Verona, Festival della Bellezza 2025: perché è stato scelto il tema “La Meraviglia”?

Dal 14 al 27 settembre, la città di Verona accoglie protagonisti della cultura, della musica e della filosofia italiana per un viaggio tra parole, riflessioni e note.

Gloria Caruso
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La scrittura è una strada di cui seguire la rotta, per muoversi con determinazione tra fatti e parole. L’informazione vale solo se è fatta bene: con gli occhi attenti e la mente aperta.
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C’è un luogo a Verona dove passato e presente si incontrano in un abbraccio suggestivo: il Teatro Romano. È qui che da oggi, 14 settembre, fino al 27 settembre torna il Festival della Bellezza, la rassegna che ogni anno unisce arte, musica, teatro e pensiero filosofico sotto un unico filo conduttore.

Il tema di quest’edizione è “La Meraviglia”, intesa come motore che muove l’animo umano e spinge a interrogarsi sul senso profondo dell’esistenza.

Non è un caso che il Festival scelga di ritornare proprio dove è nato: dopo aver attraversato l’Italia con più di trenta tappe estive tra piazze, ville storiche e siti archeologici, Verona resta il cuore pulsante di questa avventura culturale.

Il festival culturale più seguito d’Italia

Negli anni il Festival della Bellezza si è affermato come una delle rassegne più amate dal pubblico. Non solo per la qualità degli ospiti, ma anche per la sua capacità di creare un ponte tra luoghi d’arte e riflessione contemporanea.

Gli organizzatori sottolineano con orgoglio che la manifestazione è oggi il festival culturale italiano con più seguito sui social: oltre 270.000 follower complessivi, di cui più di 184.000 solo su Instagram.

Numeri che raccontano un successo capace di parlare a generazioni diverse, dai più giovani ai frequentatori storici degli eventi teatrali e musicali.

Il via con Cazzullo e la “Bibbia come romanzo”

L’apertura di quest’edizione è affidata ad Aldo Cazzullo, giornalista e scrittore che guiderà il pubblico in un viaggio attraverso “Il meraviglioso romanzo della Bibbia”.

Non una semplice lezione, ma un racconto che unisce fede, letteratura e mito, restituendo la dimensione epica e poetica della storia sacra: dall’incontro con il divino alle passioni che hanno plasmato la cultura occidentale.

Ironia e labirinti interiori con Arianna Porcelli Safonov

Il 15 settembre salirà sul palco Arianna Porcelli Safonov, una delle voci più taglienti e originali della scena teatrale contemporanea.

Con “Minotauri contemporanei” porterà in scena un monologo inedito che esplora, con ironia e sarcasmo, i “mostri” che abitano la società odierna: contraddizioni, ossessioni e paure che spesso ci intrappolano in labirinti invisibili.

Filosofia a confronto: Recalcati e Galimberti

Il Festival non dimentica il suo respiro filosofico. Due grandi pensatori, Massimo Recalcati e Umberto Galimberti, offriranno al pubblico spunti e riflessioni che intrecciano psicologia, filosofia e vita quotidiana.

Le loro lectio, sempre attese e seguite da un pubblico trasversale, promettono di trasformarsi in momenti di confronto vivo e di crescita personale.

Musica che diventa poesia

Non mancheranno le note a rendere speciale il cartellone. Il 24 settembre sarà la volta di Edoardo Bennato, con il concerto “Sono solo canzonette”, titolo che riecheggia un classico della sua produzione. Una serata che unirà nostalgia e freschezza, in un repertorio capace di attraversare epoche diverse.

Il 26 settembre toccherà invece a Noemi con il live “Nostalgia”: un viaggio musicale che parla di emozioni universali, mescolando la sua voce potente con testi che toccano corde intime e collettive.

Teatro e comicità con Paolo Rossi

Il palcoscenico veronese accoglierà anche Paolo Rossi con “Stand Up Classic”, spettacolo che mescola comicità, improvvisazione e letteratura.

Rossi, da sempre capace di abbattere le barriere tra generi, promette una serata dove il sorriso si intreccerà con la riflessione.

Chiusura con Alessandro Bergonzoni

A salutare il pubblico, sabato 27 settembre, sarà Alessandro Bergonzoni, maestro nell’arte della parola che diventa gioco, invenzione e visione.

La sua performance rappresenterà il degno finale di un cartellone che ha saputo abbracciare tante sfaccettature della cultura italiana.

Oltre lo spettacolo: un’esperienza condivisa

Il Festival della Bellezza è un’esperienza collettiva.

Il Festival della Bellezza non è solo una serie di appuntamenti, ma un’esperienza collettiva che mette in dialogo artisti e spettatori. È la possibilità di vivere Verona in modo diverso, avvolti da pietre antiche che diventano cornice di pensieri nuovi.

Ogni serata si preannuncia come un incontro irripetibile, in cui chi siede in platea non è semplice spettatore, ma parte di una comunità temporanea che si ritrova attorno al desiderio di meravigliarsi.

La meraviglia come filo rosso

Dal primo all’ultimo appuntamento, il Festival della Bellezza 2025 promette di regalare momenti che resteranno impressi.

In un mondo spesso segnato da frenesia e disattenzione, la rassegna veronese invita a fermarsi, ad ascoltare e a lasciarsi sorprendere.

Perché, come ricorda il tema di quest’anno, la meraviglia non è solo stupore estetico: è la scintilla che permette di guardare al futuro con occhi nuovi.

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