Chi è Giuseppina Giuliano, la 29enne napoletana che fa la pendolare da Napoli a Milano

Giuseppina Giuliano è la giovane pendolare che ogni giorno si reca da Napoli a Milano per lavorare come collaboratrice scolastica. La 29enne però non è apprezzata da tutti. Scopriamo perché.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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La vicenda di Giuseppina Giuliano, la giovane che fa la pendolare da Napoli a Milano, in questi giorni sta spopolando su tutti i giornali nazionali.

Al Quotidiano Nazionale la 29enne napoletana ha raccontato di aver provato a cercare una casa che non costasse troppo a Milano, considerando il suo stipendio di 1.165 euro, ma di non esservi riuscita.

A colpire maggiormente è la dedizione della giovane, la quale, anziché pensare all’alternativa comoda del reddito di cittadinanza, ogni giorno con spirito di sacrificio percorre lunghe distanze per svolgere il lavoro da bidella presso il liceo artistico Boccioni.

Giuseppina Giuliano: per qualcuno i conti non tornano

Giuseppina Giuliano_

Se da una parte vi è una stragrande maggioranza che apprezza il sacrificio di Giuseppina Giuliano, dall’altra vi è anche chi mette in dubbio la sua sincerità, o non ritiene giusto un sacrificio di questo tipo.

Un primo punto a suo svantaggio riguarda il costo del biglietto Frecciarossa, che la 29enne dice di aver scelto per andare da Napoli a Milano e che a suo dire costerebbe meno di una stanza. Come riporta Open la spesa giornaliera per un biglietto di andata e ritorno di questa tipologia ammonterebbe a 185,40 euro. Per quanto Trenitalia abbia diverse scontistiche è inverosimile pensare che mensilmente la bidella napoletana possa spendere 400 euro, come lei stessa ha fatto intendere, ma la spesa per 24-25 giorni lavorativi sarebbe di certo più alta.

Anche Wired, calcolando le possibili variabili, ha concluso che per viaggiare mensilmente un soggetto può arrivare a spendere 1.435,2 euro, una cifra superiore di 240,3 euro rispetto allo stipendio mensile di una collaboratrice scolastica.

Inoltre occorre specificare che, anche se gli affitti a Milano hanno raggiunto dei prezzi altissimi, se ci si sposta leggermente in periferia i costi tendono ad abbattersi notevolmente.

Giuseppina Giuliano: la tutela della salute del lavoratore e l’incostituzionalità

Non bisogna sottovalutare anche la sicurezza e la salute del lavoratore, che il datore di lavoro dovrebbe tutelare. In questo caso, una volta scoperto che una dipendente trascorre dieci ore al giorno in treno, la questione non dovrebbe passare inosservata perché incompatibile con la salute del personale e dannosa per l’equilibrio psico-fisico del soggetto.

Anche dal punto di vista giuridico questa condizione sarebbe incostituzionale perché incompatibile con la tutela della dignità umana, principio essenziale dell’art. 1 della Costituzione.

Leggi anche: Reddito di cittadinanza: tutti i limiti previsti dalla nuova manovra per il 2023

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