Congedo mestruale, Potenza introduce la misura: assenze da scuola giustificate

Il congedo mestruale prende forma concreta in due istituti superiori di Potenza. Saranno giustificate, infatti, le assenze alle studentesse che soffrono di dismenorrea o disturbi invalidanti legati al ciclo. In questo modo si tutelano il diritto allo studio e la salute delle giovani.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.
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Un enorme passo avanti è stato compiuto in due istituti superiori di Potenza, riguardo al congedo mestruale e alla tutela della salute delle studentesse. Sono stati approvati, infatti, due giorni di assenza al mese per coloro che soffrono di dismenorrea o disturbi invalidanti legati al ciclo.

La misura prevede che le assenze non rientrino nel calcolo di quelle totali, a fine anno. La proposta è stata avanzata da un insieme di comitati studenteschi e ha ottenuto l’appoggio del CNDDU, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani.

A riportare la notizia è Orizzontescuola che sottolinea, inoltre, come la misura sia finalizzata a garantire il diritto allo studio alle giovani e a tutelare la loro salute, senza penalizzazioni didattiche. Un appello è stato rivolto anche alla politica, affinché il congedo mestruale sia strutturale in tutta Italia.

Passi avanti per il congedo mestruale

Il liceo classico “Quinto Orazio Flacco” e l’istituto superiore “Da Vinci-Nitti” di Potenza hanno rotto il tabù sulle mestruazioni e hanno approvato il congedo mestruale di due giorni al mese, per le studentesse che soffrono di dismenorrea o disturbi invalidanti legati al ciclo.

Le assenze non verranno conteggiate nel monte ore massimo consentito per validare l’anno scolastico, garantendo così alle ragazze il diritto allo studio e alla tutela della propria salute, e riconoscendo l’invalidità che la sintomatologia del ciclo a volte può provocare.

Per poter usufruire del congedo bisognerà presentare ogni anno alla scuola una certificazione medica, entro i termini stabiliti dall’istituto. A farlo sapere è il sito di Orizzontescuola, il quale evidenzia come la misura sia il frutto di una proposta avanzata a febbraio 2025, dalla Consulta provinciale studentesca.

A essersi accodato alla misura è stato il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, che ha fatto appello agli articoli 3, 32 e 34 della Costituzione, inerenti a uguaglianza sostanziale, tutela della salute e diritto allo studio.

Leggi anche: Congedo mestruale: tutto quello che devi sapere in Italia

La richiesta di maggiori tutele

L’introduzione del congedo mestruale da parte del “Quinto Orazio Flacco” e del “Da Vinci-Nitti” non rappresenta il primo caso in Italia. Nei mesi precedenti, infatti, fa sapere Orizzontescuola, anche il liceo musicale “Walter Gropius”, sempre del capoluogo lucano, aveva avviato una sperimentazione della misura.

L’obiettivo della Consulta studentesca, quindi, è ora quello di estendere il modello a tutti gli istituti della provincia, mentre il CNDDU amplia le proprie vedute. L’auspicio, infatti, è che la tutela diventi strutturale in tutta Italia, mediante un intervento ministeriale.

Ne è derivata, così, una richiesta informale del Coordinamento al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. La volontà è che venga avviato un percorso istituzionale per definire le linee guida nazionali, affinché possano garantire uniformità nell’applicazione del congedo mestruale e la certezza del diritto, su tutto il territorio italiano.

In questo modo, si eviterebbero disparità di trattamento tra le studentesse delle varie regioni. In aggiunta, il CNDDU ha avanzato la proposta di organizzare piani di formazione per docenti e dirigenti, fondamentali affinché si porti avanti una campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema del benessere psicofisico e della salute di genere.

L’adozione del congedo mestruale negli istituti, infatti, ha un grande peso simbolico. Non rappresenta solo un diritto per le studentesse, alle quali vengono validati dei disagi fisici che spesso passano in ombra, ma la scuola diventa un luogo dove gli aspetti della vita sociale e quotidiana si uniscono alla canonica trasmissione del sapere, prendendo una forma concreta.

Leggi anche: Congedo mestruale: quando una legge in Italia?

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