Chi è Wanda Marasco, la scrittrice napoletana che ha vinto il Premio Campiello 2025

Con “Di spalle a questo mondo” Wanda Marasco trionfa al Gran Teatro La Fenice: un riconoscimento che consacra una carriera dedicata alla parola e alla memoria.

Gloria Caruso
Gloria Caruso
La scrittura è una strada di cui seguire la rotta, per muoversi con determinazione tra fatti e parole. L’informazione vale solo se è fatta bene: con gli occhi attenti e la mente aperta.
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Al Gran Teatro La Fenice di Venezia, cuore pulsante della cultura italiana, è stato il nome di Wanda Marasco a risuonare con più forza.

La scrittrice napoletana ha vinto la 63ª edizione del Premio Campiello con il romanzo Di spalle a questo mondo (Neri Pozza), imponendosi con 86 voti.

Una manciata di preferenze l’ha separata dal secondo classificato, Fabio Stassi con Bebelplatz (Sellerio), fermatosi a 83: un testa a testa appassionante che ha reso la serata ancora più vibrante.

Il premio, deciso dalla “Giuria dei Trecento Lettori anonimi”, ha confermato ancora una volta la sua natura popolare e partecipativa: la letteratura italiana vive perché sono i lettori a custodirne il destino.

Wanda Marasco, voce di Napoli

Nata a Napoli, Wanda Marasco è una delle voci più originali e intense della narrativa e della poesia italiana contemporanea.

La sua formazione si radica nella cultura partenopea, che spesso emerge nei suoi scritti sotto forma di memoria, lirismo e attenzione ai margini dell’esistenza.

Non è nuova ai riconoscimenti: nel 1997 ha ricevuto il Premio Montale per la poesia con la raccolta Voc e Poè (Campanotto), mentre nel 2003 ha vinto il Premio Bagutta Opera Prima con il romanzo L’arciere d’infanzia (Manni).

Nel 2017 il suo libro La compagnia delle anime finte è entrato nella cinquina del Premio Strega, confermando la sua capacità di unire forza narrativa e profondità poetica.

Con Di spalle a questo mondo, Marasco aggiunge un nuovo capitolo a un percorso segnato dalla ricerca di verità emotive e dal desiderio di raccontare i destini umani con crudezza e pietà insieme.

Il romanzo della vittoria

Di spalle a questo mondo non è un romanzo semplice: è un viaggio nella fragilità umana. Al centro della storia ci sono Ferdinando Palasciano, medico ossessionato dalla lotta contro la morte, e sua moglie Olga Pavlova Vavilova, segnata dall’infanzia e da un corpo imperfetto.

La scrittrice intreccia le loro vicende trasformandole in una meditazione sulla caduta e sulla possibilità o meno di riscatto.

È un’opera che, come spesso accade con i libri di Marasco, parla tanto al cuore quanto all’intelletto, lasciando domande sospese più che risposte definitive.

Non a caso il romanzo aveva già fatto discutere al Premio Strega 2024, da cui fu escluso dalla cinquina finale. Il Campiello, dunque, rappresenta non solo una vittoria, ma anche una sorta di rivincita letteraria.

Una serata indimenticabile a Venezia

L’atmosfera al Gran Teatro La Fenice è stata carica di emozione. Il pubblico, i giurati, gli altri finalisti: tutti hanno percepito il valore di una competizione leale e vibrante.

Oltre a Wanda Marasco e Fabio Stassi, erano in gara Monica Pareschi con Inverness (Polidoro), Alberto Prunetti con Troncamacchioni (Feltrinelli) e Marco Belpoliti con Nord Nord (Einaudi).

Le preferenze si sono distribuite con equilibrio, ma alla fine il voto della giuria popolare ha premiato la scrittura intensa e visionaria della scrittrice napoletana.

La forza della letteratura

Sostenere la cultura è una restituzione e un investimento”, ha dichiarato Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Veneto, che promuove il Campiello.

Una frase che ben sintetizza lo spirito del premio: ogni libro che nasce e viene letto diventa un dono condiviso, un frammento di bellezza che rimane nel tempo.

E in questo senso la vittoria di Wanda Marasco è un invito a rileggere la sua opera intera, a scoprire come la sua voce sappia fondere poesia e narrativa.

Un futuro ancora da scrivere

La vittoria al Campiello non è un punto di arrivo, ma una tappa in un percorso che Wanda Marasco porta avanti da anni con coerenza e passione.

La sua scrittura, radicata nella memoria e attenta al dolore umano, si conferma come una delle più significative del panorama italiano contemporaneo.

Di spalle a questo mondo ricorda a tutti che la letteratura può ancora emozionare, interrogare e curare.

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