Giulia Cecchettin, il legale della famiglia: “Turetta vuole passare per pazzo. Affronterà i nostri legali”

La famiglia di Giulia è pronta a schierarsi contro la strategia del vizio di mente per Filippo Turetta, che si scontrerebbe con l'ipotesi di omicidio premeditato.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Stefano Tigani, l’avvocato di Gino, padre di Giulia Cecchettin, commentando le parole che Filippo Turetta ha detto martedì ai giudici, ha dichiarato che se la strategia del loro avvocato, Giovanni Caruso, dovesse essere quella del vizio di mente non rimarranno a guardare. Ecco quali sono state le parole del legale:

Se Filippo Turetta vuole farsi passare per pazzo prima dovrà incontrare anche i nostri periti.

La famiglia Cecchettin non vuole credere neanche all’ipotesi del ‘raptus’. Per quanto riguarda il funerale, nonostante le recenti indiscrezioni che lo davano fissato per questo sabato nella Basilica abbaziale di Santa Giustina in Prato della Valle a Padova, non si conoscono ancora le date.

Si attende ancora l’esito dell’autopsia, che verrà completata venerdì 1 dicembre, e il nulla osta per la tumulazione. Inoltre, c’è stato poco tempo per organizzare le esequie, alle quali, tenendo conto dell’impatto mediatico, potrebbero presentarsi 10 mila persone.

Omicidio di Giulia Cecchettin: perché non si è trattato di un ‘raptus’?

Famiglia di Giulia Cecchettin “Turetta vuole sembrar pazzo”_

Secondo la famiglia Cecchetin l’omicidio di Giulia non sarebbe la conseguenza di un ‘raptus’. Filippo Turetta ha percorso mille chilometri per sottrarsi alla cattura. Si è recato in Germania dopo aver gettato il corpo dell’ex fidanzata in un dirupo tra Piancavallo e Barcis, nascondendolo in una grotta con due sacchi neri sopra, come se volesse nasconderlo. Questi fatti non si concilierebbero con l’ipotesi della follia, perché evidenziano in lui una freddezza che pare conciliarsi con la la premeditazione.

Inoltre Nicodemo Gentile, avvocato di Elena, sorella di Giulia, ha ipotizzato anche l’aggravante dello stalking. Specifica così il legale parlando del giovane padovano:

L’omicidio di Giulia Cecchetin è aggravato dallo stalking.

Filippo Turetta ha dimostrato di essere un molestatore assillante: il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti, è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono ‘fame di possesso’.

Ipotesi stalking: l’aggravante proposta dai legali della vittima

La pista dello stalking è avvalorata anche dal criminologo Edoardo Genovese, affiancato ai legali della famiglia Cecchetti. Il dottore ha così spiegato, come riportato da Fanpage.it:

Abbiamo raccolto elementi significativi, audio e dichiarazioni tra amici e persone molto vicine a Giulia in cui si evince un perdurante atteggiamento di stalking da parte di Filippo Turetta.

Da parte nostra sono emersi elementi sostanziali in questa direzione: quello della sindrome delle molestie assillanti che nell’ultimo periodo erano aumentate nei confronti di Giulia.

Come noto, Giulia aveva lasciato Filippo per la seconda volta e nell’ultimo periodo voleva lasciarlo anche come amico, tuttavia lui non ha mai accettato l’interruzione della loro storia e del loro rapporto, e neanche della loro amicizia, motivo per cui Filippo Turetta fino all’ultimo ha tentato per l’ennesima volta di tornare da lei.

Ci stiamo muovendo dunque in questa direzione per fare luce sugli atteggiamenti di stalking assillante.

Gli audio vocali di Giulia, di cui alcuni sono anche circolati, le dichiarazioni e i racconti degli amici e conoscenti stretti confermano la teoria proposta dai legali della vittima.

Omicidio Giulia Cecchetti: ci sarà una perizia psichiatrica?

In questa fase del procedimento però sarà improbabile ottenere una perizia psichiatrica per accedere l’eventuale incapacità di intendere e di volere. Agli atti non ci sono diagnosi pregresse di problemi mentali, e anche sulla base delle prime valutazioni psicologiche e psichiatriche in carcere, è improbabile che presto venga depositata un’istanza da parte della difesa.

Servirà un lavoro minuzioso, attraverso la raccolta di materiale utile e incontri con il detenuto, da affidare ad esperti, per giungere a una richiesta di perizia psichiatrica che possa essere accolta. Intanto i genitori di Filippo Turetta hanno rinunciato a incontrare il figlio nel carcere Montorio di Verona.

Nicola Turetta ed Elisabetta Martini, pur avendo ottenuto il permesso dal Pm di entrare nell’istituto penitenziario, hanno deciso di non seguire l’avvocato Giovanni Caruso per il colloquio, per prendersi ancora un po’ di tempo. La rinuncia sarebbe stata motivata dalla necessità di ricorrere a un aiuto psicologico sia per il giovane sia per i genitori.

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