Rai sospese Enrico Varriale, indagato per stalking: “Voglio tornare a condurre”

Il braccio di ferro tra Enrico Varriale e la Rai prosegue. Il giornalista si è rivolto a un giudice per tornare a lavorare, e chiede il reintegro anche prima che venga emessa la sentenza.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Enrico Varriale è stato sospeso sei mesi fa in attesa di sentenza per atti persecutori e stalking contro la sua ex compagna. Oggi chiede alla Rai il reintegro sul posto di lavoro, con un programma tutto suo.

Il popolare conduttore e giornalista sportivo si è rivolto al tribunale del lavoro di Roma perché vorrebbe tornare in Tv senza attendere i tempi dalla giustizia, che sono fissati per ottobre prossimo. La sospensione è stata una conseguenza di un accordo non scritto con i vertici Rai all’epoca dei fatti.

Enrico Varriale: la posizione del giornalista e della Rai

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Enrico Varriale, da parte sua si è sempre dichiarato innocente, sostenendo in diverse occasioni che la falsità delle accuse mosse nei suoi riguardi avrebbe trovato riscontro nei fatti.

Il gip Monica Curcio ha dichiarato un “divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa” mettendo in evidenza che “le condotte poste in essere dal Varriale diano conto di una personalità aggressiva e prevaricatoria, evidentemente incapace di autocontrollo”. Per questo i vertici di Viale Mazzini lo avevano sospeso sei mesi fa. La Rai prende tempo perché preferirebbe prima di un reintegro attendere la sentenza, anche come forma di rispetto verso il pubblico.

Enrico Varriale: l’accusa di stalking da parte dell’ex compagna


I fatti di violenza e stalking, di cui è accusato Enrico Varriale, risalgono allo scorso agosto. Stando all’accusa il giornalista oltre ad aver picchiato l’ex compagna, anche lei giornalista, avrebbe minacciato di farle perdere il lavoro. Nello specifico nell’ordinanza si legge: “Aveva mandato dei messaggi con cui le prospettava di essere intenzionato a sfruttare il suo ascendente per incidere negativamente sui rapporti di collaborazione col giornale”.

L’ex compagna non ha mai risposto alle minacce, né ai numerosi insulti sessisti ricevuti dall’uomo. “Sei una delle donne peggiori che io abbia mai conosciuto, una tr**a, ma tr**a proprio nell’anima” si legge in un messaggio Whatsapp inviato da Varriale tra il 6 e il 7 agosto.

Gli insulti e le minacce del telecronista vanno inseriti in un contesto caratterizzata da continue visite sgradite sotto casa della vittima, oltre a centinaia di chiamate e messaggi vessatori. Se la donna non rispondeva al telefono Varriale stazionava a lungo sotto casa sua, continuando a girare con la macchina attorno al palazzo. Si legge negli atti:

La vittima si guardava sempre intorno usciva nel timore di incontrarlo, scatenando in lei uno stato d’ansia continuo, con stati di agitazione e preoccupazione che la inducevano a vivere barricata in casa, con attacchi di panico, fatica nella respirazione e tachicardia che la immobilizzavano.

Leggi anche: Enrico Varriale si difende: “Non sono un mostro, quello con l’occhio pesto ero io”

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