Tulum Energy pioniera dell’idrogeno pulito: “Simbolo dell’eccellenza italiana”

La società italiana Tulum Energy pioniera dell'idrogeno turchese. Verrà usato nelle grandi industrie per ridurre l'inquinamento di CO2. Rilasciato un finanziamento di 27 milioni di dollari per le ricerche e l'avviamento dell'impianto.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.
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La startup climate tech Tulum Energy si pone come pioniera nella realizzazione di idrogeno pulito, o turchese, che garantisce zero emissioni di CO2. La tecnologia innovativa sarà utilizzata dai grandi consumatori industriali di idrogeno, per ridurre l’inquinamento da anidride carbonica.

L’azienda, inoltre, ha ottenuto un finanziamento di venture capital, dal valore di 27 milioni di dollari, per portare avanti le ricerche e mettere in pratica il progetto. L’idea, infatti, è quella di aprire un primo impianto pilota in Messico.

Cos’è l’idrogeno turchese?

La startup Tulum Energy ha come obiettivo quello di realizzare l’idrogeno pulito, anche detto “turchese”. Nello specifico, si tratta di un’innovativa tecnologia di pirolisi del metano, ossia un procedimento chimico che permette la produzione di idrogeno turchese e carbonio solido, avendo come materia prima gas naturale e biogas.

In questo modo, dunque, non si producono emissioni di anidride carbonica. La tecnologia supera i limiti economici e infrastrutturali dell’idrogeno verde e blu, nella produzione industriale di idrogeno decarbonizzato. A spiegare meglio il progetto di Tulum Energy è stato Massimiliano Pieri, CEO della startup, che a Repubblica ha dichiarato:

La caratteristica distintiva della nostra tecnologia è la combinazione senza pari di elevata scalabilità ed eccezionale efficienza energetica.

Questo ci consente di soddisfare le notevoli esigenze dei grandi consumatori industriali di idrogeno, come raffinerie, produttori di ammoniaca e impianti chimici, a costi davvero competitivi.

L’innovazione principale consiste nel riutilizzo di macchinari esistenti e disponibili in commercio nel settore dell’industria siderurgica per produrre idrogeno turchese.

Sostanzialmente, un forno elettrico ad arco non viene più adoperato per fondere metalli, ma riadattato e utilizzato come fonte di calore ad alta temperatura per rompere le molecole di metano, ottenendo così risorse preziose come idrogeno pulito e carbonio solido.

Grazie a un finanziamento di 27 milioni di dollari, emesso da CDP Venture e TDK Ventures, la startup potrà costruire il primo impianto pilota a Pesquería, in Messico. Verrà, inoltre, aperta una controllata a Milano, come centro di ricerca, sviluppo e progettazione dell’impianto nel Centro America.

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Come lavora Tulum Energy?

L’obiettivo principale della startup è quello di creare un’alternativa efficiente ed economica all’idrogeno, in modo da aiutare le industrie a decarbonizzare e a commercializzare prodotti solidi a base di carbonio.

Tulum Energy nasce nel 2022 da TechEnergy Ventures, che ha avviato una partnership strategica con la compagnia Tenova. Proprio da tale collaborazione, spiega Pieri, è nata la possibilità di portare avanti il progetto della startup:

Grazie al riutilizzo di componenti esistenti e alla possibilità di accedere alla filiera di Tenova, potremo ottimizzare al massimo l’uso del tempo e delle risorse finanziarie nel nostro percorso tecnologico e commerciale.

Dopo l’impianto pilota, procederemo immediatamente alla realizzazione del nostro primo impianto commerciale su vasta scala.

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Il progetto in Messico

Il finanziamento da 27 milioni di dollari verrà utilizzato, quindi, per realizzare l’impianto pilota dell’azienda Pesquería, in Messico, nel complesso industriale di Ternium, tra i primi produttori di acciaio nelle Americhe. A tal proposito, Pieri afferma:

Ternium è il partner ideale per questa prima fase delle nostre attività.

Sono infatti interessati a utilizzare il nostro idrogeno per la produzione di ferro ridotto diretto (DRI) e, soprattutto, hanno a disposizione un’infrastruttura solida, che è ciò di cui abbiamo bisogno per assicurare una perfetta scalabilità.

Oltre alla sede in Messico, la startup aprirà anche una filiale italiana, a Milano, in cui avranno sede le attività di ricerca, sviluppo e ingegneria per l’impianto pilota e i successivi impianti che verranno sviluppati.

Il fine ultimo è proprio quello di sostenere lo sviluppo della filiera produttiva italiana e garantire l’eccellenza della ricerca e dello sviluppo italiano. Cristina Tomassini, Responsabile del Fondo Green Transition di CDP Venture Capital, sostiene:

La tecnologia di pirolisi del metano di Tulum Energy, scalabile ed efficiente, punta a rivoluzionare il settore della decarbonizzazione industriale.

Si tratta di un investimento perfettamente in linea con la nostra mission, che prevede lo sviluppo di soluzioni innovative per promuovere la transizione verde in tutti i settori industriali difficili da riconvertire (hard-to-abate), in cui la decarbonizzazione risulta particolarmente complessa, a livello nazionale, europeo e globale. 

Questa iniziativa sottolinea anche l’eccellenza della filiera italiana specializzata nel settore manifatturiero, che ha un ruolo chiave nella produzione dei componenti tecnologici utilizzati per la realizzazione dell’impianto pilota.

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