I diritti LGBTQ+ raccontati attraverso 9 personalità iconiche

“Il diritto di avere diritti”. 9 icone che si sono sempre schierate al fianco della comunità LGBTQ+, nel nome dell'inclusività e libertà di pensiero ed espressione.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

“Il diritto di avere diritti”. In occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia, promossa dalla rete RE.A.DY, ecco cosa ha affermato il presidente Sergio Mattarella:

Omofobia, bifobia e transfobia costituiscono un’insopportabile piaga sociale ancora presente e causa di inaccettabili discriminazioni e violenze, in alcune aree del mondo persino legittimate da norme che calpestano i diritti della persona.

I diritti sono inalienabili e molte star del cinema, della musica, e non solo, sostengono la causa LGBTQ+ e sono diventate delle icone, figure glamour e carismatiche, che mandano dei messaggi fortissimi, volti all’inclusività e alla libera espressione del sé.

1.Per Raffaella Carrà “il mondo non è fatto di gay e di etero, ma di creature”

Raffaella Carrà ha raccontato a “Il Fatto Quotidiano”:

Ho cominciato a capire il mondo gay dalla prima Canzonissima, quando iniziai a ricevere lettere di ragazzi disperati per le incomprensioni con la famiglia.

Per la regina della televisione italiana, diventata simbolo di un’intera comunità questo era inaccettabile e rispondeva ai fan, incoraggiandoli, essendo per loro “la spalla su cui poggiarsi”, dicendo che dovevano amarsi ed accettarsi, perché non c’era nulla di sbagliato in loro.

2. A Madonna l’Advocate for Change Award nel 2019 per il suo attivismo

Sarah Kate Ellis, Presidentessa e CEO di GLAAD, l’organizzazione no profit che si schiera contro l’omofobia e contro le discriminazioni di genere, ha affermato:

Madonna è sempre stata il più grande alleato della comunità LGBTQ ed è giusto onorare e celebrare il nostro più grande difensore.

Ha lottato senza paura per un mondo in cui le persone LGBTQ fossero accettate.

Si è sempre considerata un outsider, perché “sentivo che era giusto essere diversi, e non come tutti gli altri”.

3. Lucy Salani è stata la persona trans più anziana d’Italia

Alla nascita Luciano Salani, ci ha lasciato lo scorso 22 marzo, e ha da sempre lottato per affermare la sua identità prima dalla famiglia che era contraria, dall’esercito, e dal campo di concentramento di Dachau e anche da ogni forma di discriminazione che ha vissuto sulla sua pelle. Lucy è simbolo della comunità LGBTQ+ per la sua tenacia, per il coraggio e il suo eroismo:

Sono stato bambino, figlio e figlia, soldato, disertore e prigioniero, madre, prostituta e amante.

4. Freddie Mercury, icona gay fin dagli anni ’80 per la personalità e i look eccentrici

Anche se non ha mai dichiarato pubblicamente la sua omosessualità, ha avuto una relazione durata sei anni con Jim Hutton. Celeberrima quanto discussa è “I Want to Break Free”, uscita nel 1984. Nel video, diretto dalla fidanzata di Roger Taylor, i Queen indossano abiti femminili, destando scalpore e la censura. Ma la canzone è riuscita a liberarsi dagli stereotipi, facendo un grandissimo successo oltreoceano.

5. Lady D è conclamata “icona queer” dalla comunità LGBTQ+

Perché Lady D è considerata un’icona queer dalla comunità LGBTQ+? Per il suo carattere deciso, per aver sfidato un protocollo rigido che non riusciva a rispettare, per aver indossato il Vestito della vendetta dopo la sua separazione e per essersi sempre spesa per ogni questione che le stava a cuore. La sua vicenda mostra l’identità di chi non riusciva a vivere in una realtà stringente, tornando a vivere, dopo il divorzio, nella totale semplicità che la contraddistingueva.

6. Donatella Versace, sostenitrice della comunità LGBTQ+ ma non solo

Donatella Versace ha creato anche dei look dai colori arcobaleno e lotta contro le discriminazioni. Partecipa ai Pride ed è considerata una fonte d’ispirazione da innumerevoli drag queen. Nel 2019 è stata nominata Ambasciatrice di Stonewall, movimento per l’uguaglianza dei diritti dell’intera comunità. 

7. Cher, da 50 anni nel mondo della musica, ha sostenuto suo figlio nella transizione

Cher fa parte di molte organizzazioni, per cui conduce anche raccolte fondi, ha ottenuto una nomination al Premio Oscar nel 1984  per aver interpretato una donna lesbica in Silkwood, e ha sempre sostenuto il percorso di transizione di suo figlio Chaz, che nel 2009 aveva annunciato pubblicamente di essere una persona trans.

8. Marsha P. Johnson: “Non ero nessuno fino a quando non sono diventato una drag queen”

Cresciuta in una famiglia molto conservatrice, dopo essere trasferita è diventata la più famosa drag queen di New York, anche icona di stile con i suoi tacchi a spillo rossi e alle parrucche eccentriche. Dall’animo travolgente con tratti androgini, ha dato vita insieme a Sylvia Rivera al concetto di Pride e alle prime parate a ridosso degli anni ‘70, nonché protagonista dei moti di Stonewall del 1969.

9. Lady Gaga non smetterà mai di ringraziare la comunità LGBTQ+

Lady Gaga ha dichiarato che la comunità LGBTQ+ l’ha sempre sostenuta e che senza “non sarei chi sono”. Nel corso degli anni ha partecipato a vari Pride, tra cui quello di Roma del 2011. Durante il suo discorso a quello di New York del 2019, ha affermato:

Sappiate che continuerò a combattere con e per voi anche quando non sono sul palco.

Insieme dobbiamo cambiare il sistema.

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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