Crescita record di prestiti personali da parte delle famiglie italiane

Sono molte le famiglie che hanno fatto ricorso a prestiti personali in cerca di liquidità per far fronte alle proprie esigenze. Vediamo nel dettaglio la situazione in Italia.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Dopo la pandemia causata dal coronavirus, che ha messo in ginocchio l’economia italiana, gli effetti sulle richieste dei prestiti personali sembrano più che positivi. Molte famiglie infatti, sarebbero alla ricerca di liquidità, probabilmente perché si sentono più sicure di poter restituire il debito, dato il momento meno critico per l’assenza di restrizioni sanitarie ed economiche.

Secondo quanto riportato dal portale prestitimag.it, leader nel settore di prestiti personali e finanziamenti senza busta paga, in Italia si è registrato un notevole incremento di richieste di prestiti personali.

Prestiti personali in aumento: un occhio ai numeri in Italia

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Il prestito personale in Italia è diventato il principale canale di liquidità. Le famiglie italiane stanno optando sempre di più per poter sottoscrivere un contratto di cessione del quinto dello stipendio o della pensione, usufruendo in questo modo dei tassi di interesse agevolati.

Tutto sommato i numeri si rilevano crescenti sia per i finanziamenti personali che per quelli finalizzati. Quest’ultimi però, rispetto ai prestiti personali, si differenziano perché in fase di domanda la banca o l’ente finanziario, domanderà il motivo per la quale si vorrebbe usufruire di una determinata liquidità.

Premessa a parte, dai numeri estrapolati dal Barometro del Credito alle Famiglie, si evince che l’aumento dei prestiti personali ammonta a +7,1% rispetto all’anno precedente. Mentre per quelli finalizzati – sempre rispetto ad un anno fa – a ben +36,1%.

Gli unici dati che al momento sembrerebbero esser negativi, sono quelli sulle richieste di mutui e surroghe. A fine trimestre dell’anno 2021, paragonato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (2020), i numeri hanno registrato un lieve calo, ovvero –0,2%.

Tornando a parlare di numeri positivi, in crescita sono anche gli importi richiesti. Infatti gli importi medi per i prestiti personali ammontano a 12.909€. Grazie a quest’ultimi numeri, si evince una crescita del +3,3% rispetto all’anno 2020.

Prestiti personali nel 2022: quale sarà il futuro di questo mercato?

Il futuro dei prestiti personali nel 2022 e per gli anni a seguire, si prospetta fiorente. Dopo due anni di pandemia, lockdown e continue restrizioni sanitarie (con conseguenti perdite economiche), la voglia di tornare ad alimentare il consumismo è sempre più forte.

Tra viaggi non fatti, acquisti evitati e liquidità tenute care come se fossero dei beni di rifugio, l’allentamento delle misure per contenere il virus ha fatto sì che tanti italiani riprendessero a richiedere i finanziamenti personali.

Una notizia che ha rallegrato società finanziarie e banche, che da un po’ di tempo temevano di non ricevere più lo stesso volume di richieste di un tempo. Se gli allentamenti delle restrizioni e l’economia complessiva dovessero migliorare, con molta probabilità le richieste di prestiti personali continuerebbero il loro trend di crescita.

Secondo diversi rumors si pensa che nel 2022 il lavoro possa aumentare e dunque non solo ci sarebbero più richieste per ottenere liquidità, bensì anche un aumento di importi medi da poter ricevere da società finanziarie e bancarie.

Un’attenzione particolare dev’essere posta al calcolo dei tassi di interesse. Un topic troppo spesso sottovalutato, dal momento in cui non manca l’usura bancaria e un rialzo spropositato dovuto alla disinformazione della maggior parte degli utenti.

Da chi sono richiesti i finanziamenti personali nel 2022? Non solo famiglie!

Nonostante l’accrescere di richieste di finanziamenti personali, secondo i dati emersi dal barometro CRIF, le maggiori richieste sarebbero provenienti non solo da un target maschile ma soprattutto da un’audience di adulti.

L’età media che prevarrebbe sui prestiti personali si aggira sui 42 anni. Mentre un caso su tre, ovvero il 35% delle richieste, arriva da giovani under 36. Con il trascorrere del tempo i giovani sembrerebbero più propensi a domandare un finanziamento, anche se la percentuale è ancora bassa.

La minoranza è dovuta all’elevata disoccupazione italiana, che non consente ai soggetti interessati di permettersi un debito con la garanzia di poterlo estinguere. Una situazione che nel lungo termine – secondo quanto stimato dagli esperti nel web – potrebbe migliorare con l’aumentare dei posti di lavoro.

Un altro dato importante riguarda le richiesti provenienti dalle province italiane con maggior richiesta di finanziamento. Ecco l’elenco completo con priorità alle province con più domande di prestiti personali:

  1. Bergamo – importo medio 12.824€
  2. Brescia – importo medio 12.682€
  3. Como – importo medio 12.690€
  4. Cremona – importo medio 12.413€
  5. Lecco – importo medio 12.439€
  6. Lodi – importo medio 12.267€
  7. Monza Brianza – importo medio 12.622€
  8. Milano – importo medio 12.715€
  9. Mantova – importo medio 12.710€
  10. Pavia – importo medio 11.849€
  11. Sondrio – importo medio 11.974€
  12. Varese – importo medio 12.596€

Grazie al nuovo “Piano nazionale di ripresa e resilienza”, il Governo potrebbe dare una accelerata allo sviluppo economico del Bel Paese. Questo favorirebbe quindi, non solo maggior sicurezza economica, ma soprattutto più possibilità di trovare un’occupazione con conseguente solidità creditizia.

Una mancata solidità creditizia, comporterà inevitabilmente un piano di rimborso molto più lungo rispetto a quello che si potrebbe scegliere qualora si avesse più liquidità in banca.

Nel 2022 si è registrata anche una lieve crescita dei mutui, che se associata al trend dei finanziamenti personali si rivelerebbe un periodo molto interessante per banche e società finanziarie.

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