Cos’è il fenomeno Wwoofing: giri il mondo lavorando in fattoria

Federica Tuseo
Federica Tuseohttp://ildigitale.it
Federica Tuseo. Classe 1994. Redattrice. Nomade digitale, alla costante ricerca di novità e sempre pronta a partire per girare il mondo, raccontando storie di vita vissuta. Una laurea triennale in Lingue e culture moderne ed una magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Web, startup e innovazione sono i suoi orizzonti di ricerca.
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Il famoso poeta americano Thomas Eliot una volta disse “Quello che conta è il percorso del viaggio e non l’arrivo”, una citazione che fa riflettere, soprattutto in questa era dove l’immediatezza è sempre al primo posto. Ognuno di noi è costantemente aggiornato e alla ricerca del tragitto più veloce, come se il tempo non bastasse mai. Tendenza opposta, invece, sembra essersi diffusa in tutto il mondo negli ultimi anni, perché dopo aver viaggiato in tutti i modi e aver visto i luoghi più frequentati dai turisti, è necessario porsi una nuova sfida. Quale miglior confronto da affrontare per un esploratore se non il ritorno all’autenticità della natura, un viaggio lontano dalla tecnologia dominante, a contatto con l’ambiente? Cresce il numero di persone alla ricerca di viaggi green e low cost, un trend che prende il nome di wwoofing. Si chiama così dal movimento mondiale “Wwoof”, World Wide Opportunities on Organic Farms, nato nel 1971 in Inghilterra, fondato da Sue Coppard, una segretaria inglese che iniziò a impegnarsi nelle fattorie durante i fine settimana con l’idea di allontanarsi per alcuni giorni da Londra e vivere nella natura. Da allora, il concetto si è diffuso in tutto il mondo, ogni paese ha una propria organizzazione indipendente e si è creata una fitta rete di volontari e progetti naturali. Questo movimento, che promuove esperienze educative e culturali basate su uno scambio di fiducia senza scopo di lucro, ha un chiaro scopo: contribuire a costruire una comunità globale sostenibile.

Come funziona Wwoof?

WWOOF Serbia.
La formula proposta è semplice e riassumibile in un mutuo scambio fra il viaggiatore-bracciante e le fattorie biologiche: i primi garantiscono 4-5 ore di lavoro in attività come giardinaggio, cura degli animali o raccolta di frutta e verdura, e le seconde ricambiano dando vitto e alloggio ai contadini 2.0. Alcune aziende propongono impegni di lunga durata, altre attività di pochi mesi, ma nessuna pretende una precedente esperienza o praticità del mestiere all’arrivo. L’unico elemento imprescindibile per i partecipanti è l’essere pronti a imparare, a collaborare, a dedicarsi totalmente all’esperienza in fattoria. Non ci sono limiti di età per partecipare, spesso i viaggiatori sono giovani studenti, ma non mancano famiglie o adulti. Nel caso in cui un’azienda agricola voglia ospitare dei wwoofer dovrà iscriversi all’associazione Wwoof nazionale, Wwoof in Italia, e pubblicare il proprio profilo. A coloro che sono interessati a vivere un’esperienza di questo genere basterà iscriversi, versando una quota associativa, guardare gli annunci e contattare l’host.

Wwoofing Italia, tante proposte per tutti i gusti

WWOOF Italia.
Le proposte per l’estate 2019 sono in più di 50 Stati, dall’Olanda al Giappone. Le esperienze da fare nel mondo sono davvero tante e talmente eterogenee da accontentare le esigenze di tutti. Un wwoofer in Italia, pagando una quota associativa di soli 35 euro, avrà la possibilità di entrare a contatto con più di 700 host. In Sicilia, ad esempio, una famiglia mette a disposizione un ettaro e mezzo di terreno terrazzato con muretti a secco con uliveto, alberi da frutta, pineta e due torrenti, sui mondi di Palermo. Dando un’occhiata alla presentazione si legge: “Cerchiamo di progettare e gestire il sistema applicando i principi della permacultura e imparando l’arte del fai da te per la realizzazione di una realtà in equilibrio con la natura del luogo e tendente all’autosufficienza della comunità locale”. Nella loro scheda di presentazione spiegano le varie attività che sarà possibile svolgere dal giardinaggio al fai da te, dalla cura degli asinelli all’apicoltura. In questo caso, come in tante altri host, si specifica il tipo di alimentazione, spesso si consuma cibo vegetariano e genuino, o anche le lingue parlate e il livello di conoscenza. Da sud a nord, una proposta particolare in Trentino Alto Adige, precisamente in provincia di Bolzano, è quella di una piccola associazione locale di coltivatori Biologici:“Un’esperienza negli aspetti del mondo delle erbe, in un’azienda familiare tirolese a quattro generazioni con bisnonni, nonni, genitori e figli; vedrete tutto, dalla semina, piantatura, raccolta delle erbe selvatiche e dei fiori nel nostro campo, l`essiccazione e la trasformazione in scelti prodotti di qualità! Condimenti e piante officinali, tisane, sale alle erbe, sciroppi, cosmesi e molto altro”. Quindi, se siete alla ricerca di un viaggio diverso dal solito, con prezzi ridotti, lontano dalla routine e che vi permette di ritrovare la serenità entrando a contatto diretto con la natura, non aspettate ed entrare a far parte della famiglia Wwoof. di Federica Tuseo

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