebitato, con il deprezzo della moneta vede scendere anche il costo del debito pubblico da pagare.

Da ciò si evince che l’Italia non può permettersi per il caro bollette una manovra come quella tedesca, in quanto non sarebbe conveniente indebitarsi ulteriormente per le ragioni sopra elencate.

Draghi sul caro bollette e la decisione della Germania

In risposta alle decisioni della Germania Mario Draghi ha voluto ribadire la sua posizione, nell’interesse comune. Ecco cosa dichiarato, come riportato da Il Sole 24 ore:

Davanti alle minacce comuni dei nostri tempi, non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali. Nei prossimi Consigli Europei dobbiamo mostrarci compatti, determinati, solidali, proprio come lo siamo stati nel sostenere l’Ucraina.

La crisi energetica richiede da parte dell’Europa una risposta che permetta di ridurre i costi per famiglie e imprese, di limitare i guadagni eccezionali fatti da produttori e importatori, di evitare pericolose e ingiustificate distorsioni del mercato interno e di tenere ancora una volta unita l’Europa di fronte all’emergenza.

Draghi ha avuto anche un colloquio telefonico con Giorgia Meloni sul caso tedesco.

Leggi anche: Bollette, da ottobre aumenti del 59%, ma non per tutti

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