Elon Musk ha impiantato un chip per la prima volta nel cervello umano: come funziona?

La società di Elon Musk ha ottenuto l'approvazione: è stato impiantato per la prima volta un chip in un paziente volontario. Ma qual è la sua funzionalità?

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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La società di impianti cerebrali con a capo Elon Musk, Neuralink, ha oggi impiantato il primo chip nel cervello di un paziente. Dopo aver ricevuto il via libera dalla Food and Drug Administration, l’ente governativo degli USA che gestisce la regolamentazione sul mercato dei prodotti farmaceutici, Neuralink ha condotto i primi test sugli esseri umani.

Già nei mesi scorsi la società di Musk aveva iniziato a cercare volontari per una sperimentazione specifica, per verificare l’efficacia e la funzionalità di un’interfaccia cervello-computer che potesse essere testata “da un adulto con meno di 40 anni con paralisi a braccia e gambe”.

Ma qual è l’obiettivo di Elon Musk e della sua azienda? Il task dello studio, che durerà ben 6 anni è quello di connettere il cervello umano a un computer per aiutare tutti coloro che soffrono di problemi neurologici.

Cosa ha rivelato Elon Musk a proposito della prima sperimentazione del chip nel cervello umano?

Elon Musk ha appena dato il via alla sperimentazione che prende il nome di Prime Study, acronimo che sta per Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface. La società Neuralink, con questo studio sta valutando, e valuterà nei prossimi anni, la sicurezza del chip costruito per “per consentire alle persone con paralisi di controllare i dispositivi, che sia un mouse o una tastiera esterni solo con il pensiero”, senza muovere gli arti superiori.

Lo stesso Musk, pur non rivelando l’identità del primo paziente, su X afferma: “Si sta riprendendo bene. I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi di neuroni”.

Come funziona il chip impiantato per la prima volta dalla società di Elon Musk?

Il nuovo chip impiantato da Neuralink è composto da una chiusura biocompatibile, che isola il dispositivo elettronico all’interno del cranio alla batteria al litio, facilmente ricaricabile.

L’operazione dura tre ore e un robot inserisce 64 fili sottilissimi e flessibili su una parte del cervello, che registra l’attività neuronale di 1024 elettrodi, aventi il compito di monitorare “l’intenzione del movimento” dei pazienti volontari. Inoltre, secondo una nota ufficiale dell’azienda il chip sarà completamente invisibile all’esterno.

Scrive Neuralink sul sito ufficiale: “La nostra interfaccia cervello-computer è completamente impiantabile, esteticamente invisibile e progettata per consentirti di controllare un computer o un dispositivo mobile ovunque tu vada”.

Chi potrà sottoporsi ai test di Neuralink?

L’obiettivo di Neuralink è dimostrare che il chip può raccogliere i dati dalla corteccia premotoria del cervello, che controlla il movimento degli arti superiori di un paziente, per poi convertire i pensieri nei comandi decifrati da un computer. Proprio per verificare la sua efficacia, i requisiti per potersi sottoporre al test i seguenti:

  • I pazienti devono essere statunitensi e maggiorenni
  • Chi si sottopone alla sperimentazione deve essere affetto da una o più malattie
  • Le malattie che la società di Musk vuole studiare sono paraplegie, tetraplegie, perdita di udito o vista e amputazione di uno o più arti

Neuralink ha appena dato il via allo studio, ma il suo obiettivo è di aiutare anche i pazienti affetti da Parkinson e Sla.

Leggi anche: Elon Musk, a quanto ammonta il patrimonio e perché continua a crescere?

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