Caso Gregoretti, il giudice assolve Salvini: “Il fatto non sussiste”. Ecco cosa rischia ancora il leader leghista

Arrivata oggi la decisione del Gup sul caso Gregoretti. Per l'ex-ministro dell'Interno Matteo Salvini non ci sarà processo: "non luogo a procedere, il fatto non sussiste". Ecco cosa rischiava e rischia ancora il leader leghista.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Assolto! Assolto! No al processo perché il fatto non sussiste” ha esultato il leader leghista Matteo Salvini sui social, dopo la decisione del Gup di Catania sul caso Gregoretti durante l’udienza preliminare di oggi. Per l’ex-ministro dell’Interno non ci sarà alcun processo e di questo ringrazia la sua abbondante schiera di followers: “grazie amici per avermi sostenuto, vi voglio bene”. Un vero sospiro di sollievo per il leader del Carroccio, che, se condannato, avrebbe rischiato 15 anni di carcere e la decadenza della sua carica politica. Senza contare che, già in caso di condanna in primo grado, la Legge Severino lo avrebbe quasi sicuramente sospeso da ogni incarico.

La sentenza di oggi fa riferimento all’accusa di sequestro di persona mossa a Salvini per gli eventi del luglio 2019 quando, da ministro dell’Interno, aveva lasciato sulla nave Gregoretti 131 migranti. La Procura nella scorsa udienza aveva chiesto il non luogo a procedere, sostenuto anche dalla difesa di Salvini e confermato dalla sentenza di oggi.

Caso Gregoretti: il Gup assolve Salvini. Ecco cos’era successo nel luglio 2019.

Caso Gregoretti: il Gup assolve Salvini. Ecco cos'era successo nel luglio 2019.

Dopo il ritiro in camera di consiglio, è arrivata la decisione ufficiale: il Gup Nunzio Sarpietro ha deciso di dichiarare il non luogo a procedere per l’ex ministro Matteo Salvini. Per il Gup, infatti, non ci sono gli elementi sufficienti per poter mandare Salvini davanti ad un tribunale a rispondere delle accuse di sequestro di persona e abuso d’ufficio, mosse contro di lui per aver bloccato sulla nave Gregoretti della Guardia costiera 131 migranti salvati. Era luglio 2019 e Salvini copriva la carica di ministro dell’Interno nel primo governo Conte, quello giallo-verde: la sua idea era di tenere bloccati i migranti finché i Paesi europei solidali non avessero formalizzato la disponibilità ad accoglierne una parte.

Per più di cinque giorni 131 migranti rimarranno bloccati sulla nave Gregoretti, dopo il salvataggio nel Mediterraneo centrale. Momenti di alta tensione, con il Viminale che aveva impedito lo sbarco a Lampedusa di quelle persone, in attesa che la Commissione europea riuscisse a trovare 5 Paesi disposti ad accogliere parte dei migranti. Soltanto il 31 luglio Salvini aveva dato il via libera allo sbarco, avvenuto nel porto di Augusta.

L’accusa riteneva che il leader leghista avrebbe “privato della libertà personale i 131 migranti bloccati a bordo della nave Gregoretti della Guardia Costiera italiana dalle 00.35 del 27 luglio 2019 al pomeriggio del 31 luglio”: per questo il Tribunale dei ministri di Catania lo aveva accusato di sequestro di persona aggravato, perché commesso da un pubblico ufficiale con abuso di potere, a danno anche di minori. Ma il Gup Sarpietro ha indicato il non luogo a procedere.

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Caso Gregoretti, Salvini alla stampa: “Se tornassi al Governo, farei di nuovo la stessa cosa”

Non si è fatto attendere il commento di Matteo Salvini alla decisione del Gup di Catania. Il leader della Lega ha dichiarato alla stampa:

Dedico questa sentenza ai miei figli, agli italiani e agli stranieri perbene. In particolare alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine, che combattono per rendere più sicuro il nostro Paese e spesso lo fanno a mani nude. Questa sentenza dice che un ministro che ha difeso la dignità e i confini dell’Italia è un ministro che ha fatto semplicemente il suo dovere. Sono contento e ribadisco che se e quando gli italiani torneranno a votare e ad attribuirmi responsabilità di governo, farò esattamente la stessa cosa, perché l’immigrazione regolare e controllata è un fattore positivo; quella al modo di Lampedusa con tremila arrivi in un fine settimana porta il caos e l’Italia in questo momento non ne ha bisogno

Caso Gregoretti, per Salvini altro processo a settembre. La sentenza di oggi cambierà qualcosa?

Un verdetto, quello di oggi, da contestualizzare. Siamo di nuovo in piena emergenza sbarchi, dopo gli oltre 2000 avvenuti a Lampedusa nei giorni scorsi. Questa decisione sembra suggerire a Mario Draghi posizioni più dure sulla questione migranti, anche se Salvini ha garantito che non sfrutterà la sentenza “per far pressione sul governo sull’immigrazione.

Anche perché su Salvini pesa ancora un importante macigno: tre settimane fa il gip Lorenzo Iannelli ha pronunciato un verdetto opposto a quello di oggi a Palermo. Qui Salvini dovrà tornare come imputato a settembre per il processo in cui è accusato degli stessi reati ma in riferimento ad altri avvenimenti, quelli che riguardano i migranti soccorsi dalla Open Arms fatti sbarcare a Lampedusa solo dopo l’intervento del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio. Ed è tutto da vedere.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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