Boom di contagi, Bassetti: “Serve nuovo approccio. Uscire dalla visione della malattia devastante”

Il boom di contagi, se le regole attualmente in vigore non cambiano, potrebbe portare a pericolose chiusure di attività. Per l'infettivologo Bassetti è necessario muoversi in maniera diversa.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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In Italia si sta verificando un boom di contagi, complice il diffondersi della nuova variante Omicron, e sta aumentando anche la ricerca dei tamponi. La scuola gestiva in parte il tracciamento ma essendo un periodo di vacanze le Asl da sole non ce la fanno da sole.

Secondo l’infettivologo Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale Gaslini di Genova, è necessario un approccio diverso per affrontare la situazione e gestire il boom di contagi.

Boom di contagi: “I vaccinati prendono il Covid in maniera più leggera”

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Boom di contagi. Matteo Bassetti ha spiegato come la situazione per i vaccinati sia molto diversa e per questo si possono pensare ad altre soluzioni, come riportato da Il Giorno:

Ho seguito e sto seguendo centinaia di persone vaccinate con 2 o 3 dosi che hanno il Covid. Ebbene queste persone hanno un raffreddore o una forma influenzale che dura 3-4 giorni. Nulla a che vedere con il Covid di un anno fa e con la malattia di chi non è vaccinato.

Dobbiamo quindi continuare con la stessa metodologia dello scorso anno? Tracciamento? Milioni di tamponi? Isolamento di tutti i contatti? Quarantene dalle durate variabili e diverse a seconda di chi le decide? Reparti Covid dedicati con personale sottratto alle altre attività sanitarie? Colori delle regioni decise sulla base degli ospedalizzati senza fare le necessarie distinzioni tra i vari casi? Non si può affrontare questa fase con le stesse regole.

Boom di contagi: “Non possiamo continuare a mettere in isolamento le persone”

Visto che i contagi stanno aumentando Bassetti, pensando ai possibili scenari futuri, ha dichiarato che è necessario cambiare le regole attuali per evitare di trovarci in difficoltà nello svolgimento delle normali attività:

Abbiamo oltre l’80% della popolazione generale che è protetta. Chi non è vaccinato dovrebbe farlo presto, ma se non ha ancora capito o voluto capire l’importanza del vaccino difficilmente lo farà senza regole nuove. Vedere code chilometriche nelle farmacie in questi giorni per fare il tampone serve a qualcosa? Con oltre 50.000 casi al giorno destinati a diventare molti di più nelle prossime settimane, dobbiamo vivere in maniera diversa la convivenza con il virus. Chi è malato deve stare a casa, come sempre si sarebbe dovuto fare per le malattie infettive contagiose e dobbiamo finire con il tracciamento. Non possiamo continuare a mettere in quarantena e in isolamento forzato decine di persone (i contatti) per ogni tampone positivo.

Continuando così potremmo trovarci tra pochissimo con milioni di persone isolate e in quarantena. Chi farà il pane, chi guiderà gli autobus, chi svolgerà le lezioni a scuola, chi garantirà la sicurezza, chi batterà lo scontrino al supermercato, chi lavorerà in ospedale? Usciamo dalla visione del Covid come malattia devastante ed entriamo nella fase endemica con una malattia più gestibile (nei vaccinati) costruendo regole diverse. Altrimenti sarà durissima.

Leggi anche: Cabina di regia, tutte le decisioni: feste, rientro a scuola, mascherine, terze dosi

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