Giancarlo Giannini, dai maestri Fellini e Wertmüller alla stima per Giorgia Meloni

L'attore si racconta: dagli esordi, citando i suoi mentori, alla stima per Giorgia Meloni che ammira, perché segue le sue idee. Andiamo a vedere cosa ha rivelato.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Giancarlo Giannini è ora impegnato a Montecarlo come presidente della giuria della XX edizione del Montecarlo Film Festival de la Comedie fondato da Ezio Greggio e Mario Monicelli e ha raccontato della sua carriera, del suo amore per il cinema, dei suoi idoli con cui ha avuto il piacere e l’onore di collaborare, passando alla stima per Giorgia Meloni che ha conosciuto personalmente. Il 6 marzo del 2023 Giannini ha raggiunto un importantissimo traguardo: ha ricevuto la stella sulla Walk of Fame di Hollywood, inaugurata pochi giorni prima della cerimonia per gli Oscar.

Giancarlo Giannini: “Non dovevo fare l’attore”

Giancarlo Giannini ha raccontato a “Libero” che gli piace anche molto insegnare e che, inizialmente, la sua carriera doveva essere quella a accademica e non quella hollywoodiana e pochi sanno che ha ideato il giubbotto multigadget indossato da Robin Williams in Toys nel 1992:

Mi piace farlo a 360 gradi, parlo anche di poesia e pittura, come ho fatto in questi giorni in una scuola siciliana dove ho tenuto una lezione di recitazione, unendo “L’Infinito” di Leopardi e il “Campo di grano con volo di corvi” di Van Gogh. Del resto io posso dire di aver avuto a scuola, come insegnante di fisica, il compagno di banco di Enrico Fermi.

E probabilmente il mio mestiere doveva essere quello del ricercatore, perché subito dopo il diploma fui chiamato a lavorare in Brasile per lavorare sui primi satelliti artificiali. Ma raccontarla sarebbe troppo lunga.

Poi un po’ per caso iniziai a recitare. Negli Stati Uniti brevettai quel giacchetto elettronico con 2500 suoni che chiamammo “Musical Jacket” e finì nel film “Toys”. Lo realizzai in 6 giorni e 6 notti. Ero bravo con l’elettronica, molto fantasioso.

Giancarlo Giannini e l’incontro con Giorgia Meloni

Giannini ha affermato di essere stato mandato via dal Centro Sperimentale di Cinematografia senza un motivo oltre anche a Dante Ferretti e a Carlo Verdone e ne ha parlato con rammarico, poiché insegnava come tutor di recitazione da vent’anni. E proprio al CSC ha conosciuto la Premier, per cui nutre ammirazione:

La Meloni l’ho conosciuta oltre vent’anni fa proprio al Centro Sperimentale. Era giovanissima e già faceva politica.

Ricordo che tenne un discorso bellissimo, accorato. Da allora mi è sempre piaciuta. Mi piace anche adesso perché va avanti con le proprie idee. Mi piacciono le persone quando sono decise.

Giancarlo Giannini: “Lina era una donna geniale e Fellini si faceva fotografare da me”

Giannini ha ricordato con affetto il sodalizio con Lina Wertmüller e come abbia avuto un ruolo chiave nella sua carriera:

Era una donna geniale, spesso sottovalutata. Abbiamo contribuito a concludere quella stagione di grande cinema che è stata la commedia all’italiana. Con l’ingresso di Lina abbiamo iniziato a fare una commedia un po’ diversa, grottesca.

Travolti da un insolito destino ha avuto delle critiche pessime in Italia. Quando in America ha avuto grande successo, qui da noi hanno riscritto la critica.

Lei con me era anche un po’ invidiosetta, perché nei film che facevo con lei, i premi poi li davano sempre a me e io mi arrabbiavo anche un po’ perché, lo dico anche adesso e non me ne vergogno: se non ci fosse stata lei, non staremmo qui a parlare. Mi ha proprio inventato Lina. Del resto è stata aiuto di Fellini.

Giancarlo Giannini e quella foto di Fellini

Con piacere ha rivelato un aneddoto riguardante un altro grandissimo del cinema italiano, Fellini:

Io di Fellini ero il fotografo. Si lasciava fotografare da me. Mi chiamava il pipistrello della notte. Tutti i grandi registi sono semplici, da Pasolini a Monicelli e Antonioni. Tutti semplicissimi.

Fellini una volta, alle 4 del mattino, sul set di E la nave va, mi fece vedere una stagnola con del parmigiano reggiano arrivato fresco fresco da Parma. Lo utilizzammo quella notte stessa. Ed è rimasta una foto di Fellini che mangia le tagliatelle al ragù.

Giancarlo Giannini: “La stella sulla Walk of Fame, cosa volere di più?”

Questo importante riconoscimento è stato dato a soli due attori italiani, ovvero, a Rodolfo Valentino per le sue interpretazioni nel cinema muto, e proprio a Giannini per il sonoro. E a proposito della stella che reca il suo nome ha dichiarato:

La dedico a Lina (Wertmüller), che mi guarda dall’alto e mi aspetta. Forse lassù faremo altri film insieme, ancora più belli.

 La stella è meglio dell’Oscar, perché con l’Oscar ti premiano per un film. Non me l’hanno dato per Pasqualino Settebellezze, mentre mi hanno dato la stella per tutta la mia carriera che brillerà nel cielo per sempre. Cosa volere di più?”.

Leggi anche: Festival di Cannes: in gara Rohrwacher, Bellocchio e Moretti, Chiara Mastroianni madrina ufficiale

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