“Sintomi di avvelenamento” per Abramovich e due negoziatori dopo i colloqui Russia-Ucraina

L'ex proprietario del Chelsea Abramovich e due negoziatori ucraini (tra cui Rustem Umerov) avrebbero sofferto sintomi di un presenuto avvelenamento dopo un incontro a Kiev a inizio marzo.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Abramovich avvelenato? Stando a quanto riportato dall’agenzia Bloomberg e dal Wall Street Journal, l’ex proprietario del Chelsea Roman Abramovich e almeno due negoziatori ucraini (tra cui Rustem Umerov) avrebbero sofferto sintomi di un presenuto avvelenamento dopo un incontro a Kiev a inizio marzo, tra il 4 e il 5. Avrebbero infatti manifestato occhi rossi, lacrimazione costante e dolorosa e desquamazione della pelle del viso e delle mani.

La veridicità della notizia è stata confermata anche dal sito investigativo Bellingcat, che da anni si occupa di pubblicare scoop sulla Russia: “Tutto questo è successo davvero a tre negoziatori, tra cui Abramovich”, si legge.

L’attacco sospetto sarebbe stato commesso con l’intento di sabotare le complicatissime trattative tra Russia e Ucraina (appena riprese in Turchia) e mettere fine alla guerra. Va specificato che le loro condizioni, adesso, sono migliorate e che nessuno è in pericolo di vita.

Abramovich avvelenato: cosa è successo

Abramovich avvelenato: cosa sappiamo. Le cause dei sintomi non sono state ancora chiarite, ma secondo il Wall Street Journal si tratterebbe di un tentativo dei falchi di Mosca di sabotare i negoziati di pace. Alcuni esperti hanno analizzato i sintomi riportati da Abramovich e dai negoziatori ucraini, concludendo come sia molto difficile determinare se quelle manifestazioni siano da rimandare ad agenti chimici, biologici o da qualche tipo di radiazioni elettromagnetiche.

Per gli esperti di Bellingcat, si è trattato di un avvelenamento a base di non specificati agenti chimici, avvenuto forse durante un tavolo di negoziati dopo le 22 del 3 marzo in territorio ucraino, quando i membri delle delegazioni si sono ritirati nei loro appartamenti e hanno mangiato esclusivamente cioccolata confezionata e bevuto acqua. Un quarto negoziatore, anche lui presente, non avrebbe invece presentato alcun sintomo. Sempre Bellingat sottolinea come le dosi del presunto veleno sarebbero state limitate, in modo da “non uccidere, ma soltanto spaventare i negoziatori”.

Umerov: “Non date credito alle notizie che circolano in rete”

Abramovich avvelenato: cosa è successo

Abramovich avvelenato. Bellingcat sostiene di aver pubblicato la notizia solo oggi e non a inizio mese per “non mettere in pericolo la vita delle persone coinvolte”. I diretti interessati, però, smentiscono: il portavoce di Abramovich ha detto di non sapere nulla del presunto avvelenamento, così come Zelensky e Umerov, deputato del popolo dell’Ucraina dal 2019.

Quest’ultimo ha detto: “Sto bene. Questa è la mia risposta alle notizie non verificate che stanno circolando online e alle quali vi chiedo di non dare credito. C’è una guerra dell’informazione in corso. Statemi bene e Slava Ukraini!”.

Leggi anche: Irpin liberata dai russi: la controffensiva ucraina comincia a funzionare

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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