Chi era Milva, regina rossa della canzone d’autore italiana

Milva è stata una grande cantante e attrice teatrale che ha raggiunto una popolarità internazionale e l'apice del successo tra gli anni sessanta e settanta.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Milva, morta a 81 anni, è stata una grande interprete della musica colta e d’autore. È stata una cantante lodevole e una grande attrice teatrale.

Negli anni sessanta e settanta, era una tra le più grandi voci femminili dell’epoca, insieme a Mina, la Tigre di Cremona, Iva Zanicchi, l’Aquila di Logonchio, e Orietta Berti, l’Usignolo di Cavriago.

Viveva nella sua casa di Via Serbelloni, in pieno centro a Milano, insieme alla sua fidata segretaria Edith e a sua figlia Martina Corgnati, critica d’arte, nata dal matrimonio con il regista Maurizio Corgnati.

Milva, la ‘Pantera di Goro’

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Milva, pseudonimo di Maria Ilva Biolcati, è nata il 17 luglio 1939. Era soprannominata la ‘Pantera di Goro’, in riferimento alla città natale in provincia di Ferrara, anche se molti la chiamavo semplicemente ‘Milva la Rossa’ per il colore della sua chioma.

Ciò che la contraddistinse, oltre all’innegabile talento era una capacità interpretativa unica e la sua versatilità. Spaziò infatti attraverso generi musicali molto distanti tra di loro.

Riuscì a riscuotere successo non solo in Italia ma anche all’estero. La sua fama ha raggiunto non solo Paesi europei come Germania, Francia, Spagna e Grecia ma è giunta fino al Giappone, Corea del Sud e Sudamerica.

In 50 anni di carriera Milva ha venduto 80 milioni di dischi, oltre ad essere l’artista italiana che ha realizzato il maggior numero di album: 173 tra album in studio, live e raccolte.

Milva, il suo esordio nella musica

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Milva da ragazza studia canto ed inizia ad esibirsi nelle balere ferraresi, con il nome d’arte di Sabrina, dove si fa notare per il suo carattere e la sua voce. L’occasione giunge nel 1959, grazie alla Rai. Partecipa ad un concorso di voci nuove ed arriva prima su 7600 partecipanti.

Nel 1961 calca per la prima volta il palco di Sanremo, classificandosi al terzo posto con Il mare nel cassetto.

Nel giro di qualche anno incide tantissimi 45 giri e raggiunge un’enorme popolarità. Nel 1962 torna al Festival di Sanremo con Tango italiano, insieme a Sergio Bruni, aggiudicandosi il secondo posto.

Il suo esordio nella musica leggera tedesca e francese avviene nel 1965, divenendo in poco anche qui una vera e propria icona. Continuerà a partecipare alle altre edizioni del Festival di Sanremo, pur dirigendosi verso il mondo del teatro.

Milva e il suo amore per il teatro

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Milva si avvicina alla recitazione grazie a Gino Bramieri e David Riondino. Fondamentale sarà il suo incontro con Giorgio Strehler, uno sei più grandi registi e direttori artistici italiani, perché grazie a lui in pochi anni diventa una delle attrici teatrali più apprezzate, anche in ambito internazionale.

Il particolare si specializza nella rappresentazione del repertorio brechtiano. Famosa la sua interpretazione di Jenny del Pirati nell’Opera da tre soldi, del 1973.

Se a Sanremo Milva porta una produzione musicale più popolare, parallelamente pubblica lavori di maggior spessore, di indirizzo più colto e impegnato, grazie ad un accordo con la case editrice Ricordi.

Segnano un’importante tappa della sua carriera le collaborazioni con il compositore Luciano Berio, il musicista argentino Astor Piazzolla, Umberto Eco, Andrea Zanzotto, Emilio Villa, Alda Merini della quale si fa interprete e il sodalizio con Franco Battiato.

Milva, l’addio alle scene nel 2010

Il doppio filo della musica e del teatro continua ed essere una costante del suo percorso fino al 2010, quando decide di abbandonare le scene. In quell’occasione aveva pubblicato sul suo profilo Facebook una commovente lettera in cui dava ai suoi ammiratori una spiegazione relativa alla sua decisione:

Dopo cinquantadue anni di ininterrotta attività, migliaia di concerti e spettacoli teatrali sui palcoscenici di una buona metà del pianeta, dopo un centinaio di album incisi in almeno sette lingue diverse, ho deciso di mettere un punto fermo alla mia carriera (…) che credo grande e unica, non solo come cantante ma come attrice ed esecutrice musicale e teatrale (….).

Ho deciso di abbandonare definitivamente le scene e fare un passo indietro.

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