Cyber security e IoT: +93% di attacchi alle case “domotiche”

La violazione della privacy è diventata, ancora di più, un aspetto cruciale del concetto di “sicurezza”.

Nel 2022, quando si parla di “sicurezza online” non ci si riferisce più solo all’attenzione da porre nella scelta delle password o nella condivisione di informazioni personali sul web. Con l’avvento dell’Internet of Things e, dunque, della domotica e dei cosiddetti smart building, la violazione della privacy è diventata, ancora di più, un aspetto cruciale del concetto di “sicurezza”.

Cyber security: così si chiama l’insieme delle tecnologie atte a proteggere i sistemi informatici e la loro integrità, messa a repentaglio, oggi più che mai, dall’iperconnessione dei dispositivi di uso quotidiano. Lavatrici, frigoriferi e baby monitor sono solo alcuni dei grandi e piccoli elettrodomestici che, ogni giorno, fungono da veicolo di dati strettamente personali e abitudini familiari potenzialmente alla mercé anche degli hacker più inesperti.

Furti “domotici” in casa: cosa sapere

È stata l’azienda russa Kaspersky, dedita alla sicurezza informatica mondiale, a lanciare per prima l’allarme: solo nel 2021, rispetto all’anno precedente, gli attacchi alle case domotiche sono aumentati del 93%. Un numero allarmante che porta a domandarsi quale sia il vero rischio che ogni abitazione del futuro corre.

Se prima il pensiero era rivolto ai cosiddetti topi d’appartamento, oggi lo sguardo è rivolto verso elettrodomestici e wearable, strumenti che, se acquistati e utilizzati senza prendere in considerazione le loro reali potenzialità, possono trasformarsi in nemici della casa.

Non basta più conoscere le strategie per difendere la propria sicurezza online, dunque: nell’epoca in cui ci troviamo la ricerca delle informazioni e di persone in grado di trasmettere queste ultime è di fondamentale importanza per l’integrità dei sistemi “intelligenti” che si fanno portatori di semplicità.

Dispositivi IoT e attacchi informatici: qual è il legame?

A contribuire all’aumento degli attacchi informatici ai dispositivi IoT sono 5 fattori:

  • il numero di apparecchi gestibili da remoto sul mercato
  • le mancate conoscenze sul mondo della cyber security da parte dell’end user
  • la necessità, da parte delle aziende, di arrivare per prime sul mercato con la nuova offerta
  • la scarsità della qualità dei componenti che si traduce in investimenti esigui sulla sicurezza
  • la percezione distorta del consumatore finale: tutti sono disposti a pagare di più per una funzionalità aggiuntiva, nessuno, invece, riesce a dare un valore reale alla sicurezza, perché non tangibile

Come prevenire gli attacchi domotici?

Quando si parla di vulnerabilità di un dispositivo, si fa riferimento non tanto all’apparecchio in sé e al modo in cui questo è stato pensato e costruito (benché i top player portino con sé un marchio di garanzia riconosciuto), quanto piuttosto al modo in cui viene utilizzato dall’utente finale.

Un sistema vulnerabile è quello, per esempio, proprio delle telecamere casalinghe (ossia quelle acquistabili a pochi euro sui siti come Amazon). Se il dispositivo non viene collegato correttamente alla rete, chiunque può violarlo andando, per esempio, a registrare stralci di vita privata con conseguenze pericolose.

Per evitare che questo accada è necessario prestare attenzione ad alcuni fattori. Prima di tutto, se non si è intenzionati a ricorrere all’aiuto di un tecnico specializzato, è possibile eseguire un test su alcuni siti gratuiti in grado di diagnosticare la vulnerabilità del mezzo. In alcuni casi, la presenza dei propri dispositivi all’interno di una lista presente su determinati siti web è sintomo di mancanze a livello di sicurezza.

La seconda cosa da prendere in considerazione è l’installazione del device. La cosa migliore sarebbe collegare gli apparecchi su reti chiuse, non visibili; quando però la gestione del dispositivo deve essere controllata da remoto è bene ricorrere all’utilizzo di reti virtuali protette, come le VPN.

Anche la scelta della password è un fattore cruciale, se non il più importante, nel processo di protezione della propria casa: un wifi con una chiave di rete debole è un invito a nozze per i potenziali hacker. Avvalersi di password manager, ossia di software in grado di custodire tutte le password, è un ottimo modo per prevenire qualsiasi tipo di attacco informatico.

Ultime notizie