Fabrizio Oliverio: “Ci impegniamo a cambiare il volto culturale della nostra città, Crotone”

"La cultura al Sud è al primo posto", grazie a "E io ci sto" Crotone ha un nuovo volto: non solo cinema e intrattenimento, nella riscoperta delle radici del proprio territorio da cui trarre nuovi stimoli creativi.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

E io ci sto – Il cinema sotto le stelle, la rassegna cinematografica e non solo che ha preso il via a Crotone il 26 luglio, ci accompagnerà per tutta l’estate fino al 1 settembre. Il Sud continua a collezionare successi, innestandosi come luogo perfetto per promuovere la cultura, nel connubio indissolubile tra arte e territorio.

Dopo la serata inaugurale con Let’s Kiss, dedicata all’identità di genere e quella del 31 luglio in cui è stata presentata Thàlatta! Thàlatta!, la mostra fotografica curata da Giada De Martino a proposito del tema dell’immigrazione, Crotone sarà teatro di tanti altri appuntamenti imperdibili, tra cui una masterclass dal titolo Wanna – la nascita di una docuserie e tantissimi prodotti audiovisivi da vedere.

“E io ci sto”, l’impegno e l’amore dei giovani calabresi per la propria terra

L’associazione “E io ci sto” si impegna ogni anno sempre di più per rendere Crotone il centro da cui si possa irradiare la potenza della cultura, contando sul validissimo appoggio delle istituzioni. Ma non solo. Il suo obiettivo è quello di estendere le reti di conoscenze, fortificarle e valorizzare il valore artistico e sociale della Calabria, portando alla luce idee sempre nuove. Come sostiene il direttore artistico della rassegna, Fabrizio Oliverio:

Stare in Calabria e riuscire a fare rete è la missione che può portarci a competere con altre realtà, esportando le bellezze e la cultura della nostra terra.

Si stanno gettando ora le basi per dei progetti che possono cambiare il volto culturale della città.

E io ci sto – Il cinema sotto le stelle è infatti realizzato da un’intera squadra di professionisti che da dietro le quinte organizza uno spettacolo a tutto tondo, nonostante le mille difficoltà. Ma è proprio questo, allo stesso tempo, un punto di forza. Dalla logistica alla comunicazione e al rapporto con gli ospiti e con il pubblico, i giovani calabresi ogni anno si adoperano con amore e con costanza per rendere l’evento unico.

Fabrizio Oliverio: “Non solo cinema. E io ci sto sta organizzando altri eventi a 360 gradi”

Fabrizio Oliverio ci spiega in questa intervista come si sta svolgendo la rassegna e quali sono gli obiettivi e i progetti futuri da portare avanti. Sottolineando, ancora una volta, quanto sia inscindibile il rapporto con la propria terra d’origine, che suggerisce inconsciamente sempre nuovi stimoli.

Il Commissario Straordinario della Calabria Film Commission si è dimostrato entusiasta della manifestazione. Come è stato l’incontro?

È venuto al nostro primo appuntamento il 26 luglio, Let’s Kiss sull’identità di genere e qui è rimasto folgorato. Dopo l’evento che abbiamo realizzato, ha creduto nella nostra associazione e nelle potenzialità che può esprimere all’interno del territorio.

Per questo motivo, ha voluto visitare, tramite noi, i luoghi della cultura della città di Crotone. Ha avuto questo incontro con il sindaco di Crotone dove ci siamo confrontati e abbiamo discusso di progetti culturali per il futuro, che possono dare un cambio e una svolta radicale alla città e soprattutto anche alla Calabria per farla emergere da un torpore culturale in cui risiede ormai da anni.

Un incontro produttivo e prolifico per le basi di nuovi progetti tra enti come il Comune di Crotone e la Calabria Film Commission.

Uno dei temi cardine di quest’anno è l’identità di genere, con ospiti di prim’ordine. Quali quelli affrontati nella serata dedicata alla questione del gender?

È il secondo anno che affrontiamo questa tematica. Il primo anno l’abbiamo affrontata con il documentario di Filippo Vendemmiati, Let’s Kiss – Franco Grillini. Storia di una rivoluzione gentile, vincitore anche ai nastri d’argento 2022 per la sezione documentari.

