Catania, 14enne disabile lasciato morire al sole, fermata la madre: si è avvalsa della facoltà di non rispondere

Grammichele (Catania): un 14enne disabile è stato lasciato morire al sole. Fermata la madre, che ora non risponde al Gip. Ai suoi danni ci sarebbe "un quadro indiziario gravissimo".

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Giovane disabile lasciato morire: è una vera e propria tragedia quella che ha avuto luogo ieri nel piccolo comune di Grammichele, nel catanese. Una donna di 45 anni è stata arrestata per omicidio dopo che il figlio 14enne disabile è stato trovato morto nel loro appartamento in periferia. Il pm che ha formulato l’accusa sostiene che la donna avrebbe dimenticato il figlio sotto il sole per un tempo prolungato e questo ne avrebbe provocato la morte. Gli inquirenti ipotizzano che il dramma sia in realtà il risultato di una atroce e deliberata esecuzione operata dalla donna nei confronti del figlio disabile, dato il gravissimo quadro indiziario emerso ai danni dell’indagata.

Il corpo del ragazzino tetraplegico è stato scoperto dai carabinieri della compagnia di Caltagirone, allertati dalla madre ora accusata di omicidio: il giovane, al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine, era a letto in una stanza col condizionatore acceso . Sarà il medico legale, giunto sul posto poco dopo il Magistrato, ad appurare che il 14enne era morto da almeno un giorno al momento dell’intervento dei militari. Così la madre, come disposto dalla procura di Caltagirone, è stata fermata con l’accusa di omicidio.

14enne disabile lasciato morire: fermata la madre alcolizzata e già accusata di abbandono di minore

In quell’appartamento di Grammichele, paesino di poco più di 13mila abitanti in provincia di Catania, madre e figlio vivevano soli. La donna, di orgini romene, avrebbe problemi di dipendenza dall’alcol, oltre che un precedente per abbandono di minori sempre a danno del figlio in concorso col padre. Sarà dopo la morte di quest’ultimo, avvenuta anni fa, che la madre prenderà la custodia esclusiva del figlio, affetto da tetraparesi spastica e da un grave ritardo mentale, perciò incapace di provvedere a se stesso da solo: era la donna, disoccupata, a prendersene cura, in un contesto di enorme disagio. La condizione del ragazzo costituisce un aggravante ai danni della donna, dato che il figlio era “persona incapace di provvedere a se stessa per malattia di mente e di corpo”.

I Carabinieri tentano ora di ricostruire le dinamiche che hanno portato alla morte del 14enne: la presenza di chiazze rosse sul corpo del giovane, rinvenute dal medico legale, sarebbe compatibile con scottature provocate dal sole. L’ipotesi più accreditata, perciò, è che il ragazzo sia deceduto altrove, probabilmente a causa del sole cocente, e poi sia stato spostato in camera ormai senza vita. L’arresto della madre è stato concordato dai militari date le “versioni dei fatti contrastanti” fornite dalla donna già a partire dalla chiamata al 112 e considerati “gli svariati tentativi di fuggire” in occasione dell’intervento delle forze dell’ordine, che hanno portato il pm a richiedere il fermo.

Disabile lasciato morire, il procuratore: “Quadro indiziario gravissimo nei confronti della madre”

Disabile lasciato morire, il procuratore: "Quadro indiziario gravissimo nei confronti della madre"

La donna ha provocato la morte del figlio in modo atroce, lasciandolo per ore esposto al sole. Il fermo della procura di Caltagirone è arrivato per l’accusa di abbandono di incapace aggravato da morte. I tentativi di fuga dimostrano quanto la madre del 14enne fosse consapevole dei rischi a cui si era esposta. L’ispezione cadaverica del medico legale farà luce su quanto accaduto, rilevando “una prolungata esposizione esterna del ragazzo, verosimilmente all’azione dei raggi solari, inconciliabile con la sede di ritrovamento della salma, tanto da far presupporre che il decesso sia da collocare almeno 36 ore prima dell’arrivo dei militari”.

L’accusa ha poi ipotizzato che la 45enne abbia provato a nascondere l’accaduto tenendo il corpo del figlio in casa con il climatizzatore sempre acceso per tre giorni consecutivi. Tanto che le indagini dei Carabinieri, coordinate dal procuratore Giuseppe Verzera, hanno “fatto emergere un gravissimo quadro indiziario nei confronti dell’indagata” e questo ha portato al fermo. Stando alle ultime indiscrezioni, la donna, difesa dall’avvocato Andrea Scollo, si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere ed è rinchiusa in isolamento fiduciario all’interno della sezione femminile del carcere di Piazza Lanza, come disposto dal protocollo Covid. Nelle prossime ore il Gip dovrà decidere se tramutare il fermo in arresto, con l’eventuale emissione di un’ordinanza di custiodia cautelare.

Leggi anche: “Handicappata a chi?” Sfatiamo la disabilità con l’intervista a Zoe Rondini

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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