Benevento, 19enne si spara alla testa: è morto. Aveva litigato con i genitori

Un 19enne si spara alla testa dopo essere rientrato a casa tardi nella notte di sabato. In seguito ad un rimprovero del padre il ragazzo avrebbe compiuto il tragico gesto.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Un 19enne si spara alla testa dopo essere rientrato tardi a casa e aver litigato con i genitori. Questo è quanto accaduto a San Salvatore Telesino, un paese in provincia di Benevento nella notte di sabato.

Il ragazzo, che si trovava in condizioni critiche all’ospedale, è morto oggi in tarda mattinata. I carabinieri che svolgono le indagini stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti.

19enne si spara alla testa: perché lo ha fatto?

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Un giovane 19enne si spara alla testa, dopo essere rientrato a casa tardi nella notte di sabato. Il fatto è avvenuto intorno alle 4.30 in seguito ad un’accesa discussione avvenuta con il padre. L’arma si trovava in casa perché regolarmente detenuta da quest’ultimo.

Questa sembra essere una prima ricostruzione fatta dai carabinieri. Il ragazzo è stato trasportato prima al San Pio di Benevento e poi trasferito in mattinata, tramite elisoccorso, all’ospedale del mare di Napoli dove era ricoverato in condizioni gravissime: il proiettile si era conficcato nel cervello. Alla fine, il giovane non ce l’ha fatta.

I carabinieri stanno indagando per valutare se si sia trattato realmente di tentato suicidio, in seguito al rimprovero del genitore, o se ci possano essere altri motivi dietro a quel tragico gesto.

19enne si spara alla testa: cosa si nasconde dietro il suicidio di un adolescente

Secondo i dati riportati nel 2004, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il suicidio rappresenterebbe la seconda causa di morte nei giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni.

Inoltre sembrerebbe curioso ma solitamente chi compie questo gesto estremo non è un soggetto con psicopatologie pregresse, solitario, sofferente o con sintomi depressivi ma si tratta di una persona capace, che si mostra dotata di risorse.

Questo periodo della vita è caratterizzato dal raggiungimento e dalla definizione di una propria identità, dal distacco dall’infanzia e dai genitori, dall’incertezza riguardo al futuro, ed è fragile di per sé. Possiamo desumere che il sopraggiungere della pandemia, come confermato da diversi esperti, abbia esacerbato questa tendenza suicidaria nell’adolescente.

Leggi anche: Gabby Petito, trovato morto il fidanzato Brian Laundrie: la verità è in un block notes

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Michela Sacchetti
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