L’identità di genere è un tema caldo, non solo per l’associazione, ma abbiamo pensato che, essendo un tema molto dibattuto a livello nazionale e internazionale, sia giusto poter parlare liberamente di sessualità anche all’interno di eventi culturali.

E di farlo nel modo più naturale possibile, perché la diversità deve diventare la normalità. Se lo si fa attraverso la cultura ed eventi che fanno ridere e riflettere, questo è il giusto modo per poter introdurre gli argomenti a chi non è abituato a trattarli in un determinato modo. Il cast scelto è stato composto da professionisti per rappresentare questo argomento e tematica, riuscendo anche a divertire tutto il pubblico.

Tra gli ospiti, anche Giuseppe Paternò, sceneggiatore e uno di Maschile Singolare, film con importanti riconoscimenti. Come viene rappresentata l’identità di genere nel cinema d’oggi?

L’identità di genere nei film viene molto spesso stereotipata. Bisognerebbe poter anche qui svincolarsi da dinamiche che molto spesso sono luoghi comuni e andare più nel sottile, nelle maglie di un argomento che molto spesso viene raccontato da persone che difficilmente riescono a informarsi, i quali per raccontare una storia vogliono inglobare tante altre microstorie. Ma queste non ti fanno entrare realmente all’interno del contesto dell’identità di genere.

Uno dei miei punti di vista è di poter raccontar storie vere che lasciano qualcosa alle persone, quello che è successo all’interno di Let’s Kiss, dove molti hanno raccontato la propria esperienza in maniera schietta, nuda e sincera.

Quest’anno è stato dato ampio spazio ai documentari, con l’incredibile possibilità di partecipare a una masterclass. Come nasce questa brillante iniziativa?

Alla quarta edizione siamo stati principalmente fruitori di documentari. Abbiamo affrontato sempre tantissime tematiche coi documentari, perché pensiamo che viene visto come il fratello minore del film di finzione, ma in realtà, con la potenza delle immagini, si possono raccontare delle storie vissute in primo piano.

Una testimonianza diretta di un avvenimento che può essere raccontato in mille modi grazie alla magia del cinema, ma i documentari sono l’espressione giusta per poter raccontare degli argomenti molto delicati o che non si conoscono. Ed è il modo per poter far avvicinare le persone a un determinato tipo di cinema che non è quello di finzione.

Quest’anno abbiamo inserito la masterclass, Wanna – La nascita di una docu-serie, perché ci è stata data questa possibilità in collaborazione con Netflix e Freemantle che hanno prodotto la serie Wanna, con grandissimo successo nazionale e internazionale. Avremo con noi Alessandro Garramone e anche Daniele Urciuolo, il primo autore della docu-serie e il secondo è il direttore artistico del Catania Film Festival, Formia Film Festival e anche del biopic Fara Film Festival.

Con loro parleremo proprio della nascita di una docu-serie, dalle pre alla post-produzione, di quali sono i processi da un punto di vista autoriale per creare una docu-serie di successo, i punti di forza e su cui a livello visivo un regista o autore vogliono puntare. E poi anche da un punto di vista produttivo, di come una docu-serie si inserisce nel mercato cinematografico, soprattutto con la nascita delle piattaforme dal momento che hanno cambiato la modalità di fruizione del cinema e dei prodotti audiovisivi.

Un altro argomento della masterclass è come queste docu-serie non solo si inseriscono nel panorama dei festival e delle rassegne, quindi, parleremo anche di che impatto hanno non solo a livello cinematografico e di produzione cinematografica, ma anche a livello locale e sociale.

Infine, un altro appuntamento a cui teniamo molto è il 30 agosto. Ci sarà la proiezione di Don’t come back, dei registi Chiara Avesani e Matteo Delbò, una storia di speranza e di un futuro migliore che appassionerà tutti gli spettatori. Non perdetevelo.

E quali sono le idee e i progetti futuri per “E io ci sto”? Ci saranno altre manifestazioni che si svolgeranno anche in un altro periodo dell’anno?

E io ci sto vuole proiettarsi non solo nel periodo estivo, ma anche in altri periodi. L’idea è quella di destagionalizzare il mercato festivaliero e cinematografico locale e rendere la Calabria un punto di incontro, anche nel periodo invernale e primaverile.

