Cosa accadrebbe se Draghi andasse al Quirinale? I nomi dei 3 possibili Premier

Il 24 gennaio si avvicina e le forze politiche non hanno ancora trovato la quadra sul da farsi in vista del primo scrutinio. L'ipotesi di Draghi per il Colle sembra ricevere il plauso di molti, ma chi andrebbe al suo posto a Palazzo Chigi? Tutti gli scenari.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Dopo il vertice del centrosinistra, Conte ha dichiarato che su Draghi al Quirinale il M5S non porrà veti, anche se sembra che i pentastellati non guardino di buon occhio a tale ipotesi. Letta, da parte sua, ha definito l’attuale Premier “prezioso”, non escludendo quindi il suo trasferimento al Colle ma neanche facendo, di fatto, alcuna dichiarazione esplicita in questo senso.

Il segretario dem al termine dell’incontro ha detto: “La protezione di Draghi deve essere l’obiettivo di tutte le forze politiche. È la risorsa fondamentale del paese e ci fa da scudo rispetto alle nostre debolezze, a partire dal debito. Di qui la necessità di fare tutto quello che è necessario per non sbagliare i prossimi passaggi. Non ce lo possiamo permettere”.

Draghi al Quirinale: l’ipotesi di Salvini ministro e il peso delle forze di centro

Draghi al Quirinale: l'ipotesi di Salvini ministro e il peso delle forze di centro

L’interrogativo rimane lo stesso: chi andrebbe a Chigi in caso di salita di Draghi al Colle? Quel che è certo è che i più sono convinti che la legislatura non debba esaurirsi adesso, ma continuare fino alla sua scadenza naturale, il 2023. C’è chi chiede a gran voce un governo meno tecnico, che dia più spazio alle forze politiche. Indiscrezioni parlano di Matteo Salvini al Viminale: il leader del Carroccio sarebbe pronto al compromesso sul Quirinale con quella garanzia.

Senza contare le potenzialità delle forze di centro, come Italia Viva e Coraggio Italia: due realtà piccole che, unite, potrebbero fare la differenza e mandare Draghi al Quirinale. I grandi elettori del partito di Toti e i renziani sono in tutto 85, praticamente quell’ago della bilancia che molti stanno cercando a quattro giorni dal primo scrutinio.

Draghi al Quirinale: c’è chi chiede una soluzione politica

In quel complesso e intricato mix di scenari di cui è fatta la politica, c’è un’altra ipotesi ad agitare gli animi del centrosinistra: la salita al Colle di Draghi, la formazione di un Governo tecnico e un centrodestra pronto a quel punto a dare battaglia. Salvini correrebbe subito all’opposizione per fare compagnia a Giorgia Meloni in quella posizione privilegiata e acchiappa-consensi in vista del 2023. Insomma, il nuovo esecutivo tecnico avrebbe vita molto difficile.

Basti pensare che qualche settimana fa Salvini aveva proposto un “governo dei leader”: tutti i segretari dei partiti di maggioranza dentro all’esecutivo con un ruolo da ministri. Letta ha bocciato la proposta, pur aprendo al dialogo.

Quali sarebbero, dunque, le soluzioni politiche per Palazzo Chigi? Il centrodestra potrebbe senza dubbio puntare su Giancarlo Giorgetti, attuale ministro dello Sviluppo economico, apprezzato anche da una piccola parte del centrosinistra. Nel fronte progressista, circolano invece i nomi del dem Lorenzo Guerini (Difesa) e del commissario europeo Paolo Gentiloni. Soluzioni, queste, che restano vicine all’inverosimile, a causa dei veti che le rispettive opposizioni sarebbero pronte a mettere.

Draghi al Quirinale: i tre nomi dei possibili Premier “tecnici”

Ipotesi molto più accreditate parlano di un nuovo Premier che faccia parte di questo esecutivo ma che sia un tecnico, non rappresentativo di alcuna forza politica. Una sorta di traghettatore che possa sostituire Mario Draghi senza traumi e accompagnare il Paese fino alle votazioni del 2023.

I nomi più in vista sarebbero quelli di Vittorio Colao, dirigente d’azienda e ministro per la Transizione digitale, del ministro dell’Economia Daniele Franco e della ministra della Giustizia Marta Cartabia, che molti vedrebbero bene anche al Colle.

Rimane però un ulteriore interrogativo: cosa accadrebbe se il Governo su uno di questi nomi cadesse? Il Paese andrebbe a elezioni anticipate in un clima di totale devastazione. Insomma, gli equilibri sono fragili e il 24 gennaio si avvicina senza che le forze politiche abbiano ancora trovato la quadra.

Leggi anche: Quirinale, la parola ai social: ecco il quadro che emerge dalla rete

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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