Da qualche mese non si smette di parlare di semaglutide. Il “merito” va anche ai dimagrimenti lampo di alcune celebrità (tra i tanti, Elon Musk e le sorelle Kardashan), che si sono mostrate sui red carpet con 5-10 kg in meno, pari al 15/20% del loro peso corporeo, persi in pochissimo tempo.
Nessuna dieta miracolosa o magia: il segreto sta tutto nell’assunzione di semaglutide, un principio attivo contenuto in diversi farmaci come l’Ozempic. E che ha il “potere” di controllare lo stimolo dell’appetito e il senso di sazietà.
Semaglutide può essere anche iniettato, scorte decimate. E l’Aifa lancia l’allarme
Ma la semaglutide non è semplicemente una pillola: può essere anche iniettata, come la maggior parte delle terapie per il diabete mellito. Non è un caso che i social, ormai, siano pieni di video di ragazzi e ragazze che si iniettano il principio attivo nel tessuto di addome e cosce nel tentativo di dimagrire.
In Italia questo farmaco viene utilizzato previa prescrizione medica e mai come soluzione per perdere peso, ma solo ed esclusivamente come terapia specifica per i pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2.
Tuttavia, proprio il sempre maggiore utilizzo della semaglutide come metodo per tornare in forma, ne ha decimato le scorte, tanto che in alcune zone il principio attivo è praticamente introvabile. Motivo per cui l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ha fatto scattare l’allarme.
Semaglutide: gli effetti collaterali
Ma qual è, concretamente, l’azione della semaglutide? In breve, il principio attivo induce una sensazione di nausea e di stomaco pieno quando si assume cibo. Gli effetti collaterali sono infatti molti: nausea, vomito, diarrea e stitichezza.
Tra l’altro, occorre ribadire quanto la chiave per perdere peso in modo efficace sia la terapia dietetica e quella comportamentale, che consentono di non recuperare tutti i chili persi appena si molla un attimo la presa. Cosa che invece accade con soluzioni facili e veloci come la semaglutide.
Senza contare che questo principio attivo, se non per curare il diabete di tipo 2, non può essere assunto per tutta la vita, visto che non risulta essere particolarmente adatto alla salute. In casi rari, infatti, può portare a problematiche alle vie biliari, alla tiroide e al pancreas.
Semaglutide, lo studio irlandese: ha anche effetti anti-cancro
Ma una freccia nell’arco della semaglutide l’ha messa uno studio irlandese guidato da scienziati del Kathleen Lonsdale Institute for Human Health Research dell’Università Maynooth, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del St Vincent’s University Hospital & University College di Dublino e del Trinity College.
I ricercatori, coordinati dal professor Andrew E. Hogan, hanno valutato l’efficacia del principio attivo nel ripristinare gli squilibri immunitari dovuti all’obesità. I quali portano a un mal funzionamento delle cellule immunitarie NK, molto importanti perché uccidono gli elementi cellulari estranei all’organismo, cellule cancerose comprese.
Tale disfunzione è associata, tra le altre cose, anche al diabete di tipo 2. Nello studio, lo scopo del professor Hogan e degli altri era proprio valutare la capacità di ripristino delle cellule NK da parte della semaglutide.
E i risultati sono stati incoraggianti: l’assunzione del farmaco ha riattivato le cellule NK, riuscendo a correggere gli squilibri ormonali dovuti all’obesità e a riarmare l’organismo contro il cancro. Ora si attendono studi più approfonditi sul tema.
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