Allarme squali nel Mediterraneo come non mai: possiamo fare il bagno, sì o no?

Squali avvistati nel Mediterraneo, dalle spiagge di Palermo alle coste di Livorno, da Cagliari al Salento. Quali sono le aree più pericolose?

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Allarme squali nel Mediterraneo: è un evento così raro? No, è un fenomeno che, anzi, si verifica spesso, specialmente lungo le coste della Sicilia. La specie che si può avvistare più spesso è la verdesca, uno squalo dal corpo affusolato dal muso molto lungo e appuntito, come è accaduto in una delle spiagge in provincia di Palermo, a Santa Flavia, qualche giorno fa. Tutti i presenti a riva hanno immortalato la scena con il proprio telefono, sebbene a dovuta distanza.

Ma in un video diffuso sui social si nota un uomo che nuota proprio accanto allo squalo e viene richiamato da alcuni bagnati e invitato caldamente ad uscire dall’acqua. Perché, nonostante la piacevolezza di fare un bel bagno sotto i 40 gradi, questo evento desta molta preoccupazione.

Le altre specie che si possono incontrare sono lo squalo bianco, lo squalo martello, lo squalo spinato, e lo squalo gattopardo, specialmente in Sicilia e Sardegna. Inoltre, è bene sottolineare che il fenomeno non riguarda solo l’Italia, ma anche altri Paesi europei. Quali sono allora le zone più pericolose?

Sempre più frequenti gli avvistamenti della verdesca in Sicilia

squali mediterraneo bagno

La Sicilia sembra essere la meta italiana preferita dagli squali. Un’altra verdesca è stata avvistata accanto a un uomo nella spiaggia di Oliveri, in provincia di Messina, e un altro esemplare, invece, nella spiaggia di Fondachello, nei pressi di Catania, una tra le località balneari siciliane maggiormente frequentate. Sempre nell’omonima provincia catanese è stato visto uno squalo martello nel palermitano, oltre alla zona balneare di Santa Flavia, sul litorale di Casteldaccia è stato segnalato un ulteriore avvistamento.

Uno squalo di 3 metri ha raggiunto la Toscana

Un’altra specie molto rara sembrerebbe nuotare nelle città toscane: lo squalo mako, uno dei più agili al mondo e dai denti affilati. Più comunemente conosciuto grazie a Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway, e soprattutto a Steven Spielberg che lo ha scelto per la locandina de Lo Squalo.

E proprio un predatore di 3 metri ha raggiuto Livorno, ripreso in un video mentre nuota accanto ad una barca di pescatori. Immediata è stata la reazione della Guardia costiera che ha avvertito tutti a prestare un’enorme attenzione non solo alla navigazione, ma soprattutto all’innalzamento delle bandiere rosse, che vietano la balneazione.

Fabrizio Serena, uno dei principali esperti di squali del Cnr di Mazara del Vallo, spiega che non è possibile dire con certezza la specie che è stata notata dai pescatori:

Dal loro filmato si vede solo il dorso di sfuggita.

Sicuramente si può affermare che si tratti di un esemplare della famiglia dei lamnidi, che nel Mediterraneo abbracciano quattro specie: lo squalo bianco, lo smeriglio, il mako pinna corta e quello a pinna lunga, ma azzardare la specie precisa non sarebbe corretto.

Quindi, risulterebbe difficile dire dunque che tipo di squalo sia e se sia un mako, anche se potrebbe esserlo, perché il muso sembrerebbe abbastanza affilato.

Cosa fare in caso di pericolo?

Altri squali sono stati visti a Cagliari, sulla spiaggia del Poetto, a Pesaro, a Baia Flaminia, e anche alcuni in Salento. Ma non solo. Lunedì 26 giugno uno squalo mako si è arenato nella città di Marseillan, bloccato in circa 30 cm di acqua, nel Sud della Francia e la pinna di un altro predatore è spuntata nelle acque basse della spiaggia spagnola di Aguamarina a Orihuela, a Sud di Alicante.

Ma cosa fare in caso di pericolo? Bisogna seguire le indicazioni dei bagnini ed è consigliato nuotare in gruppo, poiché gli squali preferiscono le aree isolate. In caso di avvistamento bisogna mantenere la stessa velocità costante della nuotata, evitando movimenti bruschi.

Inoltre, è bene non oltrepassare le boe o reti di sicurezza che delimitino zone sicure in cui si può fare il bagno. E le autorità locali e la Guardia costiera delle aree interessati a questi avvistamenti monitorano costantemente la presenza degli squali, quindi sì, si può fare il bagno, seguendo qualche piccolo grande accorgimento.

Leggi anche: Titan non ce l’ha fatta, ma nel 1973 l’incredibile salvataggio di Pisces III: “Restavano solo 12 minuti di ossigeno”

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