Francesco Alberoni è morto ieri, lunedì 14 agosto, a Milano. Il sociologo, nato a Borgonovo Val Tidone (Piacenza), aveva 93 anni e si è spento al Policlinico dove era ricoverato da alcuni giorni per una complicazione sopraggiunta nel corso di una terapia alla quale era sottoposto per problemi renali.
Nel corso della sua lunga carriera, Alberoni ha analizzato i movimenti collettivi come i fenomeni migratori e la partecipazione politica, oltre che le comunicazioni di massa. La data dei funerali ancora non è stata resa nota.
Francesco Alberoni, il sociologo dell’Innamoramento
Per Francesco Alberoni la notorietà è arrivata con “Innamoramento e amore”, saggio bestseller da un milione di copie uscito per la prima volta nel 1979 e tradotto subito in 25 lingue. Nell’opera, il sociologo analizzava l’innamoramento come il processo in cui due individui si ribellano ai loro legami precedenti e danno origine, attraverso l’entusiasmo dello “stato nascente”, a una nuova comunità.
Nello stato nascente l’individuo diventa capace di fondersi con un’altra persona e creare una nuova collettività ad altissima solidarietà. Di qui la definizione: l’innamoramento è lo stato nascente di un movimento collettivo formato da due sole persone.
Secondo il sociologo, quando è veramente innamorato, il soggetto si sottopone a delle prove di verità e, per scoprire se è ricambiato, sottopone la persona amata alle prove di reciprocità. Il processo incandescente dello stato nascente attraverso queste prove dà luogo a delle certezze e produce un amore stabile.
Secondo Alberoni la fenomenologia dell’innamoramento è la medesima tanto nei giovani quanto negli adulti, nei maschi come nelle femmine, negli omosessuali come negli eterosessuali: questo perché la struttura dello stato nascente non cambia.
Apertamente in contrasto con le teorie consolidate della psicoanalisi, Alberoni non considera l’innamoramento una regressione, ma lo fa nascere dallo slancio verso il futuro, verso il cambiamento e lo considera fondamentale per la formazione della coppia amorosa.
Tra le sue altre opere celebri figurano “Movimento e istituzione”, “L’élite senza potere: ricerca sociologica sul divismo”, “ L’Italia in trasformazione”, “L’erotismo”, “L’arte del comando”, “Sesso e amore”, “Leader e masse”, “Lezioni d’amore” e “L’arte di amare. Il grande amore erotico che dura”.
Francesco Alberoni, la collaborazione col Corriere della Sera e la candidatura con FdI
Membro del consiglio di amministrazione e consigliere anziano facente veci di presidente della Rai nel 2005, Francesco Alberoni è stato anche editorialista del Corriere della Sera. Il quotidiano dal 1982 al 2011, ogni lunedì, ha ospitato in prima pagina una sua rubrica intitolata “Pubblico e privato”.
Tra le altre cose, Alberoni è stato anche rettore dell’Università di Trento dal 1968 al 1970 e della Iulm (di cui è tra i fondatori) dal 1997 al 2001.
Ma c’è stato spazio anche per una parentesi in politica. Nel 2019 Alberoni è stato candidato alle Europee con Fratelli d’Italia. Tra le ragioni della sua scelta di correre con FdI, anche il fatto che il partito avesse “un leader giovane e donna”. Ottenne 5.220 voti e non fu eletto.
La vita privata di Francesco Alberoni: mogli e figli
Nel 1958, Francesco Alberoni si sposò con Vincenza Pugliese, dalla quale ebbe tre figli: Margherita, Francesca e Paolo Giovanni Agostino (così chiamato in onore di Agostino Gemelli).
Successivamente, il sociologo convisse per oltre dieci anni con Laura Bonin (già docente del corso di antropologia culturale all’Università di Trento), dalla quale ebbe un quarto figlio: Giulio (così chiamato in onore dell’antenato Giulio Alberoni). Fu infine sposato con Rosa Giannetta, docente universitaria, giornalista e scrittrice, fino alla morte di lei avvenuta il 3 gennaio 2021.
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