Modena, bimbo cade dalla finestra, la baby sitter: “Sono stata io, ero in catalessi”

Questa mattina, nell'udienza di convalida dell'arresto nel carcere dove è detenuta, la baby sitter del bimbo caduto a Modena ha confessato davanti al giudice.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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La baby sitter del bimbo caduto dalla finestra del secondo piano dell’abitazione di Soliera, in provincia di Modena, ha confessato: “L’ho preso e l’ho lanciato dalla finestra”. Il piccolo di 13 mesi si trova ricoverato presso l’ospedale Maggiore di Bologna in condizioni gravi ma non è in pericolo di vita.

La donna accusata di tentato omicidio del piccolo del quale si sarebbe dovuta prendere cura, si trova ora nel carcere di Sant’Anna di Modena. “Non so perché l’ho fatto, ho avuto un malore, una sorta di catalessi”, avrebbe dichiarato la 32enne questa mattina, durante l’udienza di convalida dell’arresto.

Il suo avvocato d’ufficio, Francesca Neri, non ha chiesto misure alternative al carcere ma potrebbe essere richiesta una perizia psichiatrica.

Baby sitter del bimbo caduto: difficile prevenire il suo gesto, oggi la confessione

baby sitter del bimbo caduto_

Secondo alcuni testimoni la baby sitter del bimbo caduto, subito dopo l’incidente, avvenuto la mattina del 31 maggio, avrebbe pronunciato le seguenti parole: “Ora è libero”.

La nonna del bambino, ancora sotto choc, avrebbe dichiarato nei giorni scorsi che la donna, nei mesi precedenti, da quando seguiva il bambino non aveva mostrato segni di squilibrio. Mentre un vicino di casa ha rivelato che fosse stressata.

La confessione della baby sitter del bimbo caduto dalla finestra è giunta questa mattina alle 9, presso il carcere dove è detenuta. Fino a ieri non c’era stato da parte sua nessun pronunciamento al riguardo, trovandosi ancora in stato confusionale, secondo quanto riportato dal suo avvocato.

Ecco le parole pronunciate davanti al giudice e riportate dal Corriere della Sera:

Ero in catalessi, ma non è stato un gesto deliberato, ho avuto un malore, mi sentivo soffocata e ho compiuto questo gesto al quale non riesco a dare una giustificazione.

Vengo da un periodo difficilissimo.

Leggi anche: Espianto di organi su detenuti vivi: l’orrore dei medici cinesi

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