Decreto Bollette, dal bonus sociale al bonus riscaldamento: tutte le novità

Il testo del decreto legge Bollette è stato approvato con 158 voti a favore, 71 contrari e sei astenuti. Confermate alcune misure come il bonus sociale per le bollette e il bonus riscaldamento che partirà da ottobre.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Dopo il voto di fiducia la Camera ha approvato il decreto Bollette che passerà al Senato entro fine mese, per essere convertito in legge. Ad annunciarlo è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Diverse le novità che prevede. Verranno stanziati 400 milioni di euro per il bonus sociale, per elettricità e gas, e la riduzione dell’Iva e degli oneri generali nel settore del gas per il secondo trimestre dell’anno 2023. Verrà anche rafforzato il bonus per le famiglie che hanno almeno quattro figli a carico.

Inoltre tra ottobre e novembre, per aiutare le famiglie quando tornerà il problema dei costi del riscaldamento è previsto un contributo da un miliardo di euro da erogare. Verranno riconosciuti anche alcuni crediti d’imposta per le imprese energivore, per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Il decreto Bollette, inoltre, prevede un contributo per Comuni in predissesto con popolazione da 25mila a 35mila abitanti.

Decreto bollette: cosa prevede il bonus sociale

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Il bonus sociale per bollette di gas e luce, introdotto nel 2021, verrà prolungato anche per il secondo trimestre del 2023. Il bonus aiuterà le famiglie con un Isee al di sotto dei 15000 euro, mentre per le famiglie con almeno quattro figli il bonus è già prolungato fino al 32 dicembre 2023, la cui soglia si è alzata a 30mila euro. Per l’ottenimento non sarà necessario compilare alcun modulo ma solo aver presentato la Dichiarazione sostitutiva unica all’Inps, attristando il proprio Isee.

Decreto bollette e bonus riscaldamento

Il nuovo bonus riscaldamento prevede la possibilità di un contributo per compensare le spese di riscaldamento, da ottobre a dicembre 2023. I dettagli precisi, come i criteri per assegnare il bonus, saranno stabiliti da un successivo decreto dei ministeri competenti, Ambiente ed Economia. In seguito Arera, sulla base dei consumi medi di gas, definirà le modalità e le misure del contributo.

Crediti d’imposta per le imprese

Confermati alcuni crediti d’imposta per le aziende nel decreto Bollette. Si tratta, anche in questo caso, di misure introdotte nel 2022. Nello specifico si fa riferimento agli sconti fiscali per le imprese energivore pari al 20% delle spese effettuate per l’energia da aprile a giugno, la cui soglia i mesi precedenti era fissata al 45%. Per le altre aziende non energivore, ossia con un contatore di energia elettrica con potenza pari o superiore a 4,5 kW, il credito d’imposta è al 10%, rispetto al 35% precedente.

Mentre per quanto riguarda le imprese gasivore lo sconto fiscale è pari al 20% della spesa, per il gas utilizzato per scopi diversi da quelli termoelettrici, che prima era il 45%. Stesso discorso per le imprese non gasivore.

Altre misure previste dal decreto bollette

Tra le altre misure contro il caro energia c’è il contributo per le società sportive dilettantistiche. Il “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano” viene infatti incrementato di 10 milioni di euro il per il 2023. La misura è destinata alle associazione e alle società sportive dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi e piscine, per sostenere le spese legate all’aumento dell’energia.

Le modalità e i termini di presentazione delle domande per i contributi e le modalità di presentazione delle istanze saranno stabiliti dell’Autorità politica delegata allo sport.

Anche per le PMI del settore agricolo e della pesca, che effettuano spese per la realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile, sono destinati nuovi finanziamenti. L’inizio del rimborso del capitale è previsto dopo almeno un anno dall’erogazione, e può avere una durata fino a 96 mesi.

Leggi anche: Comunali 2023: il primo vero scontro tra Meloni e Schlein

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