Si continua a parlare di Trevignano Romano, il piccolo paese vicino al Lago di Bracciano che negli ultimi giorni è diventato meta di pellegrinaggio, e di Gisella Cardia, la “veggente” finita al centro delle polemiche. A giungere in questa piccola realtà in provincia di Roma sono soprattutto fedeli devoti a Maria, qui attirati dalle (presunte) lacrime che scenderebbero dalla statua della Vergine.
Peccato che in realtà il caso sia finito in Procura tramite un esposto e che nel mirino ci sia proprio Gisella Cardia, all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla, la quale sostiene di aver riportato da Medjugorje una statua della vergine Maria che lacrima acqua e sangue.
Gisella Cardia e la denuncia per truffa dell’investigatore privato
Le dichiarazioni di Gisella Cardia sulla presunta lacrimazione della statua della Vergine hanno attirato a Trevignano decine di fedeli, mentre la Diocesi ha avviato accertamenti immediati sulla vicenda. Nei giorni scorsi, è partito un esposto contro la “veggente” da parte di un investigatore privato, che adesso verrà trasmesso alla Procura di Civitavecchia.
L’investigatore privato, infatti, sostiene di aver scoperto, dopo opportune analisi, che le lacrime che fuoriescono dagli occhi della statua della Madonna siano in realtà di sangue di maiale. Adesso toccherà alla Procura decidere se approfondire o meno le indagini, dato che l’unica commissione istituita finora per indagare è quella della Diocesi di Civita Castellana.
Gisella Cardia ha lasciato Trevignano. La presunta gravidanza grazie “allo Spirito santo”
Nel frattempo, dopo la denuncia dell’investigatore privato per truffa, Gisella Cardia, ex imprenditrice siciliana oggi 53enne, nota per i suoi presunti miracoli, avrebbe lasciato ieri il piccolo paese del Lazio con un trolley. La donna, oltre a sostenere che la statua della Vergine piangesse e parlasse ogni 3 aprile, aveva pure detto ai suoi seguaci di essere rimasta incinta dello Spirito santo.
Un’ex seguace della “veggente” aveva raccontato alimentando le già numerose polemiche sulla vicenda: “Il bimbo sarebbe dovuto nascere l’8 dicembre del 2017, giorno dell’Immacolata Concezione. Sarebbe stato un maschio di nome Emanuele e sarebbe stato figlio dello Spirito Santo”.
“Gisella ci aveva raccontato che aveva fatto delle ecografie – aveva aggiunto l’ex seguace – da dove si vedeva che l’utero cresceva, ma che dentro non si vedeva nulla e che i medici non riuscivano a spiegarlo perché all’interno c’era una materia di spirito e non terrena”.
Gisella Cardia: la “moltiplicazione della pizza” e le stigmate
Altro miracolo di Gisella Cardia sarebbe quello della (presunta) “moltiplicazione della pizza”, sulla quale “la veggente” aveva raccontato:
Una mia amica portò per me e mio marito una teglia di pizza molto piccola, che sarebbe potuta bastare per noi due e al massimo per altre due persone. In casa però eravamo in venti, massimo venticinque, e non solo è stata sufficiente a sfamare tutti ma è anche rimasta e l’abbiamo regalata.
Non so come sia possibile: prendevano la fetta di pizza ma la pizza non diminuiva mai: anche noi siamo rimasti sconvolti a vedere quanto accadeva sotto i nostri occhi.
Avevano fatto discutere pure le (sempre presunte) stigmate che Cardia presenterebbe su mani e piedi a partire dal mercoledì delle ceneri, che, secondo la relazione fatta a Pomeriggio Cinque da Rosanna Chifari, il medico che ha attestato le lesioni, sarebbero “dei veri e propri buchi sanguinanti, ma non in forma emorragica” che “profumano intensamente di fiori. La stessa realtà accadeva in altre figure come quella di Padre Pio”. Ma i dubbi sulla vicenda continuano ad essere molti e lasciano poco spazio alla fantasia.
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