Incidente Piacenza: chi sono i quattro ragazzi morti nel fiume Trebbia

I ragazzi morti nel fiume Trebbia nella notte tra il 10 e l'11 gennaio erano amici e condividevano la passione per la musica, in particolare per la trap, che amavano e componevano loro stessi.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Domenico Di Canio, William Pagani, Elisa Bricchi e Costantino Merlo: sono questi i nomi dei quattro ragazzi morti nel fiume Trebbia nella notte tra lunedì 10 e martedì 11 gennaio. I giovani sono stati ritrovati all’interno di una Golf inabissata nel fiume, a Calendasco, in una zona alle porte di Piacenza.

Prima dell’incidente, sulle cui dinamiche si sta facendo ancora chiarezza, i quattro amici aveva trascorso una serata insieme per festeggiare il compleanno di William. Dopo aver imboccato di notte la strada sterrata vicino al fiume è possibile che non siano riusciti a vedere la strada per via della nebbia che era scesa sul posto.

I ragazzi morti nel fiume Trebbia avrebbero continuato ad usare i social fino a poco dopo la mezzanotte, quando le comunicazioni si sono interrotte.

Morti nel fiume Trebbia: chi sono i quattro amici

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I ragazzi morti nel fiume Trebbia avevano un’età compresa tra i 20 e i 23 anni ed erano amici. Elisa viveva a Calendasco, Domenico e William erano di Borgonovo e Castelsangiovanni mentre Costantino era proveniente da Guardamiglio, nel Lodigiano.

Elisa e Costantino avevano frequentato lo stesso liceo ed erano fidanzati da un anno. La ragazza aveva 20 anni ed era alla ricerca di un nuovo impiego, dopo aver lavorato in un negozio di elettrodomestici, mentre il fidanzato da due anni era volontario della Protezione Civile. Domenico e William si erano conosciuti a lavoro, lavorando entrambi per un grande magazzino.

Gioele, un amico fraterno di Costantino, ha raccontato al quotidiano piacentino Libertà che i quattro amici amavano l’argine del fiume e trascorrere lì il loro tempo tanto da avervi costruito anche una capanna, dove ascoltavano musica trap oltre che a comporla loro stessi.

William era un “beatmaker” si occupava di mescolare suoni e percussioni, sulle cui basi musicali cantavano Costantino e Domenico, conosciuti rispettivamente con i soprannomi “Millions” e “Il Dome”.

Leggi anche: Piacenza, auto nelle acque del Trebbia: trovati all’interno 4 giovani morti

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