“Dico ai ragazzi di accettarsi”: la rivincita di Nina, diventa influencer dopo aver perso una gamba

Martina Mugnaini
Martina Mugnaini
Martina Mugnaini. Classe 1991. Nata e vissuta a Roma, ha un forte legame con le sue origini fiorentine. Laureata in Filologia Moderna alla Sapienza e giornalista, ama scrivere di tutto quello che riguarda l’arte, la letteratura, il teatro e la cultura digitale. Da anni lavora nel campo della comunicazione e del web writing interessandosi di tutto ciò che riguarda l'innovazione. Bibliofila e compratrice compulsiva di libri di qualunque genere, meglio se antichi: d'altronde “I libri sono riserve di grano da ammassare per l’inverno dello spirito” e se lo dice la Yourcenar sarà vero.
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Aveva firmato da poco il suo primo contratto con un’agenzia di moda: Nina Sophie Rima studentessa di Como che allora aveva appena 18 anni stava per realizzare il suo desiderio il suo desiderio più grande. Fare la modella è il sogno che le ricorda quando era piccola: i pomeriggi a trasformare il corridoio di casa in una passerella e poi a chiamare mamma e papà per vederla sfilare e sentirsi quello che è oggi: un’icona. Poi, il 22 aprile, un incidente stradale terribile, a Mentone, in Francia, dove viveva, le ha portato via una gamba. Una prova durissima, resa ancora più drammatica dal fatto che l’agenzia che l’aveva voluta le fece capire che non avrebbe potuto continuare nel mondo della moda. Eppure oggi Nina è una delle maggiori influencer italiane. Con la sua semplicità ha conquistato il web, è un’influencer nata e cresciuta su Instagram, un esempio per le 70 mila persone che la seguono. Chiara Ferragni l’ha definita una “fonte di ispirazione, è la diciottenne più forte che abbia mai conosciuto”, Bebe Vio l’ha abbracciata e alle selezioni provinciali di Miss Italia l’hanno nominata Miss Web.

La mia vita è cambiata a pochissimi metri da casa. Ero in scooter in una galleria al confine con la Liguria, una moto ci ha urtati e con la pedalina mi ha tranciato il piede.

La corsa in ospedale, a Pietra Ligure, i ricordi ancora ben impressi nella mente.

Mi sono svegliata dopo l’operazione, ai piedi del letto ho trovato mia sorella, ci siamo guardate e siamo scoppiate a piangere. Le ho chiesto se fosse successo davvero quello che pensavo, mi ha fatto di sì con la testa. Ho capito tutto. Mi sono detta che non avrei mai potuto sfilare in quelle condizioni. Avevo appena iniziato a collaborare con un’agenzia di moda, dopo l’amputazione non mi hanno più voluta. È stato allora che ho pensato alla mia infanzia, fatta di trucchi, accessori, vestiti per le bambole. Mi sono guardata allo specchio e mi è crollato il mondo addosso.

Poi la determinazione e la scelta di superare questo momento:

Mi sono convinta che ce l’avrei fatta, che quel brutto incidente mi aveva tolto già abbastanza. Ho cercato agenzie che mi accettassero per quello che ero, ho aperto il mio profilo Instagram ed è lì che mi hanno scritto molte case di moda proponendomi di fare servizi fotografici e di partecipare come testimonial ad eventi legati alla disabilità.

Nina è diventata un esempio per molti e ogni giorno riceve decine di messaggi.

Mi scrivono tanti giovani, alcuni che hanno subito delle amputazioni, altri che hanno problemi con il proprio aspetto. Mi capita di parlare con delle ragazze sovrappeso che si considerano poco attraenti o addirittura brutte. Cerco di rassicurarle, di spingerle ad accettarsi per ciò che sono. È quello che ho fatto io dopo l’incidente, quando credevo che nessuno mi avrebbe accettata.

Sul suo futuro non ha dubbi:

Vorrei salire sulle passerelle, diventare testimonial di protesi e continuare a credere in una moda senza limiti ed etichette. Anche con un pezzo in meno, si può essere qualcosa in più. Avevo un sogno e lo sto realizzando.

Leggi anche: In tandem fino al mare con il figlio non vedente: la promessa di papà Sergio   di Martina Mugnaini

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Martina Mugnaini. Classe 1991. Nata e vissuta a Roma, ha un forte legame con le sue origini fiorentine. Laureata in Filologia Moderna alla Sapienza e giornalista, ama scrivere di tutto quello che riguarda l’arte, la letteratura, il teatro e la cultura digitale. Da anni lavora nel campo della comunicazione e del web writing interessandosi di tutto ciò che riguarda l'innovazione. Bibliofila e compratrice compulsiva di libri di qualunque genere, meglio se antichi: d'altronde “I libri sono riserve di grano da ammassare per l’inverno dello spirito” e se lo dice la Yourcenar sarà vero.
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