Batteri resistenti: nel mondo faranno più morti del Covid-19?

Clarice Subiaco
Clarice Subiacohttps://medium.com/@ClariceSubiaco
Classe 1986, passato di studi umanistici e presente nel mondo dei dati. In mezzo, esperienze di lavoro come Digital PR, Content Strategist e Project Manager per startup e agenzie internazionali. Ama raccontare l'innovazione che ha un forte impatto sociale.
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Secondo uno studio riportato dalla Review on Antimicrobial Resistance, nel 2050, le infezioni batteriche causeranno circa 10 milioni di morti all’anno, superando ampiamente i decessi per tumore (8,2 milioni), diabete (1,5 milioni) o incidenti stradali (1,2 milioni) con una previsione di costi che supera i 100 trilioni di dollari. Questi numeri servono a farci capire che gli antibiotici sono uno strumento fondamentale per combattere diversi tipi di infezione. Nessuna operazione chirurgica potrebbe essere realizzata senza l’ausilio di questi farmaci. Tuttavia, un utilizzo eccessivo e non controllato degli antibiotici può facilitare lo sviluppo di quelli che vengono chiamati “batteri resistenti”.

Che cosa sono i batteri resistenti e perché sono pericolosi?

I batteri resistenti sono batteri che hanno la capacità di sopravvivere e moltiplicarsi pur in presenza di antibiotici e quindi di continuare a causare l’infezione. Tale caratteristica non è propria solo di alcuni batteri ma anche di virus e funghi. Pur essendo un fenomeno comune in natura, l’uso frequente di antibiotici ne ha velocizzato in maniera preoccupante la diffusione e questo vuol dire che anche malattie che oggi non sono letali come la polmonite, potrebbero tornare ad esserlo. Secondo i dati riportati dall’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, in Europa si verificano annualmente 4 milioni di infezioni da germi antibiotico-resistenti che causano oltre 37 mila decessi e sono responsabili di un significativo assorbimento di risorse (sanitarie e non) che ammontano a circa 1,5 miliardi di euro l’anno; negli Stati Uniti sono 2 milioni i soggetti colpiti da un’infezione resistente agli antibiotici con circa 50 mila morti e una spesa che supera i 20 milioni di euro.

Italia: nelle regioni del sud si prescrivono troppi antibiotici

Sempre secondo un rapporto dell’Aifa, l’Italia è il paese europeo con la maggiore resistenza agli antibiotici in Europa. Nel nostro Paese ogni anno, dal 7 al 10 per cento dei pazienti va incontro a un’infezione batterica multiresistente con migliaia di decessi. Le infezioni correlate all’assistenza colpiscono ogni anno circa 284.100 pazienti causando circa 4.500-7.000 decessi. Questo è dovuto a una eccessiva prescrizione di antibiotici, specialmente in alcune regioni del sud come Sicilia, Abruzzo, Calabria, Campania e Puglia.

mappa dei batteri resistenti in Italia
Quantità di antibiotici prescritti in rapporto alla popolazione. Fonte: Aifa

Come si diffondono i batteri resistenti negli esseri umani?

I batteri resistenti possono diffondersi in diversi modi. Uno di questi è da persona a persona, attraverso contatto diretto o indiretto; un altro modo può essere da animali a persone e viceversa. I batteri resistenti sono infatti comuni nelle feci e nelle viscere di animali trattati con antibiotici e possono essere trasmessi per contatto diretto con gli animali. Un’altra fonte di diffusione molto comune è quella alimentare. I superbatteri possono essere infatti presenti nella carne non adeguatamente cotta o nelle verdure. Il consumo degli alimenti contaminati non determina di per sé la comparsa dei sintomi, ma può favorire la diffusione di queste specie batteriche. Altre vie di diffusione sono ospedali e viaggi internazionali.

catena di diffusione dei batteri resistenti agli antibiotici
Esempi di diffusione dei batteri antibiotico-resistenti. Fonte: Melissa Brower, CDC

Cosa possiamo fare per limitare la diffusione dei batteri resistenti?

Sia l’Aifa sia la comunità scientifica internazionale sono concordi sul fatto che in primo luogo sia necessario un cambiamento culturale. Questo vuol dire che tutti, dai medici ai pazienti, sono chiamati a fare un uso responsabile e consapevole degli antibiotici. Gli antibiotici non vanno prescritti e assunti se non quando strettamente necessario. Un’altra misura importante, che ci è stata ricordata più volte proprio allo scoppiare della pandemia da Covid-19, è quella di lavarsi spesso le mani in maniera accurata.

Il ruolo dei vaccini

I vaccini, infine, possono contribuire molto a combattere l’aumento delle infezioni da batteri resistenti ai farmaci. Questo perché sono in grado di ridurre i casi di infezione e quindi la necessità di ricorrere ad antibiotici. Secondo Jim O’Neill, direttore della Review On Antimicrobial Resistance, i vaccini che proteggono dal batterio che causa la polmonite, dovrebbero essere somministrati in tutto il mondo: Una copertura universale con un vaccino coniugato antipenumococco, che è già utilizzato in diverse parti del mondo, potrebbe prevenire largamente le 800.000 morti annuali di bambini sotto i 5 anni causate dallo Streptococcus pneumonia e potrebbe anche prevenire oltre 11 milioni di giorni di utilizzo di antibiotici in questi bambini, riducendo la probabilità che si sviluppi una resistenza.

Qual è il legame tra batteri resistenti e Covid-19?

L’emergenza Covid-19 ha riportato alla luce il problema dei batteri resistenti per due motivi: il primo è che molti pazienti affetti da Covid e avevano un sistema immunitario già compromesso e accedendo agli ospedali, terreni fertili per i superbatteri, hanno sviluppato delle infezioni secondarie, contribuendo così al peggioramento delle loro condizioni. Il secondo motivo è che il 90% dei pazienti trattati per Covid-19 ha ricevuto anche trattamenti antibiotici e questo inevitabilmente porterà allo sviluppo di nuovi batteri resistenti.

Parola d’ordine: collaborazione

In uno scenario che sembra tutt’altro che positivo l’insegnamento potrebbe venire proprio dall’emergenza Coronavirus. Come la comunità internazionale si è attivata in breve tempo per la produzione di un vaccino anti Covid-19, altrettanto rapidamente potrebbe attivare una collaborazione per impedire il divampare dell’antibiotico-resistenza ed evitare una nuova emergenza sanitaria. Leggi anche: Il vaccino anti Covid-19 sarà obbligatorio per tutti? di Clarice Subiaco

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