Chi era Arnaldo Pomodoro, genio della scultura contemporanea per le sue sfere

Addio ad Arnaldo Pomodoro, celebre scultore italiano, dall'occhio visionario. Rinomato per le sue sfere, è scomparso il giorno prima del suo 99esimo compleanno.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.
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Si è spento ieri, 22 giugno, Arnaldo Pomodoro, scultore italiano che ha rivoluzionato l’arte contemporanea. Celebri sono le sue sfere, ossia le installazioni di bronzo presenti in diverse città d’Italia.

A dare la notizia della sua morte è stata la Fondazione Arnaldo Pomodoro, che definisce lo scultore “una delle voci più autorevoli, lucide e visionarie” del mondo dell’arte.

Pomodoro è scomparso il giorno prima del suo 99esimo compleanno, nella propria casa a Milano.

Chi era Arnaldo Pomodoro

Arnaldo Pomodoro è nato a Morciano di Romagna, in provincia di Rimini, il 23 giugno 1926. Fratello maggiore di Giorgio “Giò”, anch’egli scultore, compie inizialmente gli studi da geometra e, una volta terminati, si dedica alla scultura.

È all’inizio degli anni Cinquanta che comincia la sua carriera, lavorando numerosi materiali fino a specializzarsi nel trattamento del bronzo. Quest’ultimo, infatti, diventerà il metallo con cui realizzerà le opere dalle più piccole alle celebri, monumentali.

Tra il 1961 e il 1962, Pomodoro fonda insieme al collega Lucio Fontana il gruppo Continuità, grazie al quale affina la propria tecnica, tra forme bidimensionali e tridimensionali.

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La rivoluzione delle sfere di bronzo

Arnaldo Pomodoro è ricordato, in particolare, per le sue sculture a forma di sfera, le quali si aprono davanti a chi guarda, lasciando spazio al meccanismo interno all’opera.

Le sue installazioni sono presenti non solo in molte città italiane, come Milano, Genova o Roma, ma anche nel resto del mondo. Si ricordano le sculture a Copenaghen, Los Angeles, nel Trinity College di Dublino, al Mills College in California, nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani e all’ONU.

L’ultima grande mostra di Pomodoro è stata nel 2023, in collaborazione con Fendi, al Palazzo della Civiltà Italiana. Per l’occasione era stata scelta l’opera ambientale Ingresso nel labirinto, presentata nella sede di Via Solaria a Milano.

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Il ricordo di Arnaldo Pomodoro

A dare la notizia della scomparsa di Arnaldo Pomodoro è stata la Fondazione che porta il suo nome. In un post di Facebook della pagina ufficiale è apparso il seguente messaggio:

Arnaldo Pomodoro si è spento ieri sera, a Milano all’età di 99 anni nella sua casa.

Con la sua scomparsa il mondo dell’arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie.

Il maestro lascia un’eredità immensa, non solo per la forza della sua opera, riconosciuta a livello internazionale, ma anche per la coerenza e l’intensità del suo pensiero, capace di guardare al futuro con instancabile energia creativa.

Si aggiungono, poi, le parole della direttrice generale della Fondazione, Carlotta Montebello, che ha fatto sapere quale sarà il futuro dell’associazione, riprendendo il pensiero dello scultore. Non sono mancate, poi, parole piene di sentimento nei confronti di Pomodoro, i cui insegnamenti faranno da guida a chi vorrà seguire le sue orme:

“Non ho mai creduto alle fondazioni che celebrano un solo artista come unicum.

L’artista è parte di un tessuto di cultura, il suo contributo attivo non può venire mai meno ed è per questo che ho concepito la mia Fondazione come un luogo attivo e vivo di elaborazione culturale, oltre che come centro di documentazione della mia opera, capace di fare proposte originali e non solo di conservare passivamente.

Ma il meglio deve ancora venire: questo è stato solo un inizio e nelle mie intenzioni il progetto – rivolto ai giovani e al futuro – si deve radicare, fare della continuità un elemento ineludibile“.

La Fondazione, nata da questa visione e forte della direzione tracciata da Arnaldo Pomodoro nel corso di trent’anni continuerà ad operare secondo la volontà del fondatore, garantendo la conservazione e la valorizzazione della sua opera, impegnandosi a diffondere il proprio patrimonio materiale e immateriale attraverso la realizzazione di mostre, eventi e iniziative in uno spazio inventivo, quasi sperimentale, di studio e confronto sui temi dell’arte e della scultura, che mira a un coinvolgimento, profondo e globale, con le persone e la società.

Mancherai a tutti noi Arnaldo e faremo tesoro dei tuoi insegnamenti.

Ha rivolto un pensiero ad Arnaldo Pomodoro anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il quale ha affermato:

Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro l’Italia perde un protagonista indiscusso e riconoscibile della scultura contemporanea.

Un artista che con la sua opera monumentale e riflessiva ha saputo attraversare decenni di storia mantenendo sempre viva la tensione tra materia e pensiero.

Le sue ‘Sfere’ dischiuse e ferite ci parlano ancora oggi di fragilità e complessità dell’umano e del mondo.

A nome mio personale e del Ministero della Cultura esprimo cordoglio e vicinanza alla famiglia e alla Fondazione che porta il suo nome, impegnata a custodire e divulgare un’eredità culturale che è patrimonio dell’intera umanità.

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