Chi è Caminada, assistente di Gianni Vattimo: “Presi di mira perché gay, ci sposeremo”

Simone Caminada è assistente e compagno del filosofo Gianni Vattimo. Nonostante l'accusa di circonvenzione di incapace il loro amore resiste.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Simone Caminada, assistente 38enne e compagno di Gianni Vattimo, è stato condannato a due anni di reclusione e 900 euro di multa per circonvenzione di incapace, a motivo dell’età, con sentenza pronunciata il 6 febbraio 2023.

L’accusa è quella di aver circuito il filosofo e approfittato della sua fragilità per mettere le mani sul suo patrimonio, in base anche al parere dei periti che hanno accertato: “patologie che portano a un deficit sul piano previsionale, esecutivo e sulla capacità di autodeterminazione. Un disturbo depressivo aggravato dal Parkinson”.

Nonostante le pronunce del tribunale e il parere negativo dei suoi vecchi amici Vattimo pare intenzionato a sposare il suo assistente e compagno, come riferisce lui stesso in un’intervista a La Stampa, anche se la procura di Torino ha bloccato la richiesta di unione civile presentata al Comune di Vimercate:

Lo faremo in un posto periferico. Una cosa così. Forse c’è già una data.

Il legame tra Caminada e Gianni Vattimo e le accuse di circonvenzione di incapace

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Gianni Vattimo e Simone Caminada si conoscono dal 2010 e convivono da una decina di anni. L’accusa, per quest’ultimo, di circonvenzione di incapace non nasce dal nulla. I pm Dionigi Tibone e Giulia Rizzo si sono avvalsi di alcune intercettazioni telefoniche, e in base a queste non hanno avuto dubbi, e neanche il giudice che ha emesso la sentenza. I pm gli contestano di essersi fatto intestare polizze assicurative per 450 mila euro, di essersi fatto nominare suo erede nel testamento, di aver usato impropriamente la sua carta di credito e di essersi impadronito di alcuni suoi beni.

Secondo l’accusa Vattimo versa in uno stato di “totale dipendenza psicologica dal suo assistente e compagno, misto alla paura della solitudine e alla consapevolezza di non poter più provvedere a se stesso”.

La condanna di reclusione di quest’ultimo non ha leso in alcun modo il loro rapporto. Anzi lo stesso Vattino ha dichiarato di percepirsi vittima, non del compagno ma del sistema, e di sentirsi abbastanza stritolato. Ritiene inoltre che entrambi siano stati presi di mira perché gay.

Leggi anche: Giordano a Fedez: “Ho sofferto per la mia voce, fai il paladino dei diritti e offendi sui difetti”

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