Didattica digitale: perché continua ad essere utile ai docenti

Le funzionalità messe a disposizione dal mondo digitale sono utilissime anche adesso che le lezioni sono tornate in presenza. Ecco perché e in che modo.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img

Didattica digitale: il mondo della scuola è stato rivoluzionato dall’avvento della pandemia. Docenti e alunni hanno dovuto necessariamente “digitalizzarsi” e abituarsi a una nuova forma di insegnamento, la didattica a distanza, ormai nota semplicemente come DAD.

Stando a un sondaggio condotto da AlmaDiploma in collaborazione con AlmaLaurea, circa uno studente su tre ritiene che sarebbe utile continuare a usare la DAD anche oggi, insieme ovviamente alle lezioni in aula.

Gli insegnanti, da parte loro, hanno avuto certamente più difficoltà ad utilizzare quotidianamente strumenti tecnologici come pc, tablet e computer. Proprio per correre in loro aiuto, durante il periodo del Covid è nato Digital Teacher, un progetto ideato da Luigi Salerno e che, ancora adesso, risulta particolarmente utile e di supporto.

Le infinite potenzialità del mondo di Google

Luigi Salerno è un docente di scuola superiore di secondo grado, nonché formatore, programmatore, Seo specialist e probem solver. Tutti i suoi corsi sono gratuiti e molti dei webinar da lui tenuti sono disponibili anche su Youtube.

La sua attività mira a formare i docenti, a metterli al corrente delle infinite potenzialità del mondo di Google per la didattica digitale, mostrando come quest’ultimo possa supportarli nel loro lavoro. Diverse lezioni si occupano anche di temi molto attuali come il coding e il pensiero computazionale.

Didattica digitale: l’utilità di Google Classroom

Didattica digitale: effettivamente, le funzionalità messe a disposizione da Google sono utilissime anche adesso che le lezioni sono tornate in presenza. Google Classroom, ad esempio, permette al docente di creare una classe virtuale ed è molto utile per condividere documenti e per realizzare veloci test agli studenti, magari per testarne le abilità o per sottoporli a esercitazioni in vista dei compiti in classe. Senza dimenticare che tale piattaforma, se fosse necessario, permette pure di svolgere lezioni online.

Il servizio è gratuto, offerto da Google Suite e molto semplice da utilizzare: basta avere un account Google, lanciare Google Classroom e inserire il proprio indirizzo gmail e la relativa password.

Ovviamente è disponibile anche l’app gratuita di Google Classroom, che può essere scaricata sul Google Play Store o sull’App Store. Le funzionalità saranno le stesse della web app e sarà possibile anche scattare foto e caricarle velocemente all’interno della chat del corso online.

Google Documenti: di cosa si tratta e come funziona

Altro asso nella manica dei docenti è Google Documenti (conosciuto anche come Google Docs), programma che permette di produrre fogli di calcolo, testi creativi, mappe concettuali e così via. I documenti possono poi essere conservati (il testo realizzato col programma viene salvato automaticamente su Google Drive) e condivisi con altri utenti.

Va specificato che i documenti in questione, essendo collegati a uno specifico account Google, potranno essere visualizzati in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo, senza alcuna limitazione di numero o di sistema operativo. Un altro fiore all’occhiello della didattica digitale.

Gamefication: imparare è divertente come un videogame!

Un incontro fruttuoso tra docenti e didattica digitale è rappresentato pure dal processo di gamefication, un metodo molto attuale incentivato anche dal MIUR nell’ambito del Piano Nazionale per la Scuola Digitale.

Tale concetto sta ad indicare l’applicazione di elementi e dinamiche dei videogiochi nel contesto scolastico. Attenzione: non si tratta di giocare a qualche consolle in classe, ovviamente, ma di riconsiderare alcune caratteristiche dei videogames e applicarle all’insegnamento.

Una delle piattaforme più utilizzate per fare gamification in aula è Classcraft: qui ogni studente ha un proprio avatar che guadagna o perde punti in base alla qualità della sua vita scolastica. Questo metodo stimola, motiva e spinge i ragazzi a impegnarsi maggiormente per riuscire a prendere “più punti”, il tutto mentre ci si diverte e si acquisiscono competenze e abilità scolastiche.

Tutto grazie a questi “serious games”, ovvero giochi seri che permettono di fare didattica digitale e di imparare sfruttando caratteristiche molto simili a quelle dei videogiochi reali come mistero, azione, emozione e rischio. Provare per credere.

Leggi anche: WhatsApp presto a pagamento

spot_img

Correlati

Illy sceglie World-Matic: una partnership di eccellenza

Una notizia di rilevanza nel mondo della distribuzione automatica di caffè: Illy, il marchio...

La storia di Costruzioni Bertini, tradizione, innovazione e impegno etico

L'Impresa Bertini Srl, fondata oltre mezzo secolo fa da Pierluigi Bertini, ha radicato le...

Eleganza a prezzi accessibili: le soluzioni degli abiti da sposa da outlet

Non c’è nulla come la pianificazione delle nozze, dalla location… fino agli abiti, ovviamente,...
Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img