Bambini e vacanze, ecco il vademecum dei pediatri per un’estate in sicurezza

Quali sono i migliori consigli da seguire quando si va in vacanza con i propri figli? Ecco cosa dicono i pediatri.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Bambini e vacanze, la sicurezza prima di tutto. Prima di buttarsi a capofitto e di corsa in mare o anche prima di fare una lunga e piacevole escursione in montagna, è bene seguire alcuni consigli, e preziosi sono quelli stilati nel vademecum dei pediatri del Bambino Gesù di Roma. Alberto Villani, il direttore del dipartimento emergenza, accettazione e pediatria generale dell’ospedale ci tiene a sottolineare che:

Bisogna rispettare i ritmi del bambino e fare attività che si concilino con le sue abitudini di vita e non viceversa.

Un concetto che vale almeno fino all’età prescolare, perché i bambini hanno bisogno di una regolarità quotidiana per il loro benessere psicofisico.

Bambini e vacanze: evitare l’esposizione al sole nelle ore di punta

Il primo consiglio da seguire è quello di evitare l’esposizione sotto al solo nelle ore più calde della giornate. Dice Villani:

È preferibile non esporre mai i bambini sotto i 6 mesi ai raggi diretti e per questo motivo non andrebbero portati in spiaggia a questa età, se non alle primissime ore del mattino e al tramonto.

Mentre tra i 6 mesi e i 2 anni meglio evitare l’esposizione al sole tra le 10.30 e le 18.30.

La luce solare è essenziale per la produzione di vitamina D, che favorisce l’assorbimento del calcio e quindi la mineralizzazione delle ossa, ma durante tutta l’età evolutiva, è bene non prendere il sole nelle ore in cui l’irradiazione è più intensa.

Il motivo è semplice, e non bisogna mai dimenticare di applicare la protezione solare:

La pelle dei bambini è molto delicata e soggetta più facilmente a eritemi e scottature, che rappresentano un fattore di rischio di tumori cutanei in età adulta.

Quando la carnagione è bianco latte va usata una protezione molto alta, con spf (fattore di protezione solare) 50 o più, quando diventa ambrata si può passare a una protezione media, con spf 30, fino a scalare a un spf 20 dopo qualche settimana.

Prima di partire per il mare o la montagna è importante che il bambino abbia già preso un po’ di sole nelle ore adeguate in modo che la sua pelle si abitui gradualmente alla luce solare.

E dopo il bagnetto non bisogna dimenticare di utilizzare una crema idratante per tutto il corpo.

Bambini e vacanze: quanto tempo aspettare prima di fare il bagno dopo mangiato?

La domanda clou che ogni genitore si fa è: quanto tempo aspettare prima che i figli possano fare il bagno? L’esperto interviene anche su questo, affermando che è meglio evitare “cibi troppo grassi e piatti troppo conditi e bevande gassate, zuccherate e fredde, che possono causare una congestione digestiva”:

Anche subito se il bambino ha consumato un pasto frugale e se l’acqua in cui si immerge è calda. Dopo un paio di ore se invece è più fredda.

La digestione, infatti, richiama il sangue allo stomaco, ma se il sangue viene distratto dall’apparato digerente per riscaldare il corpo a contatto con l’acqua fredda, si corre il rischio di una congestione.

Un’altra accortezza è quella di sciacquare subito il bambino con acqua dolce per rimuovere dalla cute il sale del mare o il cloro della piscina.

I bambini piccoli possono andare in alta montagna?

Anche l’abbigliamento conta: è bene utilizzare “tessuti naturali e traspiranti, come cotone e lino, meglio di colore chiaro perché assorbono meno il calore del sole” e far indossare ai propri figli cappelli e occhiali da sole. Ma i bambini possono salire in alta montagna? Sotto i 3 mesi di vita, i pediatri del Bambino Gesù lo sconsigliano, in quanto il sistema polmonare non è ancora completamente sviluppato e fino al primo anno consigliano di non andare oltre i 1.000 metri di altezza mentre intorno ai 2.500 metri per i figli dai 3 ai 5 anni.

Inoltre, se i propri figli sono appena nati è necessario fare delle soste per attaccarli al seno o dargli un po’ di acqua per scongiurare il fastidio alle orecchie dovuto al cambio di pressione. Stessa cosa vale per i viaggi in aereo: non sono da evitare, ma bisogna incoraggiare la suzione per non far sentire il cambiamento di pressione tra il decollo e l’atterraggio.

Leggi anche: Come sviluppare l’autostima nei bambini: approcci psicologici per genitori ed educatori

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Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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