Caso Genovese. All’udienza preliminare che si è tenuta dopo che i pm milanesi Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, coordinati dall’aggiunto Letizia Mannella, hanno chiesto il rinvio a giudizio di Alberto Genovese per violenza sessuale, è stato chiesto da parte di una vittima un risarcimento di 1,5 milioni per le violenze subite. Anche se l’avvocato Luigi Liguori ha affermato che “niente e nessuno potrà mai cancellarle”.
Una perizia medica depositata dal legale certifica che la giovane modella ha riportato un’invalidità permanente del 40% e conseguenze psicologiche gravi che per molti anni non le permetteranno di tornare a lavorare come modella e le creeranno problemi affettivi e di relazione.
Oltre alla 19enne anche un’altra ragazza di 24 anni, la quale aveva raccontato di essere stata violentata a Ibiza, si è costituita parte civile. I legali dell’imprenditore avranno tempo fino al 28 gennaio, quando ci sarà la nuova udienza, per prendere accordi con le parti.
Caso Genovese, la prima vittima: una carriera stroncata
La vittima che ha chiesto, tramite il proprio avvocato, il risarcimento di 1,5 milioni è la modella 19enne che l’11 ottobre 2020 è fuggita da Terrazza Sentimento, l’attivo di Alberto Genovese con vista Duomo, ed ha fermato una volante della Polizia dopo essere stata violentata e drogata per 24 ore.
Come riportato da Fanpage.it sul caso Genovese Luigi Liguori, il legale della ragazza, avrebbe detto: “Una carriera per lei, che era all’inizio, che è stata stroncata”, in riferimento all’invalidità del 40% riportata dopo aver subito le violenze.
Queste poi le parole usate dall’avvocato, come riporta Il Corriere della Sera:
La mia assistita non sta ancora bene, ha subito danni importanti sia fisici che psicologici, valutati da un medico molto stimato, danni sia patrimoniali che non patrimoniali.
Caso Genovese: ragazze giovanissime e chat per ingaggiare le ragazze
Sul caso Genovese Simone, un addetto alla sicurezza, ha raccontato quello che ha visto quando lavorava alle feste organizzate dall’imprenditore. Ecco cosa ha detto recentemente a Eleonora Daniele, ospite di Storie Italiane:
C’erano diverse stanze private, ma ne ricordo una in particolare dove entrava solo chi diceva lui e chi autorizzava lui. Molte delle persone che entravano erano molto giovani, alcune sembravano anche minorenni.
Non so con certezza cosa potesse succedere però in quelle stanze. Io non sospettavo quello che c’era dietro, mi sembravano feste come se ne fanno tante.
La presentatrice poi ha mandato in onda un video di una delle partecipanti a questi festini organizzati da Genovese, la quale racconta di alcune chat private in cui venivano fatte delle specifiche richieste, specificando di non aver mai preso droga o visto qualcosa di sospetto:
Una era proprio per le sue feste, in cui si chiedeva la presenza di ragazze immagine, giovani che avrebbero dovuto prendere parte alla festa per divertire, sorridere ed essere spigliate per un cachet di 200-300 euro.
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