Tar sospende decreto sulla ‘light’: “Sì ai prodotti al Cbd, non provato pericolo di dipendenza”

I prodotti orali contenenti molecola CBD potranno continuare ad essere venduti. E non solo nelle farmacie per chi ha una prescrizione medica, ma pure nei canapa shop.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.

I prodotti orali contenenti cannabis light continueranno ad essere venduti. E non solo nelle farmacie per chi ha una prescrizione medica, ma pure nei canapa shop. Un’evidenza che sembrava in bilico dopo il decreto del Ministero della Salute che aveva inserito il cannabidiolo (Cbd) da ingerire nel gruppo delle sostanze stupefacenti.

Ma adesso il Tar del Lazio ha confermato la sospensione di quel decreto, rispondendo al ricorso di ICI, Imprenditori Canapa Italia. In breve, secondo i giudici amministrativi, i pericoli riguardanti una possibile dipendenza da cannabidiolo (fisica o psichica) non sono sufficientemente motivati.

Molecola Cbd, il Tar sospende decreto del Governo sui prodotti da ingerire: le motivazioni

Secondo i giudici del Tribunale amministrativo del Lazio, il decreto che bandiva la cannabis light da ingerire sembrava eccessivo, visto che “non appaiono configurarsi, allo stato di fatto, imminenti rischi per la tutela della salute pubblica”. Insomma: nessuna minaccia dai prodotti orali contenenti cannabis light. Inoltre, sempre secondo i giudici, “si prospettano come fondati, sia pure a un sommario esame, i vizi di carenza istruttoria e di vizio di motivazione” sollevati nel ricorso da ICI.

Non solo. “Gli effetti del decreto gravato – sottolinea il Tar – non appaiono risolversi in un mero pregiudizio economico, ma sembrano comportare, altresì, importanti ricadute in termini di riorganizzazione e di riassetto, onde non incorrere in responsabilità tra cui in particolare quella penale, degli operatori di un intero settore nei quali la stessa incertezza delle scelte amministrative ha ingenerato un legittimo affidamento”.

Motivo per cui sono stati rilevati “i presupposti per la sospensione del provvedimento gravato, con fissazione a breve del merito in ragione della rilevanza della questione alla prima udienza pubblica disponibile da calendario della sezione”. La prima data disponibile è quella del 16 gennaio 2024.

Tar sospende decreto che bandiva prodotti Cbd a uso orale: il commento di Ici e Radicali

La notizia della sospensione del decreto governativo che bandiva la vendita di cannabis light da ingerire è stata accolta trionfalmente da Ici, l’associazione che riunisce gli imprenditori di canapa italiani. Che hanno così commentato la notizia:

Siamo entusiasti di annunciare che il Tar del Lazio ha confermato la sospensione del decreto sul CBD. Questo importante risultato è stato possibile grazie al ricorso presentato dall’associazione ICI – Imprenditori Canapa Italia.

L’udienza per discutere l’annullamento del decreto è prevista per il 16 gennaio 2024.

Continueremo a impegnarci nei modi e nei luoghi opportuni per una regolamentazione chiara che tenga conto della tutela del consumatore, lo sviluppo e il consolidamento del settore della canapa industriale e dell’accesso a questi prodotti da parte di tutti a un prezzo equo.

A commentare la decisione del Tar sulla cannabis light anche Raffaele Desiante, presidente dell’Ici che in prima persona ha presentato il ricorso con l’assistenza dello studio legale Presitge. “Siamo entusiasti della conferma della sospensione – ha spiegato Desiante – perché l’applicazione del decreto avrebbe limitato la vendita di cbd al solo circuito farmaceutico, provocando anche una crisi dell’intero settore produttivo della canapa industriale che oggi in Italia conta 3mila aziende e 10mila persone al lavoro”.

Il presidente dell’Ici ha concluso: “Ora confidiamo nell’annullamento del decreto che manca di presupposti scientifici che dimostrano che il Cbd sia una sostanza pericolosa e drogante, ipotesi già esclusa dall’Oms e da numerosi Paesi. Va raggiunta una regolamentazione chiara che tuteli il consumatore, permetta lo sviluppo della filiera e stabilisca prezzi equi”.

Netto anche il commento di Luca Marola, della Direzionale Nazionale dei Radicali, che ha detto: “Quanto denunciavamo noi Radicali al momento della pubblicazione del decreto di Schillaci trova conferma nel giudizio provvisorio del Tar del Lazio. Decreto raffazzonato e senza nessuna evidenza scientifica e logica, se non assecondare gli interessi delle case farmaceutiche. Il decreto è stato infatti dichiarato carente nella sua motivazione. Attendiamo con serenità l’udienza di gennaio perché va contro gli interessi dei cittadini, degli ammalati e della filiera produttiva della canapa che, ricordiamolo a questo governo, è assolutamente made in Italy”.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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