Ulteriori appuntamenti si stanno pensando e organizzando anche con il Comune di Crotone e la Calabria film Commission in altri periodi e modalità, legate non solo al cinema, ma anche a nuove iniziative, eventi a 360 gradi.

L’associazione ha già compiuto passi da gigante, tra cui l’attivazione dei tirocini con l’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro, con l’Università Roma Tre e i Master di comunicazione storica, televisione e multimedia. Inoltre, abbiamo collaborato con il Calabria Movie per il CIPS, Cinema e Immagini per la Scuola, un progetto finalizzato alla creazione di un prodotto audiovisivo proprio all’interno di una scuola.

Il ventaglio di opportunità che “E io ci sto” si sta creando all’interno del panorama sociale e culturale è già ampio, ma stiamo cercando di espandere ancora di più i nostri confini, per poter far sì che la nostra realtà si interfacci con altre realtà importanti del territorio per crescere insieme. Perché se non si fa rete è più difficile potersi far conoscere e far conoscere gli argomenti che uno vuole portare avanti.

Infatti, la serata conclusiva, il 1 settembre, sarà dedicata proprio a prodotti audiovisivi che hanno una forte identità locale, e siamo sicuri di ricevere dei feedback positivi e proposte di nuove collaborazioni, grazie all’impegno di tutti i ragazzi che ogni anno sono qui per rendere la rassegna un evento sempre più straordinario.

E io ci sto – Il cinema sotto le stelle: “La cultura al primo posto”

E io ci sto – Il cinema sotto le stelle propone ogni anno temi attuali, nell’ottica di sviscerarli sempre più a fondo con nuovi contenuti e con nuove prospettive. Conclude Fabrizio Oliverio:

Per noi la quarta edizione è un trampolino di lancio, grazie soprattutto all’evento di Let’s Kiss sull’identità di genere con grandi nomi come Fabio Canino, Mariano Gallo, il Maestro Dino Scuderi, Chiara Ranieri, Rosario Gualtieri, Giovanna D’Angi, Giuseppe Paternò e tanti altri.

Ci daranno la possibilità soprattutto nei 4 giorni dedicati ai documentari di espandere ancora di più la nostra rete di conoscenza.

E anche di farci conoscere altre tematiche.

Mi viene in mente il talk organizzato il 31 di agosto con l’attivista Pegah Moshir Pour.

Sarà importante portare lei a Crotone per parlare di attivismo e di come ancora la condizione umana in Medio oriente sia precaria, soprattutto per le donne.

Ci sarà, quindi, grande spazio per il dibattito con il talk L’umanità ritrovata. Condizioni di vita in Medio-Oriente con il focus sul naufragio di Steccato di Cutro. A moderare l’incontro ci sarà il giornalista e scrittore Bruno Palermo, accompagnato proprio da Pegah Moshir Pour, attivista iraniana per i diritti umani che vive da quando ha 9 anni in Basilicata, paladina dell’empowerment femminile, salita sul palco di Sanremo 2023 affianco a Drusilla Foer nel monologo in difesa dei diritti delle donne in Iran.

Proprio per il suo operato ha ricevuto a Palazzo Montecitorio il premio Internazionale Standout Woman Award ed è stata inserita nella lista dei 100 innovatori e innovatrici che hanno fatto la differenza nel 2022 di StartupItalia.

Inoltre, altri ospiti del talk sono Shimmels, mediatore culturale presso il C.A.R.A di Sant’Anna, il più grande centro di accoglienza migranti in Europa e Ignazio Mangione, il direttore del Regional Hub, Manuelita Scigliano dell’associazione Sabir, con una una serie di interventi di artisti crotonesi, con monologhi o reading di Carlo Gallo, Francesco Pupa, Vincenzo Leto, Giorgia Arena e Alessio Praticò.                 

“E io ci sto” cura i dettagli nei minimi particolari, intrattenendo gli spettatori con uno sguardo attento al futuro della cultura. Ma soprattutto dimostra che cambiare il volto culturale delle città del Sud è finalmente possibile.

Leggi anche: Il Sud brilla di cultura: “Amore per la propria terra e senso di appartenenza”

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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