Bar offre 1300 euro al mese: è costretto a chiudere perché non trova personale

I titolari di un bar a Bologna non riescono a trovare personale, pur offrendo una paga di 1300 euro al mese, per 40 ore settimanali. Le cause sono da ricollegarsi a disoccupazione e reddito di cittadinanza.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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In questo giorni è apparso fuori dal chiostro del bar caffè Terzi in piazza Aldrovaldi, in centro a Bologna, un cartello con su scritto: “Chiuso per mancanza di personale, ma se sei barista e vuoi lavorare chiama, così potremo riaprire”.

I titolari, pur offrendo 1300 euro al mese per 40 ore alla settimana, non riescono a trovare personale, e da ormai un mese hanno dovuto chiudere il bar per tenere aperto un altro, da loro gestito al cento della città.

Il problema delle assunzioni, secondo Paolo Montalti, potrebbe essere ricondotto alla non corretta applicazione dei contratti e al non corretto pagamento delle ore di lavoro, che si verifica in questo settore, anche se occorre non generalizzare, specifica il segretario generale della Filcams-Cgil dell’Emilia-Romagna.

Bar offre 1300 euro al mese ma nessuno si presenta

Elena Terzi, titolare del bar bolognese che offre 1300 euro al mese ma non riesce a trovare personale e moglie di Manuel, il fondatore dell’attività, ha così raccontato all’ANSA:

Personale non se ne trova, non rispondono nemmeno all’annuncio. Da quando è apparso il cartello, circa una settimana fa, abbiamo avuto solo una richiesta di appuntamento, da parte di una persona che poi non si è presentata.

Abbiamo avuto qualche telefonata, ma di baristi esperti non se ne parla. Qualcuno che cerca lavoro ci ha contattato, ma spesso sono persone che hanno fatto il barista per due mesi e tanto tempo fa.

La Terzi ha poi spiegato di aver ricevuto richieste di lavorare part time o di avere il week end libero, per poi finire per non essere interessati all’offerta:

Noi offriamo un’assunzione regolare come barista di quinto livello, con contratto collettivo nazionale del lavoro.

Capita anche, alcune volte, che persone con la disoccupazione o il reddito di cittadinanza chiedano di poter lavorare 5-6 ore alla settimana in nero, per arrotondare.

1300 euro al mese: perché non si trova personale?

La titolare del bar si interroga su quale possa essere la causa dell’assenza di persone interessate a lavorare, pur con uno stipendio di 1300 euro al mese. Sicuramente influiscono il reddito di cittadinanza e la disoccupazione. Per la signora Terzi le persone preferiscono tenersi quelli e non andare a lavorare.

Oltre a queste cerca di trovare la causa che si nasconde a monte e lancia un appello alle istituzioni:

Forse è il Covid che ha abituato la gente ad accontentarsi, a ricevere sussidi. Ma io mi auguro che le istituzioni si rendano conto che non possiamo continuare indiscriminatamente a sostenere chi ha la forza di lavorare però non vuole farlo.

Offre 1300 euro al mese: negozio non trova dipendenti

Quella del bar bolognese non è la prima vicenda di questo tipo. A lamentarsi di recente sono stati Cantù Daniela e Cristiano Manzato, della calzoleria al centro commerciale Mirabello di Cantù, i quali sono due anni che cercano personale ma non lo trovano, pur offrendo contratti nazionali di 1300 euro al mese, per sei ore. La colpa, per i titolari dell’attività, sarebbe del reddito di cittadinanza e dell’indennità di disoccupazione.

Ecco quanto hanno dichiarato a La Provincia di Sondrio:

La disoccupazione oggi non fa più paura a nessuno perché c’è sempre qualcuno che si prende cura di te.

Onestamente diamo la colpa di questa situazione al Reddito di Cittadinanza, e anche alle famiglie che non sbattono giù dal letto chi preferisce non lavorare.

Proponevamo anche il tempo indeterminato, ma preferiscono contratti a termine, e poi sembra vogliano farsi licenziare, per usufruire della Naspi. Dicono che gli imprenditori facciano i furbacchioni, ma non è così, noi non abbiamo mai e poi mai avuto nessuno in nero.

Leggi anche: Consegna il pacco e perde la vita: corriere 24enne vittima di un colpo di calore

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