Concorso docenti flop, l’appello di 50 intellettuali: “Il Miur riconosca gli errori commessi”

50 docenti hanno firmato un appello rivolto al Ministero dell'Istruzione per denunciare gli errori commessi nei quiz del concorso per diventare professori.

Rosarianna Romano
Rosarianna Romano
Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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Il concorso docenti è «pieno di errori e offensivo del merito». È questo che 50 intellettuali hanno dichiarato con una lettera al Ministero dell’Istruzione. Tra gli altri, hanno firmato il filologo Luciano Canfora, il linguista Luca Serianni, il presidente onorario dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini. Ma anche Massimo Cacciari, Silvia Ronchey, l’anglista Piero Boitani, uno dei più importanti conoscitori di Dante. E ancora il poeta Lello Voce e il matematico Umberto Bottazzini, vincitore del Premio Pitagora per la divulgazione matematica.

Fior fior di nomi hanno stampato questa richiesta, riassunta dal titolo “Appello in difesa della scuola contro un concorso pieno di errori e offensivo del merito”:

Il ministero all’Istruzione deve riconoscere gli errori commessi nella formulazione di decine e decine di quesiti inqualificabili e provvedere a ridefinire i punteggi dei candidati interessati.

Concorso docenti: gli errori commessi nei quiz

I tanti insegnanti in cerca di cattedra si sono ritrovati davanti a un concorso docenti che conteneva un numero non indifferente di test con risposte errate. Tra le possibili alternative per un quesito rivolto a docenti di matematica, la scelta corretta per i selezionatori ministeriali era quella di “parallelogramma esagonale”. Un’opzione impossibile, però, in quanto si tratta di una figura geometrica inesistente. Ma soprattutto di un errore che ha determinato un diverso esito dei risultati finali.

Per gli umanisti, c’è di meglio: la domanda sul participio passato. Il quiz in questione, come gli altri, presentava 4 possibili alternative. Ma, in questo caso, tutte scorrette. Sbagliate come la domanda sugli isomeri, sulla definizione di “gentrification”, sul numero dei Paesi nell’Ocse.

Un concorso docenti flop nel quale le domande non risultano per niente in linea con la direttiva del dipartimento della Funzione Pubblica della presidenza del Consiglio dei ministri (24 aprile 2018), in cui si precisa:

Le domande non dovrebbero essere prevalentemente volte a premiare lo studio mnemonico, ma dovrebbero includere sia quesiti basati sulla preparazione (generale e nelle materie indicate dal bando), sia quesiti basati sulla soluzione di problemi, in base ai diversi tipi di ragionamento (logico, deduttivo, numerico).

Concorso docenti: la richiesta dei 50 intellettuali

I firmatari della lettera al ministero non chiedono di annullare il concorso docenti, ma di riammettere chi non ha superato la prova a causa di quesiti errati. Cosa che il Ministero ha fatto ma solo per alcune categorie (tecnologia e selezione sul sostegno alle medie).

Promotore della richiesta è stato Massimo Arcangeli, professore di Linguistica italiana all’università di Cagliari che ha realizzato un dossier degli errori. Arcangeli ha dichiarato:

Ho cominciato a segnalare i primi via social e sono stato inondato dalle segnalazioni e quello che ho raccolto è solo la punta dell’iceberg. Chi è stato penalizzato da quesiti erronei, ambigui, mal formulati, e che gli abbiano impedito di conseguire il punteggio minimo indispensabile per il superamento di una prova che andava annullata, può certamente far ricorso alla giustizia amministrativa. Stanno fioccando i ricorsi al Tar.

I numeri del concorso docenti: 26.661 posti e 430.583 candidati. Altissime le percentuali dei bocciati. Ancora maggiori le critiche. Nel frattempo, il ministero tace. Nell’appello contro il concorso docenti si legge:

Il Ministro dell’Istruzione, anzi il Governo nel suo complesso, avrebbe però dovuto almeno sentire il dovere di dare un’immediata risposta, che non c’è stata (se non limitatamente ai pochi quesiti di cui si è ammessa l’erroneità), alle migliaia di partecipanti, e potenziali ricorrenti, beffati dalla selezione perfida e iniqua, oltreché intollerabilmente ipernozionistica, consumata ai loro danni. Migliaia di partecipanti al concorso sono vittime di batterie di test a scelta multipla che, per la pessima qualità dei quiz proposti, sono un’offesa all’oggettività e al merito, oltreché alle vere competenze (e conoscenze) da accertare in una pubblica selezione per l’accesso ai ruoli della scuola.

Leggi anche: Processo all’università: “Siamo tutti parenti. I nostri concorsi sono truccati”

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Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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