Cardia è sparita, nuovi dettagli: “Disse di non preoccuparsi per il tumore di un bimbo”

Mentre si rincorrono le voci di una presunta fuga di Gisella Cardia, emergono nuove e inquietanti testimonianze sulla rete di falsità che questa donna, negli anni, ha costruito.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Mentre si rincorrono le voci di una presunta fuga di Gisella Cardia, la “veggente” di Trevignano Romano che mostrava le lacrime della Vergine e che sostiene di avere poteri miracolosi, emergono nuovi e inquietanti dettagli sulla rete di falsità che questa donna, negli anni, ha costruito.

A smascherare tutto ciò, le testimonianze di alcuni fedeli, che adesso stanno facendo emergere scenari più precisi. Come, ad esempio, quello secondo cui a dare dignità all’operato (sospetto) di Cardia sarebbe stato l’allora vescovo di Civita Castellana, Romano Rossi.

L’ex seguace di Gisella Cardia: “Un bimbo aveva un tumore e lei disse alla madre ‘non è niente'”

Roberto Rossiello, uno dei tanti ex seguaci di Gisella Cardia, ha raccontato in un’intervista rilasciata a La Repubblica di aver sempre nutrito dubbi nei confronti della donna. Ha detto:

Gisella non sapeva nemmeno il rosario, gliel’ha insegnato mia moglie. Come siamo diventati amici ha iniziato a fare cose strane. Chiamava nel cuore della notte: ‘Venite ci sono delle croci di sangue sul muro’. Un’altra volta c’erano delle incisioni in aramaico. Ci sembrava tutto molto sospetto, anche perché ogni volta che doveva mostrare questa statua si chiudeva per 15 minuti in stanza.

Poi, Rossiello ha raccontato uno degli episodi più inquietanti che avrebbero visto per protagonista la “veggente” di Trevignano:

Ricordo la mamma di un bambino che aveva un tumore a un piede. Si era rivolta a Gisella per suo figlio e lei l’aveva rassicurata: non ti preoccupare non succede niente. Al bambino poi era stato amputato il piede. A soli 13 anni è morto.

Gisella Cardia, Rossiello racconta il ruolo del Monsignor Rossi

Quando a Roberto Rossiello, che è cattolico praticante, viene chiesto il motivo per cui, nonostante i dubbi e le assurdità, continuasse comunque a credere a Gisella Cardia, lui parla soprattutto del ruolo fondamentale che avrebbe avuto in questo senso Monsignor Rossi, l’allora vescovo di Civita Castellana. Rossiello ha detto in merito:

Il Monsignore è venuto a celebrare la messa a Trevignano ed è entrato in chiesa esibendo la Madonnina a mo’ di trofeo. Per noi fedeli la sua presenza era una garanzia, anche se a dicembre siamo comunque usciti. Gisella aveva iniziato a rivelare i messaggi della Madonna, ma erano tutti minatori. Parlava di braccia tagliate ai sacerdoti. Minacciava il Papa. Ci siamo messi paura.

Da parte sua, Monsignor Rossi ha chiarito che il sostegno da lui dato è sempre stato esclusivamente “per il rosario non per le apparizioni sulle quali nessuno mai si è pronunciato, non per le presunte lacrime. All’epoca in cui ero a capo della diocesi mi era stata chiesta l’autorizzazione di ritrovarsi una volta alla settimana per la recita del Rosario e non potevo certo oppormi alla preghiera del rosario”.

L’investigatore privato che ha smascherato Gisella Cardia. La Procura apre un’inchiesta

Al momento nessuno sa dove si trovi esattamente Gisella Cardia, che avrebbe portato con sé pure la sua “miracolosa” statuetta della Madonna proveniente da Medjugorje. La donna sarebbe fuggita a seguito dell’esposto (trasmesso alla Procura di Civitavecchia) di un investigatore privato, Andrea Cacciotti, il quale, dopo alcuni accertamenti, aveva scoperto che quello che usciva dagli occhi della statuina della Vergine altro non fosse che sangue di maiale.

Sempre l’investigatore sta cercando adesso di mettersi in contatto con tutti quelli che hanno elargito donazioni alla donna. Non solo: ha annunciato che depositerà un nuovo esposto alla Finanza chiedendo di bloccare i conti della “veggente”, che ha ancora accesso ai 500mila euro delle donazioni.

La Procura di Civitavecchia ha quindi deciso di aprire un’inchiesta e i giudici dovranno decidere se si tratti di truffa o di abuso di credulità popolare.

Leggi anche: Trevignano, Gisella Cardia in fuga: “È scappata in Romania con i soldi dei fedeli”

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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